mercoledì 11 febbraio 2015

Moscovici. Il fisico inglese Maxwell disse una volta che ciò che sembrava astratto ad una generazione diventa concreto per quella successiva. Ciò che è inconsueto e non è percepito da una generazione, diviene consueto e ovvio per la generazione successiva.


La definizione di oggettivazione secondo Moscovici.
Il fisico inglese Maxwell disse una volta che ciò che sembrava astratto ad una generazione diventa concreto per quella successiva. Ciò che è inconsueto e non è percepito da una generazione, diviene consueto e ovvio per la generazione successiva. Ciò non è dovuto semplicemente al passare del tempo o all’abitudine, sebbene siamo probabilmente necessari entrambi. Questo addomesticamento è il risultato dell’oggettivazione che è un processo di gran lunga più attivo dell”ancoraggio. L’oggettivazione satura di realtà l’idea della non familiarità, la trasforma nella vera e propria essenza della realtà. Percepita in un primo momento in un universo remoto, puramente intellettuale, essa appare davanti ai nostri occhi fisica e accessibile. Lewin afferma che ogni rappresentazione realizza un differente livello di real. Questi livelli sono creati e mantenuti da una collettività e svaniscono con essa, non avendo alcuna realtà propria. Oggettivare qualcosa significa scoprire la qualità iconica di un’idea o di un essere imprecisi, riprodurre un concetto di un’immagine. Tuttavia non tutte le parole possono essere collegate ad immagini, quelle che possono essere rappresentate si fondono, sono integrate in un modello di nucleo figurativo, un complesso di immagini che riproduce visibilmente un complesso di idee.
Moscovici

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