lunedì 10 dicembre 2012

Fritjof Capra. Un organismo vivente è un organismo auto-organizzantesi: ciò significa che il suo ordine e la sua struttura e funzione non sono imposti dall’ambiente ma sono stabiliti dal sistema stesso

Lo Zen, che ebbe origine in seno al Buddhismo fu fortemente influenzato dal Taoismo, si vanta di essere «senza parole, senza spiegazioni, senza istruzioni, senza conoscenza». Esso si concentra quasi interamente sull'esperienza di illuminazione e si interessa solo marginalmente di interpretare questa esperienza. Un pensiero Zen molto noto dice: «Nell'istante in cui parli di una cosa, essa ti sfugge».
Fritjof Capra


La famosa frase di Cartesio 'cogito ergo sum' ha portato l'uomo occidentale a identificarsi con la propria mente invece che con l'intero organismo. Come conseguenza della separazione cartesiana, l'uomo moderno è consapevole di se stesso, nella maggior parte dei casi, come un io isolato che vive "all'interno" del proprio corpo. La mente è stata divisa dal corpo e ha ricevuto il compito superfluo di controllarlo; ciò ha provocato la comparsa di un conflitto tra volontà cosciente e istinti involontari. Ogni individuo è stato ulteriormente suddiviso in base alla sua attività, capacità, sentimenti, opinioni, ecc... in un gran numero di compartimenti separati, impegnati in conflitti inestinguibili, che generano una continua confusione metafisica e altrettanta frustrazione.
Fritjof Capra, da "Il Tao della fisica", Adelphi


"Cinque anni fa ebbi una magnifica esperienza che mi avviò sulla strada che doveva condurmi a scrivere questo libro. In un pomeriggio di fine estate, seduto in riva all’oceano, osservavo il moto delle onde e sentivo il ritmo del mio respiro, quando all’improvviso ebbi la consapevolezza che tutto intorno a me prendeva parte a una gigantesca danza cosmica. […] Sedendo su quella spiaggia, le mie esperienze precedenti presero vita; «vidi» scendere dallo spazio esterno cascate di energia, nelle quali si creavano e si distruggevano particelle con ritmi pulsanti; «vidi» gli atomi degli elementi e quelli del mio corpo partecipare a quella danza cosmica di energia; percepii il suo ritmo e ne «sentii» la musica: e in quel momento seppi che questa era la danza di Śiva, il Dio dei Danzatori adorato dagli Indù.......... L’idea di «partecipazione invece di osservazione» è stata formulata solo recentemente nella fisica moderna, ma è un’idea ben nota a qualsiasi studioso di misticismo. La conoscenza mistica non può mai essere raggiunta solo con l’osservazione, ma unicamente mediante la totale partecipazione con tutto il proprio essere." 
Fritjof Capra, Il Tao della fisica, Adelphi, 1993



NELLA VITA ORDINARIA, NON SIAMO CONSAPEVOLI DI QUESTA UNITÀ DI TUTTE LE COSE, MA DIVIDIAMO IL MONDO IN OGGETTI ED EVENTI SEPARATI. Naturalmente, QUESTA DIVISIONE È UTILE E NECESSARIA PER MUOVERCI NEL NOSTRO AMBIENTE QUOTIDIANO, MA NON È UN ASPETTO FONDAMENTALE DELLA REALTÀ. È UN’ASTRAZIONE IDEATA DAL NOSTRO INTELLETTO CHE DISTINGUE E CLASSIFICA. La FONDAMENTALE UNICITÀ DELL’UNIVERSO non è solo la caratteristica principale dell’esperienza mistica, ma È ANCHE UNA DELLE PIÙ IMPORTANTI RIVELAZIONI DELLA FISICA MODERNA. Essa diviene EVIDENTE A LIVELLO ATOMICO e si manifesta tanto più chiaramente quanto più si penetra in profondità nella materia, fino al MONDO DELLE PARTICELLE SUBATOMICHE. L’unità di tutte le cose e di tutti gli eventi sarà un tema ricorrente in tutto il corso del nostro CONFRONTO TRA LA FISICA MODERNA E LA FILOSOFIA ORIENTALE. Studiando I VARI MODELLI DELLA FISICA SUBATOMICA VEDREMO CHE ESSI ESPRIMONO RIPETUTAMENTE, IN MODI DIVERSI, LA STESSA INTUIZIONE: i costituenti della materia e i fenomeni fondamentali ai quali essi prendono parte sono tutti in rapporto reciproco, INTERCONNESSI E INTERDIPENDENTI; NON POSSONO ESSERE COMPRESI COME ENTITÀ ISOLATE, MA SOLO COME PARTI INTEGRANTI DEL TUTTO.
Fritjof Capra. Il Tao della fisica. Edizione Adelphi



