Tribù atea converte missionario.
Daniel Everett è nato in California nel 1951.
Si laureò al Moody Bible Institute e, a ragione della sua spiccata capacità di padroneggiare le lingue, fu inviato presso il popolo amazzonico dei Pirahã. E lui ad aver fatto loro visita per primo nel 1977 come missionario con lintenzione di imparare il loro linguaggio a sufficienza per tradurre il Nuovo Testamento ed evangelizzare il popolo indigeno.
Trentanni dopo egli non è più un cristiano, tantomeno un missionario, ma in compenso è chair di lingua e letteratura alla Illinois State University, nonché una specie di celebrità nel circuito internazionale letterario. Il contatto con gli indigeni, che non credono nel paradiso e nellinferno, e che non hanno alcuna parola per definire dio, gli fece gradualmente perdere fiducia nel cristianesimo, fino a diventare completamente ateo nel 1985.
Everett ha tuttavia atteso ben 19 anni per renderlo noto:
quando si è deciso, la moglie ha chiesto il divorzio (non tralasciando di accusarlo di non aver saputo convertire i Pirahã) e due dei tre figli hanno reciso ogni contatto con lui.
quando si è deciso, la moglie ha chiesto il divorzio (non tralasciando di accusarlo di non aver saputo convertire i Pirahã) e due dei tre figli hanno reciso ogni contatto con lui.
Gli indios Pirahã dell'Amazzonia sono un popolo molto peculiare.
Sono in meno di 400 e non possiedono miti, rituali né storia. Il loro linguaggio non è correlato a nessunaltra lingua attualmente utilizzata. Può essere fischiato, cantato, mormorato oppure parlato. La loro lingua comprende solo dieci fonemi, conoscono solo i numeri uno e due, nessuna frase con subordinate, ed hanno solo due parole per i colori.
Sono in meno di 400 e non possiedono miti, rituali né storia. Il loro linguaggio non è correlato a nessunaltra lingua attualmente utilizzata. Può essere fischiato, cantato, mormorato oppure parlato. La loro lingua comprende solo dieci fonemi, conoscono solo i numeri uno e due, nessuna frase con subordinate, ed hanno solo due parole per i colori.
I Pirahã fanno piccoli sonnellini che vanno dai 15 minuti alle due ore durante tutto il corso della giornata e raramente dormono per tutta la notte. Vivono come cacciatori-raccoglitori in villaggi a 50 miglia dal fiume Maici, nelle profondità della foresta amazonica. Hanno numerosi contatti con i commercianti del fiume e altri estranei ma non mostrano inclinazione a modificare il proprio modo di vivere.
Tutti i tentativi finora condotti per convertirli al cristianesimo sono miseramente falliti.
https://youtu.be/kPbOh82VUN0
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