Umberto Eco
"L’ideale greco della perfezione era rappresentato dalla kalokagathia, termine che nasce dall’unione di kalos (genericamente tradotto come “bello”) e agathos (di solito tradotto come “buono”, ma che copre tutta una serie di valori positivi). È stato osservato che l’essere kalos e agathos definiva genericamente quella che nel mondo anglosassone sarebbe poi stata la nozione aristocratica di gentleman, persona di aspetto dignitoso, dotato di coraggio, stile, abilità e conclamate virtù sportive, militari e morali. Alla luce di questo ideale la grecità ha elaborato una vasta letteratura sul rapporto tra bruttezza fisica e bruttezza morale".
Umberto Eco, La bellezza e la virtù
Bisogno di innamorarsi. Certe cose le senti venire, non è che ti innamori perché ti innamori, ti innamori perché in quel periodo avevi un disperato bisogno di innamorarti. Nei periodi in cui senti la voglia di innamorarti devi stare attento a dove metti piede: come aver bevuto un filtro, di quelli che ti innamorerai del primo essere che incontri. Potrebbe essere un ornitorinco.
Umberto Eco, Il pendolo di Foucault
L'umanità non sopporta il pensiero che il mondo sia nato per caso, per sbaglio, solo perché quattro atomi scriteriati si sono tamponati sull'autostrada bagnata. E allora occorre trovare un complotto cosmico. Dio, gli angeli o i diavoli.
Umberto Eco, Il pendolo di Foucault
Il pendolo di Foucault, Umberto Eco
"Adesso che mi ci fai pensare... Vediamo, Matteo, Luca, Marco e Giovanni sono una banda di buontemponi che si riuniscono da qualche parte e decidono di fare una gara, inventano un personaggio, stabiliscono pochi fatti essenziali e poi via, per il resto ciascuno è libero e poi si vede chi ha fatto meglio. Poi i quattro racconti finiscono in mano agli amici che cominciano a sdottorare, Matteo è abbastanza realista ma insiste troppo con quella faccenda del messia. Marco non è male ma un po' disordinato, Luca è elegante, bisogna ammetterlo, Giovanni esagera con la filosofia... ma insomma i libri piacciono, girano di mano in mano, quando i quattro si accorgono di quello che sta succedendo è troppo tardi, Paolo ha già incontrato Gesù sulla via di Damasco, Plinio inizia la sua inchiesta per ordine dell'imperatore preoccupato, una legione di apocrifi fanno finta di saperla lunga anche loro...
toi, apocryphe lecteur, mon semblable, mon frère...
Pietro si monta la testa, si prende sul serio, Giovanni minaccia di dire la verità, Pietro e Paolo lo fanno catturare, lo incatenano nell'isola di Patmos e il poveretto incomincia ad aver le traveggole, vede le cavallette sulla spalliera del letto, fate tacere quelle trombe, da dove viene tutto questo sangue.., E gli altri a dire che beve, che è l'arteriosclerosi... E se fosse andata davvero così?"
"È andata così. Leggi Feuerbach invece dei tuoi libracci."
Umberto Eco, Il pendolo di Foucault
Il pendolo di Foucault, Umberto Eco
"Adesso che mi ci fai pensare... Vediamo, Matteo, Luca, Marco e Giovanni sono una banda di buontemponi che si riuniscono da qualche parte e decidono di fare una gara, inventano un personaggio, stabiliscono pochi fatti essenziali e poi via, per il resto ciascuno è libero e poi si vede chi ha fatto meglio. Poi i quattro racconti finiscono in mano agli amici che cominciano a sdottorare, Matteo è abbastanza realista ma insiste troppo con quella faccenda del messia. Marco non è male ma un po' disordinato, Luca è elegante, bisogna ammetterlo, Giovanni esagera con la filosofia... ma insomma i libri piacciono, girano di mano in mano, quando i quattro si accorgono di quello che sta succedendo è troppo tardi, Paolo ha già incontrato Gesù sulla via di Damasco, Plinio inizia la sua inchiesta per ordine dell'imperatore preoccupato, una legione di apocrifi fanno finta di saperla lunga anche loro...
toi, apocryphe lecteur, mon semblable, mon frère...
Pietro si monta la testa, si prende sul serio, Giovanni minaccia di dire la verità, Pietro e Paolo lo fanno catturare, lo incatenano nell'isola di Patmos e il poveretto incomincia ad aver le traveggole, vede le cavallette sulla spalliera del letto, fate tacere quelle trombe, da dove viene tutto questo sangue.., E gli altri a dire che beve, che è l'arteriosclerosi... E se fosse andata davvero così?"
