Nel tuo pensiero profondo adori gli uomini, Prometeo
Eschilo
Io non cambierei la mia dura condizione con la tua servitù.
Meglio, giacere schiavo di questo dirupo
Che essere il nunzio zelante del padre Zeus.
Eschilo, Prometeo incatenato, Tragedie
Essi [gli uomini], prima, pur vedendo non vedevano,
pur udendo non udivano: simili a larve di sogni
passavano nel tempo una loro esistenza confusa. [Prometeo]
Eschilo, Prometeo incatenato (Episodio II)
- Io tolsi ai mortali la preveggenza della propria morte. -
- E quale rimedio trovasti a questa malattia? -
- Insinuai in loro cieche speranze.
Eschilo, Prometeo Incatenato
CORO: Chi governa la necessità? [Ananke]
PROMETEO: Le Moire che tessono il filo e le Erinni dalla memoria implacabile.
CORO: E Zeus è più debole [asthenésteros] di loro?
PROMETEO: Anche Zeus non può sfuggire a ciò che è destinato [peproménen].
ESCHILO, Prometeo incatenato, vv. 515-518.
Eschilo
Non conviene che il debole abbia lingua audace.
Eschilo
Pochi uomini hanno la dote di onorare senza invidia l'amico che gode di buona fortuna
Eschilo
Che essere il nunzio zelante del padre Zeus.
Eschilo, Prometeo incatenato, Tragedie
Essi [gli uomini], prima, pur vedendo non vedevano,
pur udendo non udivano: simili a larve di sogni
passavano nel tempo una loro esistenza confusa. [Prometeo]
Eschilo, Prometeo incatenato (Episodio II)
- Io tolsi ai mortali la preveggenza della propria morte. -
- E quale rimedio trovasti a questa malattia? -
- Insinuai in loro cieche speranze.
Eschilo, Prometeo Incatenato
CORO: Chi governa la necessità? [Ananke]
PROMETEO: Le Moire che tessono il filo e le Erinni dalla memoria implacabile.
CORO: E Zeus è più debole [asthenésteros] di loro?
PROMETEO: Anche Zeus non può sfuggire a ciò che è destinato [peproménen].
ESCHILO, Prometeo incatenato, vv. 515-518.
"Il racconto è dolore, ma anche il silenzio è dolore".
Eschilo, Prometeo
Insegna ogni cosa il tempo che passa
Eschilo, Prometeo
Puoi sapere il domani solo quando diventa passato.
Eschilo
Tutto quanto il futuro io conosco perfettamente fin d'ora,
né mi giungerà inatteso alcun dolore.
Bisogna sopportare il meglio possibile la porzione di sorte che ci è assegnata,
sapendo che invincibile è la forza della necessità.
Eschilo
So come gli uomini in esilio si nutrano con sogni di speranza..
φεύγοντας άνδρας έλπίδας σιτουμένους.
Eschilo, Agamennone (v.1668)
E io parlo volentieri a chi sa:
con chi non sa, tutto dimentico.
Eschilo, Agamennone
È nella natura dei mortali calpestare ancor di più chi è caduto.
Eschilo di Eleusi, Agamennone.
Come un'immagine dipinta, voleva parlare.
Eschilo, Agamennone
Τόν πάθει μάθος
Conoscenza attraverso dolore.
Eschilo, Agamennone
La prima vittima della guerra è la verità.Insegna ogni cosa il tempo che passa
Eschilo, Prometeo
Puoi sapere il domani solo quando diventa passato.
Eschilo
né mi giungerà inatteso alcun dolore.
Bisogna sopportare il meglio possibile la porzione di sorte che ci è assegnata,
sapendo che invincibile è la forza della necessità.
Eschilo
So come gli uomini in esilio si nutrano con sogni di speranza..
φεύγοντας άνδρας έλπίδας σιτουμένους.
Eschilo, Agamennone (v.1668)
E io parlo volentieri a chi sa:
con chi non sa, tutto dimentico.
Eschilo, Agamennone
È nella natura dei mortali calpestare ancor di più chi è caduto.
Eschilo di Eleusi, Agamennone.
Come un'immagine dipinta, voleva parlare.
Eschilo, Agamennone
Τόν πάθει μάθος
Conoscenza attraverso dolore.
Eschilo, Agamennone
La saggezza si conquista attraverso la sofferenza
Eschilo
Zeus ha aperto ai mortali le strade della ragione secondo questa legge:
“Si impara attraverso il dolore”.
Il cuore non è infuso dal sonno ma da un doloroso rammemorare.
La saggezza raggiunge anche chi non la desidera.
Violenta è la grazia degli dei.
Eschilo, Agamennone
…Mentre noi dormiamo, il dolore
- che è sempre presente in noi -
cade goccia a goccia sul nostro cuore,
finché contro la nostra stessa volontà,
la maestosa grazia di Dio
non converte in saggezza la nostra disperazione…
William Peter Blatty, Eschilo L'esorcista
Perché i figli salvano e tengono vivo
il nome dei morti, come i sugheri, reggendo la rete,
preservano il filo di lino dal fondo
del mare.
Eschilo, Coefore
“Si impara attraverso il dolore”.
Il cuore non è infuso dal sonno ma da un doloroso rammemorare.
La saggezza raggiunge anche chi non la desidera.
Violenta è la grazia degli dei.
Eschilo, Agamennone
…Mentre noi dormiamo, il dolore
- che è sempre presente in noi -
cade goccia a goccia sul nostro cuore,
finché contro la nostra stessa volontà,
la maestosa grazia di Dio
non converte in saggezza la nostra disperazione…
William Peter Blatty, Eschilo L'esorcista
Perché i figli salvano e tengono vivo
il nome dei morti, come i sugheri, reggendo la rete,
preservano il filo di lino dal fondo
del mare.
Eschilo, Coefore
Nel male non abbandoneremo chi abbiamo di più caro.
Eschilo, I Persiani
Eschilo, I Persiani
Eschilo
Non conviene che il debole abbia lingua audace.
Eschilo
Pochi uomini hanno la dote di onorare senza invidia l'amico che gode di buona fortuna
Eschilo
Chi può tutto è facilmente portato a credere di poter osare tutto.
Eschilo
Eschilo
Eschilo fu il più grande tragediografo del 500 a. C., considerato anche il padre della tragedia greca. Questa sua fama non lo rese immune dall’aneddoto che iniziò a circolare sulla sua morte e che lo rese un pò più umano. Si narra che le aquile fossero solite divorare le tartarughe, dopo aver lanciato ripetutamente i piccoli animali, contro delle rocce per romperne il carapace e poi gustare tranquillamente il pasto.
Eschilo, ritiratosi nel deserto (anche se il luogo del suo eremitaggio è indicato più realisticamente nelle zone montane della Grecia), si era dedicato alla meditazione dopo i grandi successi ottenuti dalle sue tragedie.
Durante una di queste meditazioni un’aquila, che aveva catturato una tartaruga, cercò di rompere il carapace lasciandola cadere su una roccia. Peccato che quella roccia fosse la testa calva del grande tragediografo, che morì per il gran colpo in testa.
Eschilo, ritiratosi nel deserto (anche se il luogo del suo eremitaggio è indicato più realisticamente nelle zone montane della Grecia), si era dedicato alla meditazione dopo i grandi successi ottenuti dalle sue tragedie.
Durante una di queste meditazioni un’aquila, che aveva catturato una tartaruga, cercò di rompere il carapace lasciandola cadere su una roccia. Peccato che quella roccia fosse la testa calva del grande tragediografo, che morì per il gran colpo in testa.
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