mercoledì 15 gennaio 2014

Rino Stefano Tagliafierro. Sulla bellezza da sempre aleggiano le nubi del destino e del tempo divoratore. La bellezza è cantata, raffigurata e descritta fin dall’antichità come l’attimo fuggente della felicità e della pienezza della vita inesauribile, fin dall’inizio destinata ad un epilogo tragico e salvifico



I grandi capolavori del simbolismo, manierismo, paesaggismo, romanticismo e neoclassicismo diventano animati. Il progetto di Rino Stefano Tagliaferro trasforma i gesti “congelati” dei dipinti in animazioni digitali.

I grandi capolavori del simbolismo, manierismo, paesaggismo, romanticismo e neoclassicismo diventano animati. Il progetto di Rino Stefano Tagliaferro trasforma i gesti “congelati” dei dipinti in animazioni digitali. Il sito del progetto

L’enigma della Bellezza

«Devouring Time, blunt thou the lion’s paws,
And make the earth devour her own sweet brood;
Pluck the keen teeth from the fierce tiger’s jaws,
And burn the long-lived phoenix in her blood;»
(W. Shakespeare, Sonnet no. 19)

Sulla bellezza da sempre aleggiano le nubi del destino e del tempo divoratore. La bellezza è cantata, raffigurata e descritta fin dall’antichità come l’attimo fuggente della felicità e della pienezza della vita inesauribile, fin dall’inizio destinata ad un epilogo tragico e salvifico.
In questa interpretazione di Rino Stefano Tagliafierro la bellezza è riportata alla forza espressiva di un gesto che egli scaturisce dall’immobilità del quadro, animando un sentimento sottraendolo alla fissità museale. Come se in quelle immagini che la storia dell’arte ci ha consegnato fosse congelato un movimento che l’oggi può rivitalizzare grazie al fuoco dell’inventiva digitale.
Una serie ben congegnata di immagini della più bella tradizione pittorica (dal rinascimento al simbolismo di fine ottocento, passando per il manierismo, il paesaggismo, il romanticismo e il neoclassicismo) sono accostate secondo un’intenzione che rintraccia il sentimento sotto il velo delle apparenze. Un’ispirazione che ci restituisce il senso di una caducità e della brevità esistenziale che l’autore interpreta con la dignità tragica di uno sguardo disincantato, capace di cogliere il senso profondo di un’immagine. 
La bellezza in questa interpretazione è la compagna silenziosa della vita che inesorabilmente procede dal sorriso del bambino, attraverso l’estasi erotica, verso la smorfia di dolore che chiude un ciclo destinato a ripetersi all’infinito.
Significativi, da questo punto di vista, sono l’incipit di un’alba romantica nel cui cielo volano grossi uccelli neri e il finale del tramonto romantico con rovine gotiche che compie l’opera del tempo che fugge.

Giuliano Corti




The Enigma of Beauty

«Devouring Time, blunt thou the lion’s paws,
And make the earth devour her own sweet brood;
Pluck the keen teeth from the fierce tiger’s jaws,
And burn the long-lived phoenix in her blood;»
(W. Shakespeare, Sonnet no. 19)

Over Beauty, there has always hung the cloud of destiny and all-devouring time.
Beauty has been invoked, re-figured and described since antiquity as a fleeting moment of happiness and the inexhaustible fullness of life, doomed from the start to a redemptive yet tragic end.
In this interpretation by Rino Stefano Tagliafierro, this beauty is brought back to the expressive force of gestures that he springs from the immobility of canvas, animating a sentiment lost to the fixedness masterpieces.
Its as though these images which the history of art has consigned to us as frozen movement can today come back to life thanks to the fire of digital invention.
A series of well selected images from the tradition of pictorial beauty are appropriated, (from the renaissance to the symbolism of the late 1800s, through Mannerism, Pastoralism, Romanticism and Neo-classicism) with the intention of retracing the sentiment beneath the veil of appearance.
An inspiration that returns to us the sense of one fallen, and the existential brevity that the author interprets as tragic dignity, with an unenchanted eye able to capture the profoundest sense of the image.
Beauty in this interpretation is the silent companion of Life , inexorably leading from the smile of the baby, through erotic ecstasies to the grimaces of pain that close a cycle destined to repeat ad infinitum.
They are, from the inception of a romantic sunrise in which big black birds fly to the final sunset beyond gothic ruins that complete the piece, a work of fleeting time.

Giuliano Corti
(english traduction: Thomas McEvoy)

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