"È andata così. Leggi Feuerbach invece dei tuoi libracci."
Umberto Eco, Il pendolo di Foucault
Il limite degli atei è lo stesso limite dei credenti, entrambi danno per certa una cosa di cui in realtà non sanno nulla.
e hanno un problema in meno: giustificare l'esistenza di qualcosa che non si vede, non si sente, non si tocca, non odora, non ha sapore... in realtà, ad esempio, nessuna persona sana di mente sente il bisogno di dimostrare la non esistenza dei... minolli, tanto per fare un esempio, perché non ci sono gruppi, istituzioni, singoli, organismi, che cercano di convincere i propri simili della esistenza, appunto, dei minolli, e del loro primato a decidere della vita altrui.
Forse perché ho bisogno di sapere
non solo quello che ho fatto prima di ieri
ma anche come sono dentro.
Ammesso che un dentro ce l'abbia.
Dicono che l'anima è solo quello che si fa...
Umberto Eco, Il cimitero di Praga.
I piaceri d'amore sono dei mali che si fanno desiderare, dove coincidono dolcezza e martirio, e l’amore è volontaria insania, paradiso infernale e inferno celeste, insomma, l’armonia degli opposti desideri, tristi risate, diamante morbido.
Umberto Eco. L’isola del giorno prima..L'aria fresca della sera è il respiro del vento che si addormenta placido tra le braccia della notte.
Umberto Eco
Una volta un tale che doveva fare una ricerca andava in biblioteca, trovava dieci titoli sull'argomento e li leggeva; oggi schiaccia un bottone del suo computer, riceve una bibliografia di diecimila titoli, e rinuncia
Umberto Eco, La Bustina di Minerva
Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito... perché la lettura è un’immortalità all’indietro.
Umberto Eco
Mi inoltrerò presto in questo deserto amplissimo, perfettamente piano e incommensurabile, in cui il cuore veramente pio soccombe beato. Sprofonderò nella tenebra divina, in un silenzio muto e in una unione ineffabile, e in questo sprofondarsi andrà perduta ogni eguaglianza e ogni disuguaglianza, e in quell'abisso il mio spirito perderà se stesso, e non conoscerà né l'uguale né il disuguale, né altro: e saranno dimenticate tutte le differenze, sarò nel fondamento semplice, nel deserto silenzioso dove mai si vide diversità, nell'intimo dove nessuno si trova nel proprio luogo. Cadrò nella divinità silenziosa e disabitata dove non c'è opera né immagine.
Fa freddo nello scriptorium, il pollice mi duole. Lascio questa scrittura, non so per chi, non so più intorno a che cosa:
stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus.
Umberto Eco, "Il nome della rosa"
In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio.
Questo era in principio presso Dio e compito del monaco fedele sarebbe ripetere ogni giorno con salmodiante umiltà l'unico immodificabile evento di cui si possa asserire l'incontrovertibile verità.
Ma videmus nunc per speculum et in aenigmate e la verità, prima che faccia a faccia, si manifesta a tratti (ahi, quanto illeggibili) nell'errore del mondo, così che dobbiamo compitarne i fedeli segnacoli, anche là dove ci appaiono oscuri e quasi intessuti di una volontà del tutto intesa al male.
Giunto al finire della mia vita di peccatore, mentre canuto senesco come il mondo, nell'attesa di perdermi nell'abisso senza fondo della divinità silenziosa e deserta, partecipando della luce inconversevole delle intelligenze angeliche, trattenuto ormai col mio corpo greve e malato in questa cella del caro monastero di Melk, mi accingo a lasciare su questo vello testimonianza degli eventi mirabili e tremendi a cui in gioventù mi accadde di assistere , ripetendo verbatim quanto vidi e udii, senza azzardarmi a trarne un disegno, come a lasciare a coloro che verranno (se l'Anticristo non li precederà) segni di segni, perché su di essi si eserciti la preghiera della decifrazione.
Il Signore mi conceda la grazia di essere testimone trasparente degli accadimenti che ebbero luogo all'abbazia di cui è bene e pio si taccia ormai anche il nome, al finire dell'anno del Signore 1327 in cui l'imperatore Ludovico scese in Italia per ricostruire la dignità del sacro romano impero, giusta i disegni dell'Altissimo e a confusione dell'infame usurpatore simoniaco ed eresiarca che in Avignone recò vergogna al nome santo dell'apostolo (dico l'anima peccatrice di Giacomo di Cahors, che gli empi onorarono come Giovanni XXII).
