mercoledì 6 agosto 2014

Policleto procedette a una serie di misurazioni di giovani fino ad arrivare a trovare un modulo matematico, che legasse le varie parti anatomiche. Le sue scoperte, trascritte nel perduto trattato del Canone, sono oggi note a noi tramite le citazioni di autori successivi. Da esse si evince come, al pari di quanto accadeva negli stessi anni in architettura col modulo, Policleto arrivò alla conclusione che stabilita la misura di un elemento quale il dito o la testa, tutte le proporzioni si potessero calcolare armoniosamente. Ad esempio, nel Doriforo, la testa è 1/8 dell'altezza, mentre 3/8 sono occupati dal busto e 1/2 dalle gambe.


Il Doriforo (Δορυφόρος, "portatore di lancia" in greco antico) è una scultura marmorea databile dal I secolo a.C. al I secolo d.C. circa conservata presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
La scultura è la miglior copia romana di un originale Doriforo bronzeo di età classica, eseguito da Policleto e databile intorno al 450 a.C..
L'opera venne realizzata nel periodo in cui l'artista era attivo nel Peloponneso e raffigura probabilmente Achille con la lancia. Per realizzarla Policleto procedette a una serie di misurazioni di giovani fino ad arrivare a trovare un modulo matematico, che legasse le varie parti anatomiche.
Le sue scoperte, trascritte nel perduto trattato del Canone, sono oggi note a noi tramite le citazioni di autori successivi. Da esse si evince come, al pari di quanto accadeva negli stessi anni in architettura col modulo, Policleto arrivò alla conclusione che stabilita la misura di un elemento quale il dito o la testa, tutte le proporzioni si potessero calcolare armoniosamente. Ad esempio, nel Doriforo, la testa è 1/8 dell'altezza, mentre 3/8 sono occupati dal busto e 1/2 dalle gambe.
L'opera fu tra le più replicate del mondo antico e se ne conoscono numerosissime versioni.
Tra le migliori figura quella proveniente da Pompei e conservata nel museo archeologico napoletano, praticamente completa a parte l'assenza della lancia. La versione napoletana fu rinvenuta durante gli scavi archeologici vesuviani, nella palestra Sannitica, il 3 giugno 1797.


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