Paul Gauguin
Innanzi tutto, l'emozione! Soltanto dopo la comprensione!
Paul Gauguin
Poco a poco la civiltà esce da me. Comincio a pensare con semplicità, ad avere ormai solo un piccolo residuo di intolleranza per il prossimo, anzi ad amarlo. Godo di tutta la felicità della vita libera, umana e animale. Sfuggo all'artificioso ed entro nella natura: con la certezza di un domani simile all'oggi, ugualmente libero e bello, la pace scende in me; la mia vita si svolge naturalmente e non ho più pensieri vani.
Paul Gauguin
8 maggio 1903 muore Paul Gauguin
Paul Gauguin, Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?
1897-1898, olio su tela, Boston, Museum of Fine Arts.
Nel 1895 Gauguin lascia per sempre la Francia, deluso, amareggiato e in pessime condizioni di salute.
I suoi ultimi otto anni di vita, trascorsi a Tahiti e nelle isole Marchesi, sono segnati dai ricoveri in ospedale (almeno in sei occasioni), ma sono caratterizzati anche da un'intensa creatività che lo porta a realizzare alcuni dei suoi capolavori. Questo grande quadro (139,1 x 347,7 cm) è considerato il suo testamento artistico e spirituale, una sintesi perfetta della sua pittura e della sua visione del mondo; una meditazione sul senso profondo della vita, su cui l'artista si trova a riflettere dopo la morte della figlia Aline, nel febbraio del 1897, a soli 20 anni. La notizia lo getta in una profonda crisi depressiva, tanto che nel febbraio 1898, proprio mentre sta dipingendo questo quadro, tenta il suicidio, ingerendo dell'arsenico.
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