Umberto Eco, Il nome della rosa
Umberto Eco:
"Caro nipote, studia a memoria"
Il semiologo e scrittore scrive al nipotino. CON UNA
RIFLESSIONE SULLA TECNOLOGIA E UN CONSIGLIO PER IL FUTURO: MANDARE A MENTE 'LA
VISPA TERESA', MA ANCHE LA FORMAZIONE DELLA ROMA O I NOMI DEI DOMESTICI DEI TRE
MOSCHETTIERI. Perché Internet non può sostituirsi alla conoscenza né il
computer al nostro cervello
di Umberto Eco
“Caro nipotino mio,
non vorrei che questa lettera natalizia suonasse troppo
deamicisiana, ed esibisse consigli circa l’amore per i nostri simili, per la
patria, per il mondo, e cose del genere. Non vi daresti ascolto e, al momento
di metterla in pratica (tu adulto e io trapassato) il sistema di valori sarà
così cambiato che probabilmente le mie raccomandazioni risulterebbero datate.
Quindi vorrei soffermarmi su UNA SOLA RACCOMANDAZIONE, che
sarai in grado di mettere in pratica anche ORA, MENTRE NAVIGHI SUL TUO IPAD, NÉ
COMMETTERÒ L’ERRORE DI SCONSIGLIARTELO, non tanto perché sembrerei un nonno
barbogio ma perché lo faccio anch’io. Al massimo posso raccomandarti, se per
caso capiti sulle centinaia di siti porno che mostrano il rapporto tra due
esseri umani, o tra un essere umano e un animale, in mille modi, CERCA DI NON
CREDERE CHE IL SESSO SIA QUELLO, TRA L’ALTRO ABBASTANZA MONOTONO, PERCHÉ SI
TRATTA DI UNA MESSA IN SCENA PER COSTRINGERTI A NON USCIRE DI CASA E GUARDARE
LE VERE RAGAZZE. Parto dal principio che tu sia eterosessuale, altrimenti
adatta le mie raccomandazioni al tuo caso: ma guarda le ragazze, a scuola o dove
vai a giocare, perché sono meglio quelle vere che quelle televisive e un giorno
ti daranno soddisfazioni maggiori di quelle on line. Credi a chi ha più
esperienza di te (e se avessi guardato solo il sesso al computer tuo padre non
sarebbe mai nato, e tu chissà dove saresti, anzi non saresti per nulla).
Ma non è di questo che volevo parlarti, bensì di UNA MALATTIA
CHE HA COLPITO LA TUA GENERAZIONE e persino quella dei ragazzi più grandi di
te, che magari vanno già all’università: LA PERDITA DELLA MEMORIA.
È vero che se ti viene il desiderio di sapere chi fosse Carlo
Magno o dove stia Kuala Lumpur non hai che da premere qualche tasto e INTERNET
TE LO DICE SUBITO. Fallo quando serve, ma DOPO CHE LO HAI FATTO CERCA DI
RICORDARE QUANTO TI È STATO DETTO PER NON ESSERE OBBLIGATO A CERCARLO UNA
SECONDA VOLTA se per caso te ne venisse il bisogno impellente, magari per una
ricerca a scuola. IL RISCHIO È CHE, SICCOME PENSI CHE IL TUO COMPUTER TE LO
POSSA DIRE A OGNI ISTANTE, TU PERDA IL GUSTO DI METTERTELO IN TESTA. Sarebbe un
poco COME SE, AVENDO IMPARATO CHE PER ANDARE DA VIA TALE A VIA TALALTRA, CI
SONO L’AUTOBUS O IL METRO CHE TI PERMETTONO DI SPOSTARTI SENZA FATICA (IL CHE È
COMODISSIMO E FALLO PURE OGNI VOLTA CHE HAI FRETTA) TU PENSI CHE COSÌ NON HAI
PIÙ BISOGNO DI CAMMINARE. MA SE NON CAMMINI ABBASTANZA DIVENTI POI
“DIVERSAMENTE ABILE”, COME SI DICE OGGI PER INDICARE CHI È COSTRETTO A MUOVERSI
IN CARROZZELLA. Va bene, lo so che fai dello sport e quindi sai muovere il tuo
corpo, ma TORNIAMO AL TUO CERVELLO.
