venerdì 25 luglio 2014

Dominique Lapierre, "La città della gioia". Con gli indù infatti era facile legare. Per loro Dio era dappertutto. In quella porta, quella mosca, quel bambù. E nei milioni di incarnazioni di un panteon di divinità dove, per Surya, Gesù Cristo aveva ovviamente il suo posto, alla stessa stregua di Buddha, Mahavira e Maometto. Giacché tutti questi profeti erano incarnazioni del Grande Dio che trascendeva tutto.


"Con gli indù infatti era facile legare. Per loro Dio era dappertutto. In quella porta, quella mosca, quel bambù. E nei milioni di incarnazioni di un panteon di divinità dove, per Surya, Gesù Cristo aveva ovviamente il suo posto, alla stessa stregua di Buddha, Mahavira e Maometto. Giacché tutti questi profeti erano incarnazioni del Grande Dio che trascendeva tutto."
 Dominique Lapierre, "La città della gioia"




Secondo me è il segreto per non distruggere tutto su questo pianeta: vedere Dio dappertutto. Solo così, a meno che non sei ateo o agnostico, l'umanità avrebbe il giusto rispetto per la Terra.



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