Nella nuova concezione, l'Universo è visto come una rete dinamica di eventi interconnessi. Nessuna delle proprietà di una qualsiasi parte di questa rete è fondamentale; ognuna di esse deriva dalle proprietà delle altre parti, e la coerenza complessiva delle loro connessioni reciproche determina la struttura dell'intera rete.
Fritjof Capra





E' lo srivatsa del buddhismo mahayana vajrayana, ed è rappresentato con un simbolo particolare, lo srivatsa, appunto un simbolo classico che indica un fondamento dottrinario per il quale "tutti i fenomeni composti (esistono anche fenomeno non composti, ad es. lo spazio) sono interdipendenti tra loro e dipendono da cause e condizioni che interagiscono fra loro. Nel simbolo grafico specifico (conosciuto anche nel mondo arabo mediorientale, peraltro) il flusso fenomenico viene rappresentato dalla linea, l'interdipendenza dalla continua interesecazione e dai punti d'intersezione di essa. Tale linea di flusso fenomenico, nel simbolo come nella dottrina, non ha inizio nè fine, e con ciò simboleggia il flusso fenomenico continuo, ovvero l'impermanenza dei fenomeni ed il divenire.
Cerca con google immagini " srivatsa" Emoticon smile ce ne sono di molto belli.




L'effettiva rivoluzione avvenuta con la teoria di Einstein fu l'abbandono dell'idea secondo la quale il sistema di coordinate spazio-temporali ha un significato obiettivo come entità fisica indipendente. Al posto di questa idea la teoria della relatività suggerisce che le coordinate spazio e tempo sono soltanto elementi di un linguaggio che viene usato da un osservatore per descrivere il suo ambiente.
Fritjol Kapra. "Il tao della fisica"

La vita non prese il sopravvento del globo con la lotta, ma istituendo interrelazioni.
Fritjof Capra

Questo sappiamo. Che tutte le cose sono legate come il sangue che unisce una famiglia. Tutto ciò che accade alla Terra accade ai figli e alle figlie della Terra .
L'uomo non tesse la trama della vitain essa egli è soltanto un filo. 
Qualsiasi cosa fa alla trama , l'uomo lo fa a se stesso
Fritjof Capra, La rete della vita


Fritjof Capra afferma ne 'LA RETE DELLA VITA':
"Tutti gli organismi macroscopici, compresi noi stessi, sono prove viventi del fatto che LE PRATICHE DISTRUTTIVE A LUNGO ANDARE FALLISCONO. ALLA FINE GLI AGGRESSORI DISTRUGGONO SEMPRE SE STESSI, LASCIANDO IL POSTO AD ALTRI INDIVIDUI CHE SANNO COME COOPERARE E PROGREDIRE. La vita non è quindi solo una lotta di competizione, ma anche un TRIONFO DI COOPERAZIONE E CREATIVITÀ. Di fatto, dalla creazione delle prime cellule nucleate, l'evoluzione ha proceduto attraverso accordi di cooperazione e di coevoluzione sempre più intricati."


