venerdì 23 novembre 2012

Se si adora un Dio che non è nella nostra anima, ma che sta soltanto in cielo, si crea una distanza incolmabile tra l’umano e il divino: si svaluta la vita in questo mondo, si arriva alla necessità di concepire mediatori e salvatori, ci si aliena dalla propria natura spirituale






Se si adora un Dio che non è nella nostra anima, ma che sta soltanto in cielo, si crea una distanza incolmabile tra l’umano e il divino: si svaluta la vita in questo mondo, si arriva alla necessità di concepire mediatori e salvatori, ci si aliena dalla propria natura spirituale.

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