Non mi sono mai chiesto perché scattassi delle foto. In realtà la mia è una battaglia disperata contro l’idea che siamo tutti destinati a scomparire. Sono deciso ad impedire al tempo di scorrere. È pura follia.
Robert Doisneau
Quello che io cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere.
Robert Doisneau (Francia 1912 –1994)
Vi spiego come mi prende la voglia di fare una fotografia.
Spesso è la continuazione di un sogno. Mi sveglio un mattino con una straordinaria voglia di vedere, di vivere. Allora devo andare. Ma non troppo lontano, perché se si lascia passare del tempo l'entusiasmo, il bisogno, la voglia di fare svaniscono. Non credo che si possa vedere intensamente più di due ore al giorno.|
Robert Doisneau
Gentilly, 14 aprile 1912 – Montrouge, 1º aprile 1994
"Le Baiser de l'Hôtel de Ville" di Robert Doisneau, icona dell'amore eterno racchiuso in un attimo e di una Parigi dall'atmosfera complice, è un falso.
Falso, nel senso che non si tratta di uno scatto spontaneo che ha colto al volo quell'istante irripetibile all'insaputa della coppia, ma - come lo stesso Doisneau ha dichiarato nel 1992 - appositamente costruito a tavolino con i due protagonisti consapevoli della messa in scena e consenzienti a ripetere il bacio più di una volta fino allo scatto definitivo.
La fotografia fu realizzata da Doisneau all'interno di un servizio commissionatogli da LIFE sulla Parigi dell'immediato dopoguerra. Venne pubblicata il 12 giugno 1950 e sarebbe diventata in seguito una delle immagini più famose al mondo, riprodotta all'infinito su libri, cartoline e manifesti.
Françoise Delbart e Jacques Carteaud, entrambi attori, sono i nomi della celebre coppia che ha recitato.
Era il 1950, i due erano fidanzati e innamorati.
Il loro rapporto durò ancora poco più di un anno poi presero strade diverse.
"Monsieur Doisneau ci ha portato in tre posti diversi", ricorda Françoise. "Camminavamo con naturalezza. Mi sentivo leggera, un meraviglioso momento di spensieratezza per noi. Tutto quello che dovevamo fare era stare a circa 15 metri da lui e baciarci. Prima scattò alcune foto in Place de la Concorde, poi in Rue de Rivoli, e infine all'Hôtel de Ville".
Nel 1992, l'idea diffusa che il talento di Doisneau avesse catturato casualmente quel bacio, immortalandolo in un'istantanea splendida e suggestiva, ha subìto un duro colpo con la rivelazione di tale verità da parte del fotografo stesso. E qualcuno non glielo ha mai perdonato.
Doisneau vi fu costretto perché in quell'anno un'altra coppia, Denise e Jean-Louis Lavergne, si presentò alla televisione francese sostenendo di essere la protagonista della foto, e denunciando l'artista per averli fotografati senza permesso. Questo portò Doisneau a spiegare che i protagonisti della foto erano altri e per giunta in posa, e che quindi era stata chiesta la loro autorizzazione.
Niente di casuale, dunque. Nessun attimo magico. Solo un'illusione?
Direi di no. Credo che si tratti di un dettaglio che non va a minare la carica espressiva e il fascino di quel bianco e nero.
Di lei che pare colta di sorpresa e ancora leggermente incerta.
Di lui dall'aria un pò maudit, i capelli in disordine quasi a ripetere l'impetuosità di un cuore in tumulto, la sciarpa ribelle, la sigaretta tenuta tra le dita in maniera particolare...
Perché, più che la coppia, il vero soggetto della foto è lui. Lui, irruente e pieno di vitalità tra gente indifferente e anonima... Lui che tutte lo vorrebbero un bacio così.
E poi: esiste un fotografo professionista che non abbia mai fatto ricorso a qualche artificio per guadagnare in espressività, in incisività, in originalità?
Nel 2005 la foto, una 18x24 in possesso di Françoise Delbart, la "lei" della fotografia, stimata dalla casa d'aste Artcurial 15.000-20.000 euro, è stata venduta all'asta per oltre 184.000 euro, quando la verità sul "bacio rubato nell'attimo fuggente" era già stata detta.
E questa di sicuro non è un'illusione.
Non mi pare granchè come notizia.
Per ottenere l'effetto spontaneità occorre il massimo dell'artificio (non solamente in fotografia ovvio)
Tutto molto bello...peccato che lo scatto sia di Eisenstaedt ;)
RispondiEliminaGrazie per la segnalazione, non tutto può essere verificato sull'web... :)
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