L'08 gennaio 1896 morì Paul Verlaine, poeta decadentista francese.
Sono l’Impero alla fine della decadenza, che guarda passare i grandi Barbari bianchi componendo acrostici indolenti dove danza il languore del sole in uno stile d’oro. Soletta l’anima soffre di noia densa al cuore. Laggiù, si dice, infuriano lunghe battaglie cruente. O non potervi, debole e così lento ai propositi, o non volervi far fiorire un po’ quest’esistenza! O non potervi, o non volervi un po’ morire! Ah! Tutto è bevuto! Non ridi più, Batillo? Tutto è bevuto, tutto è mangiato! Niente più da dire! Solo, un poema un pò fatuo che si getta alle fiamme, solo, uno schiavo un po’ frivolo che vi dimentica, solo, un tedio d’un non so che attaccato all’anima!
Paul Verlaine, Languore
Dal Corano, dai Veda e dal Deuteronomio,
da ogni dogma, pieni di rabbia, tutti gli dèi
sono usciti in guerra: All’erta! e occhi aperti.
Paul Verlaine, Gli dèi
Dal Corano, dai Veda e dal Deuteronomio,
da ogni dogma, pieni di rabbia, tutti gli dèi
sono usciti in guerra: All’erta! e occhi aperti.
Paul Verlaine, Gli dèi
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