LA MEMORIA È UN MUSCOLO COME QUELLI DELLE GAMBE, SE NON LO
ESERCITI SI AVVIZZISCE e tu diventi (dal punto di vista mentale) diversamente
abile e cioè (parliamoci chiaro) un idiota. E inoltre, SICCOME PER TUTTI C’È IL
RISCHIO CHE QUANDO SI DIVENTA VECCHI CI VENGA L’ALZHEIMER, UNO DEI MODI DI
EVITARE QUESTO SPIACEVOLE INCIDENTE È DI ESERCITARE SEMPRE LA MEMORIA.
QUINDI ECCO LA MIA DIETA. OGNI MATTINA IMPARA QUALCHE VERSO,
UNA BREVE POESIA, O COME HANNO FATTO FARE A NOI, “LA CAVALLINA STORNA” O “IL
SABATO DEL VILLAGGIO”. E magari FAI A GARA CON GLI AMICI PER SAPERE CHI RICORDA
MEGLIO. SE NON PIACE LA POESIA FALLO CON LE FORMAZIONI DEI CALCIATORI, MA
ATTENTO CHE NON DEVI SOLO SAPERE CHI SONO I GIOCATORI DELLA ROMA DI OGGI, MA
ANCHE QUELLI DI ALTRE SQUADRE, E MAGARI DI SQUADRE DEL PASSATO (figurati che io
ricordo la formazione del Torino quando il loro aereo si era schiantato a
Superga con tutti i giocatori a bordo: Bacigalupo, Ballarin, Maroso eccetera). FAI
GARE DI MEMORIA, MAGARI SUI LIBRI CHE HAI LETTO (CHI ERA A BORDO DELLA
HISPANIOLA ALLA RICERCA DELL’ISOLA DEL TESORO? LORD
TRELAWNEY, IL CAPITANO SMOLLET, IL DOTTOR LIVESEY, LONG JOHN SILVER, JIM…) VEDI SE I TUOI AMICI RICORDERANNO CHI
ERANO I DOMESTICI DEI TRE MOSCHETTIERI E DI D’ARTAGNAN (GRIMAUD, BAZIN,
MOUSQUETON E PLANCHET)… E se non vorrai leggere “I tre moschettieri” (e non sai
che cosa avrai perso) fallo, che so, con una delle storie che hai letto.
SEMBRA UN GIOCO (ED È UN GIOCO) MA VEDRAI COME LA TUA TESTA
SI POPOLERÀ DI PERSONAGGI, STORIE, RICORDI DI OGNI TIPO. Ti sarai chiesto
perché I COMPUTER SI CHIAMAVANO UN TEMPO CERVELLI ELETTRONICI: È PERCHÉ SONO
STATI CONCEPITI SUL MODELLO DEL TUO (DEL NOSTRO) CERVELLO, MA IL NOSTRO
CERVELLO HA PIÙ CONNESSIONI DI UN COMPUTER, È UNA SPECIE DI COMPUTER CHE TI
PORTI DIETRO E CHE CRESCE E S’IRROBUSTISCE CON L’ESERCIZIO, MENTRE IL COMPUTER CHE
HAI SUL TAVOLO PIÙ LO USI E PIÙ PERDE VELOCITÀ E DOPO QUALCHE ANNO LO DEVI
CAMBIARE. INVECE IL TUO CERVELLO PUÒ OGGI DURARE SINO A NOVANT’ANNI E A
NOVANT’ANNI (SE LO AVRAI TENUTO IN ESERCIZIO) RICORDERÀ PIÙ COSE DI QUELLE CHE
RICORDI ADESSO. E GRATIS.
C’è poi la MEMORIA STORICA, QUELLA CHE NON RIGUARDA I FATTI
DELLA TUA VITA O LE COSE CHE HAI LETTO, MA QUELLO CHE È ACCADUTO PRIMA CHE TU
NASCESSI.
Oggi se vai al cinema devi entrare a un’ora fissa, quando il
film incomincia, e appena incomincia qualcuno ti prende per così dire per mano
e ti dice cosa succede. Ai miei tempi si poteva entrare al cinema a ogni
momento, voglio dire anche a metà dello spettacolo, si arrivava mentre stavano
succedendo alcune cose e si cercava di capire che cosa era accaduto prima (poi,
quando il film ricominciava dall’inizio, si vedeva se si era capito tutto bene
- a parte il fatto che se il film ci era piaciuto si poteva restare e rivedere
anche quello che si era già visto). Ecco, LA VITA È COME UN FILM DEI TEMPI
MIEI. NOI ENTRIAMO NELLA VITA QUANDO MOLTE COSE SONO GIÀ SUCCESSE, DA CENTINAIA
DI MIGLIAIA DI ANNI, ED È IMPORTANTE APPRENDERE QUELLO CHE È ACCADUTO PRIMA CHE
NOI NASCESSIMO; SERVE PER CAPIRE MEGLIO PERCHÉ OGGI SUCCEDONO MOLTE COSE NUOVE.
