125 anni dopo la dichiarazione di indipendenza degli U.S.A., l'anarchica Voltairine De Cleyre scrive una breve analisi in merito al pensiero popolare assunto all'epoca nei riguardi dell'imminente governance. Quel popolo rivoluzionario aveva un'idea ben precisa: fare in modo che il governo non oltrepassasse una certa soglia, fare in modo che non fosse il governo a prevalere sulla gente, ma, viceversa, che fosse la gente a vigilare sul governo. Da questa regola generale sarebbero di conseguenza discese tutte le altre. Ad esempio, riguardo alla scuola pubblica, questa avrebbe dovuto mantenere una certa distanza da ogni governo, alimentare non la fiducia, ma la sfiducia nei confronti di quanti avessero l'intenzione di sedere su uno scranno istituzionale; inoltre lo studio della Storia avrebbe dovuto -secondo il popolo- smascherare le malefatte dei governanti, le menzogne e le censure dell'establishment, e aiutare gli allievi a sviluppare uno spirito critico autonomo. Scrive però De Cleyre:
'Pigliate ora un libro di storia e vedrete quanto di quello spirito vi sia racchiuso! Non troverete dalla prima all'ultima pagina che il patriottismo più banale, la suggestione della più rassegnata acquiescenza alle gesta del governo, una nenia di inerzia, di sicurezza, di confidenza, la dottrina che la legge non può errare, un te-deum alle continue usurpazioni del governo centrale sui particolari diritti degli Stati, la falsificazione più vergognosa di tutti gli atti di rivolta, così che il governo abbia sempre ragione e i ribelli abbiano sempre torto...'.
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