Fritjof Capra, Determinismo e libertà sono concetti relativi.
Un organismo vivente è un organismo auto-organizzantesi
ciò significa che il suo ordine e la sua struttura e funzione non sono imposti dall’ambiente ma sono stabiliti dal sistema stesso. I sistemi auto-organizzantisi manifestano un certo grado di autonomia; per esempio, tendono a stabilire le loro dimensioni secondo princìpi di organizzazione interni, indipendenti da influenze ambientali. Ciò non significa che i sistemi viventi siano isolati dal loro ambiente; al contrario, essi interagiscono con esso di continuo, ma questa interazione non determina la loro organizzazione. I due fenomeni dinamici principali dell’auto-organizzazione sono l’autorinnovamento – la capacità dei sistemi viventi di rinnovare e riciclare di continuo i loro componenti, conservando l’integrità della loro struttura complessiva – e l’autotrascendenza – la capacità di superare creativamente confini fisici e mentali nei processi di apprendimento, sviluppo ed evoluzione.
La relativa autonomia dei sistemi auto-organizzantisi getta nuova luce sulla tradizionale questione filosofica del libero arbitrio. Dal punto di vista di una teoria dei sistemi tanto il determinismo quanto la libertà sono concetti relativi. Nella misura in cui un sistema è autonomo dal suo ambiente è libero; nella misura in cui ne dipende attraverso un’interazione continua, la sua attività sarà plasmata da influenze ambientali. La relativa autonomia degli organismi aumenta di solito con la oro complessità, e raggiunge il suo culmine negli esseri umani.
Questo concetto relativo di libero arbitrio sembrerà coerente con le concezioni delle tradizioni mistiche che esortano i loro seguaci a trascendere la nozione di un io isolato e a diventare consapevoli della nostra inscindibilità dal cosmo di cui facciamo parte. Il fine di queste tradizioni è quello di liberarsi completamente da tutte le sensazioni dell’io raggiungendo, nell’esperienza mistica, la fusione con la totalità del cosmo. Una volta raggiunto tale stato, la questione del libero arbitrio sembra perdere il suo significato. Se io ‘sono’ l’universo, non possono esserci influenze <esterne> e tutte le mie azioni saranno spontanee e libere. Dal punto di vista dei mistici, perciò, la nozione di libero arbitrio è relativa, limitata e – come essi direbbero – illusoria come tutti gli altri concetti di cui ci serviamo nelle nostre descrizioni razionali della realtà.”
FRITJOF CAPRA, “Il punto di svolta. Scienza, società e cultura emergente”, trad. Libero Sosio, Feltrinelli, Milano 2005 (I ed. 1984), IV ‘La nuova visione della realtà’, 9. ‘La visione sistemica della vita’, pp. 224 – 225.


Grandissimo testo che predice con lucidità molti dei mutamenti che stiamo vivendo in questi anni. Letto nel 1990, ha ancora influenza sulla mia visione del mondo. Dello stesso autore cercate "Verso una nuova saggezza": conversazioni con Heisenberg, Krishnamurti, Laing, Bateson ...




Saggio scritto 30 fa, ma ancora attualissimo, descrive e spiega in maniera impressionantemente esatta (dal punto di vista sociologico, psicologico, medico e scientifico) quel ch'è a accaduto nel nostro passato e quello che sarebbe accaduto (e sta accadendo) alla nostra 'civiltà' nel nostro prossimo futuro. E' un libro che deve essere letto.



Māyā non significa che il mondo è un'illusione. L'illusione si trova nel nostro punto di vista, se pensiamo che le forme e le strutture, le cose e gli eventi attorno a noi siano realtà della natura, invece di comprendere che sono concetti della nostra mente la quale misura e classifica. Māyā è l'illusione che deriva dallo scambiare questi concetti per realtà, dal confondere la mappa con il territorio.
Fritjof Capra - TAO della Fisica


"Per i fisici moderni, quindi, la danza di Śiva è la danza della materia subatomica. Come nella mitologia indù, essa è una danza incessante di creazione e distruzione che coinvolge l'intero cosmo; è la base di tutta l'esistenza e di tutti i fenomeni naturali. Centinaia di anni or sono, gli artisti indiani crearono immagini visive della danza di Śiva in una meravigliosa serie di sculture in bronzo. Ai giorni nostri, i fisici hanno usato la tecnologia più avanzata per ritrarre le forme della danza cosmica. Le fotografie delle particelle interagenti ottenute con la camera a bolle, che testimoniano il continuo ritmo di creazione e distruzione dell'universo, sono immagini visive della danza di Śiva che eguagliano quelle degli artisti indiani in bellezza e in profondità di significato. La metafora della danza cosmica unifica quindi l'antica mitologia, l'arte religiosa, e la fisica moderna“.
Fritjof Capra



L’UNITA’ DINAMICA DEGLI OPPOSTI
Ogni volta che si vuol ottenere una cosa, bisogna iniziare dal suo opposto. Ecco cosa dice Lao-Tzu:
Se si vuole restringere, bisogna (innanzitutto) estendere.
Se si vuol indebolire, bisogna (innanzitutto) rafforzare.
Se si vuole far perire, bisogna (innanzitutto) far fiorire.
Se si vuole prendere possesso, bisogna (innanzitutto) offrire.
L’unità dinamica degli opposti polari può essere illustrata con il semplice esempio di un moto circolare e della sua proiezione.
Si consideri un punto che si muove lungo una circonferenza. Se questo movimento viene proiettato su uno schermo, esso diventa una oscillazione tra due punti estremi. Il punto gira sulla circonferenza con velocità costante, ma nella proiezione rallenta quando raggiunge le estremità, inverte il moto e quindi accelera di nuovo, poi rallenta ancora una volta e così via, in cicli senza fine. In ogni proiezione di questo tipo, il moto circolare apparirà come un’oscillazione tra due punti opposti, ma nel movimento stesso gli opposti sono unificati e superati.
Fritjof Capra, Il tao della Fisica