ORA LA SCUOLA (OLTRE ALLE TUE LETTURE PERSONALI) DOVREBBE
INSEGNARTI A MEMORIZZARE QUELLO CHE È ACCADUTO PRIMA DELLA TUA NASCITA, MA SI
VEDE CHE NON LO FA BENE, PERCHÉ VARIE INCHIESTE CI DICONO CHE I RAGAZZI DI
OGGI, ANCHE QUELLI GRANDI CHE VANNO GIÀ ALL’UNIVERSITÀ, SE SONO NATI PER CASO
NEL 1990 NON SANNO (E FORSE NON VOGLIONO SAPERE) CHE COSA ERA ACCADUTO NEL 1980
(E NON PARLIAMO DI QUELLO CHE È ACCADUTO CINQUANT’ANNI FA). Ci dicono le
statistiche che SE CHIEDI AD ALCUNI CHI ERA ALDO MORO RISPONDONO CHE ERA IL
CAPO DELLE BRIGATE ROSSE - e invece è stato ucciso dalle Brigate Rosse.
Non parliamo delle Brigate Rosse, rimangono qualcosa di
misterioso per molti, eppure erano il presente poco più di trent’anni fa. Io
sono nato nel 1932, dieci anni dopo l’ascesa al potere del fascismo ma sapevo
persino chi era il primo ministro ai tempi dalla Marcia su Roma (che cos’è?).
Forse la scuola fascista me lo aveva insegnato per spiegarmi come era stupido e
cattivo quel ministro (“l’imbelle Facta”) che i fascisti avevano sostituito. Va
bene, ma almeno lo sapevo. E poi, scuola a parte, UN RAGAZZO D’OGGI NON SA CHI
ERANO LE ATTRICI DEL CINEMA DI VENTI ANNI FA MENTRE IO SAPEVO CHI ERA FRANCESCA
BERTINI, CHE RECITAVA NEI FILM MUTI VENTI ANNI PRIMA DELLA MIA NASCITA. Forse
perché sfogliavo vecchie riviste ammassate nello sgabuzzino di casa nostra, ma
appunto TI INVITO A SFOGLIARE ANCHE VECCHIE RIVISTE PERCHÉ È UN MODO DI
IMPARARE CHE COSA ACCADEVA PRIMA CHE TU NASCESSI.
Ma PERCHÉ È COSÌ IMPORTANTE SAPERE CHE COSA È ACCADUTO PRIMA?
Perché molte volte QUELLO CHE È ACCADUTO PRIMA TI SPIEGA PERCHÉ CERTE COSE
ACCADONO OGGI e in ogni caso, come per le formazioni dei calciatori, È UN MODO
DI ARRICCHIRE LA NOSTRA MEMORIA.
Bada bene CHE QUESTO NON LO PUOI FARE SOLO SU LIBRI E
RIVISTE, LO SI FA BENISSIMO ANCHE SU INTERNET. Che è da usare non solo per
chattare con i tuoi amici ma anche per CHATTARE (PER COSÌ DIRE) CON LA STORIA
DEL MONDO. Chi erano gli ittiti? E i camisardi? E come si chiamavano le tre
caravelle di Colombo? Quando sono scomparsi i dinosauri? L’arca di Noè poteva
avere un timone? Come si chiamava l’antenato del bue? Esistevano più tigri
cent’anni fa di oggi? Cos’era l’impero del Mali? E chi invece parlava
dell’Impero del Male? Chi è stato il secondo papa della storia? Quando è
apparso Topolino?
Potrei continuare all’infinito, e sarebbero tutte belle
avventure di ricerca. E TUTTO DA RICORDARE. VERRÀ IL GIORNO IN CUI SARAI
ANZIANO E TI SENTIRAI COME SE AVESSI VISSUTO MILLE VITE, PERCHÉ SARÀ COME SE TU
FOSSI STATO PRESENTE ALLA BATTAGLIA DI WATERLOO, AVESSI ASSISTITO
ALL’ASSASSINIO DI GIULIO CESARE E FOSSI A POCA DISTANZA DAL LUOGO IN CUI
BERTOLDO IL NERO, MESCOLANDO SOSTANZE IN UN MORTAIO PER TROVARE IL MODO DI
FABBRICARE L’ORO, HA SCOPERTO PER SBAGLIO LA POLVERE DA SPARO, ED È SALTATO IN
ARIA (E BEN GLI STAVA). ALTRI TUOI AMICI, CHE NON AVRANNO COLTIVATO LA LORO
MEMORIA, AVRANNO VISSUTO INVECE UNA SOLA VITA, LA LORO, CHE DOVREBBE ESSERE
STATA ASSAI MALINCONICA E POVERA DI GRANDI EMOZIONI.
