"(...) Non so come siano fatte le Strade,
né il Cielo, né il Mare o le Stelle,
conosco solo le espressioni delle persone.
Di quelle persone che pagano per ridere,
Ridere di quello che dice la mia voce d'inchiostro,
ridere di quel filo legato sotto al gomito
che mi disarticola il braccio:
Tiralo un po' più su: vedi? Saluto!
Testa, braccia, gambe:
e un ultimo filo, il più invisibile,
il più profondo, è appeso alla mia anima,
al mio cuore di burattino.
Ma questa è l'ora in cui gli alberi dormono.
Di là la tramontana rincorre aquiloni
leggeri che ricopiano fedeli le sognanti acrobazie
dei bambini che da terra li inseguono.
In fondo non siamo poi così dissimili,
eppure quanto darei per stare appeso
alla parte in aria del filo!
Dalla parte verso il Cielo. (...)"
DARIO TALARICO, La voce delle ore (Liberi pensatori)
che mi disarticola il braccio:
Tiralo un po' più su: vedi? Saluto!
Testa, braccia, gambe:
e un ultimo filo, il più invisibile,
il più profondo, è appeso alla mia anima,
al mio cuore di burattino.
Ma questa è l'ora in cui gli alberi dormono.
Di là la tramontana rincorre aquiloni
leggeri che ricopiano fedeli le sognanti acrobazie
dei bambini che da terra li inseguono.
In fondo non siamo poi così dissimili,
eppure quanto darei per stare appeso
alla parte in aria del filo!
Dalla parte verso il Cielo. (...)"
DARIO TALARICO, La voce delle ore (Liberi pensatori)
veramente bella...anch'io vorrei essere un aquilone, a volte, e armarmi di forbici per tagliare il filo, molto spesso...
Sai Anna, ci ho pensato molto spesso, il tema dell'aquilone mi è molto caro, ma ancora non ho capito se la Vita è proprio in questo filo che collega reale a ideale, che ingabbia e al tempo stesso "protegge", oppure è nel vento che permette il movimento.
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