IL TAO DELLA FISICA
Un ulteriore sviluppo della scienza occidentale doveva verificarsi solo nel Rinascimento, quando gli uomini cominciarono a liberarsi dall'influenza di Aristotele e della Chiesa e mostrarono un nuovo interesse per la natura. Verso la fine del Quattrocento lo studio della natura fu affrontato per la prima volta con spirito realmente scientifico e vennero effettuati esperimenti per controllare le ipotesi teoriche. Poiché parallelamente si verificò un crescente interesse per la matematica, questo sviluppo condusse infine alla formulazione di teorie propriamente scientifiche, basate sull'esperimento ed espresse nel linguaggio della matematicaGalilei fu il primo a combinare conoscenza empirica e matematica e perciò viene considerato il padre della scienza moderna.
La nascita della scienza moderna fu preceduta e accompagnata da uno sviluppo del pensiero filosofico che portò a una formulazione estrema del dualismo spirito-materiaQuesta formulazione comparve nel Seicento con la filosofia di René Descartes, il quale fondò la propria concezione della natura su una fondamentale separazione tra due realtà distinte e indipendenti, quella della mente (res cogitans) e quella della materia (res extensa)La separazione «cartesiana» permise agli scienziati di considerare la materia come inerte e completamente distinta da se stessi e di raffigurarsi il mondo materiale come una moltitudine di oggetti differenti riuniti insieme in una immensa macchina. Una siffatta concezione meccanicistica del mondo fu sostenuta da Isaac Newton, che su questa base costruì la sua scienza della meccanica e la pose a fondamento della fisica classica. Dalla seconda metà del Seicento alla fine dell'Ottocento, il modello meccanicistico newtoniano dell'universo dominò tutto il pensiero scientifico. Era ac-compagnato dall'immagine di un Dio monarca che dallalto governava il mondo imponendo a esso la sua legge divina. Di conseguenza, le leggi fondamentali della natura ricercate dagli scienziati vennero considerate le leggi divine, invariabili ed eterne, alle quali il mondo era soggetto.
La filosofia di Cartesio non fu solo importante per lo sviluppo della fisica classica, ma ebbe anche un'enorme influenza su tutto il modo di pensare occidentale fino ai giorni nostri. La famosa frase di Cartesio Cogito ergo sum ha portato l'uomo occidentale a identificarsi con la propria mente invece che con l'intero organismo. Come conseguenza della separazione cartesiana, l'uomo moderno è consapevole di se stesso, nella maggior parte dei casi, come un io isolato che vive « all'interno » del proprio corpo. La mente è stata divisa dal corpo e ha ricevuto il compito superfluo di controllarlo; ciò ha provocato la comparsa di un...............................









“ A living organism is a self-organizing system, which means that its order in structure and function is not imposed by the environment but is established by the system itself. Self-organizing systems exhibit a certain degree of autonomy; for example, they tend to establish their size according to internal principles of organization, independent of environmental influences. This does not mean that living systems are isolated from their environment; on the contrary, they interact with it continually, but this interaction does not determine their organization. The two principal dynamic phenomena of self-organization are self-renewal - the ability of living systems continuously to renew and recycle their components while maintaining the integrity of their overall structure - and self-transcendence - the ability to reach out creatively beyond physical and mental boundaries in the processes of learning, development, and evolution.

The relative autonomy of self-organizing systems sheds new light on the age-old philosophical question of free will. From the systems point of view, both determinism and freedom are relative concepts. To the extent that a system is autonomous from its environment it is free; to the extent that it depends on it through continuous interaction its activity will be shaped by environmental influences. The relative autonomy of organisms usually increases with their complexity, and it reaches its culmination in human beings.

This relative concept of free will seems to be consistent with the views of mystical traditions that exhort their followers to transcend the notion of an isolated self and become aware that we are inseparable parts of the cosmos in which we are embedded. The goal of these traditions is to shed all ego sensations completely and, in mystical experience, merge with the totality of the cosmos. Once such a state is reached, the question of free will seems to lose its meaning. If I ‘am’ the universe, there can be no 'outside' influences and all my actions will be spontaneous and free. From the point of view of mystics, therefore, the notion of free will is relative, limited and - as they would say - illusory, like all other concepts we use in our rational descriptions of reality.”

FRITJOF CAPRA, “The Turning Point: Science, Society, and the Rising Culture, Simon and Schuster, New York 1982, IV. ‘The new vision of reality’, 9. ‘The Systems View of Life’.

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