Coltiva la memoria, dunque, e DA DOMANI IMPARA A MEMORIA “LA
VISPA TERESA”.
La Vispa Teresa
Se questa è la storia
che sanno a memoria
i bimbi di un anno
pochissimi sanno
che cosa le avvenne
quand'era ventenne.
Un giorno di festa
la vispa Teresa
uscendo di chiesa
si alzava la vesta
per farsi vedere
le calze schiffonne
che a tutte le donne
fa molto piacere.
Armandoil pittore
vedendola bella
le chiese il favore
di far da modella.
Teresa arrossì
ma disse di sì.
"Verrete?" - "Verrò:
ma badi però..."
"Parola d'onore!"
rispose il pittore.
Il giorno seguente
Armandol'artista
stringendo furente
la nuova conquista
gridava a distesa:
"T'ho presat'ho presa!"
A lui supplicando
Teresa gridò:
"Susumi fai male
la spina dorsale:
mi lasci che anch'io
son foglia di Dio...
Se ha qualche programma
ne parli alla mamma..."
A tale minaccia
Armando tremò
dischiuse le braccia
ma quella restò.
Perduto l'onore
sfumata la stima
la vispa Teresa
più vispa di prima
per niente pentita
per niente confusa
capì che l'amore
non è che una scusa.
Per circa tre lustri
fu cara a parecchi:
fra giovani e vecchi
oscuri ed illustri
la vispa Teresa
fu presa e ripresa.
Contenta e giuliva
s'offriva e soffriva.
(La donna che s'offre.
se apostrofa l'esse
ha tutto interesse
a dire che soffre.)
Ma giunta ai cinquanta
con l'anima affranta
col viso un po' tinto
col resto un po' finto
per torsi d'impaccio
dai prossimi acciacchi
apriva uno spaccio
di Sali e Tabacchi.
Un giorno un cliente
chiedendo un toscano
le porse la mano
così... casualmente.
Teresa la prese
la strinse e gli chiese:
"Mi vuole sposare?
Farebbe un'affare!"
Ma luidi rimando
rispose: "Nono!...
Vivendo e fumando
che male ti fo'?
Confusa e pentita
Teresa arrossì
Dischiuse le dita
e quello fuggì.
Ed ora Teresa
pentita davvero
non ha che un pensiero:
d'andarsene in chiesa.
Con l'anima stracca
si siede e stabacca
offrendo al Signore
gli avanzi di un cuore
che batte la fiacca.
Maspessofissando
con l'occhio smarrito
la polvere gialla
che resta sul dito
le sembra il detrito
di quella farfalla
che un giorno ghermiva
stringendola viva.
Così come allora
Teresa risente
la voce innocente
che prega ed implora:
"Dehlasciami! Anch'io
son figlia di Dio!"
"Fu proprio un bel caso!"
sospira Teresa
fiutando la presa
che sale nel naso.
"Se qui non son lesta
mi scappa anche questa."
E fiutae rifiuta
tossisce e sternuta:
il naso è una tromba
che squilla e rimbomba
e pare che l'eco
si butti allo spreco...
Tra un fiotto e un rimpianto
tra un soffio e un eccì
la vispa Teresa...
. . . . . . . . . . . . . . . .
lasciamola lì.
Trilussa (C. A. Salustri)
1873-1950
http://youtu.be/F4dp3R5wuns
http://espresso.repubblica.it/visioni/2014/01/03/news/umberto-eco-caro-nipote-studia-a-memoria-1.147715?fb_action_ids=242021955975057&fb_action_types=og.recommends&fb_ref=s%3DshowShareBarUI%3Ap%3Dfacebook-like&fb_source=other_multiline&action_object_map=%5B345293135612452%5D&action_type_map=%5B%22og.recommends%22%5D&action_ref_map=%5B%22s%3DshowShareBarUI%3Ap%3Dfacebook-like%22%5D
da dove proviene questa citazione di Umberto?
RispondiElimina