Man Ray - Le violon d'Ingres.
Una giovane donna fotografata di spalle.
I suoi capelli sono coperti da un turbante orientale e a metà della sua schiena compaiono le due delle due “effe” del violino. La posa della modella è ispirata a quella della figura dipinta da Ingres nel Nudo di spalle del 1807. Per raccontarvi la storia di questa celebre fotografia scattata da Man Ray (1890-1976) nel 1924, dobbiamo partire appunto da Jean Auguste Dominique Ingres uno tra i massimi esponenti dell’Arte Neoclassica, attivo nella prima metà dell’Ottocento. Ingres era infatti un eccellente violinista e di sicuro avrebbe intrapreso la carriera di musicista, se la pittura non fosse stata la sua più grande vocazione. Il fatto che fosse un celebre pittore e al contempo avesse la piena padronanza del violino generò un motto, che fu molto in voga verso la fine dell’Ottocento francese e che recitava in questo modo: Le Violon d’Ingres (Il Violino d’Ingres). Man Ray prese spunto da questo motto per dare vita ad un’opera fotografica che potesse raccontare il suo hobby/vizio preferito. E lo fece nell’unica maniera in cui un dadaista potesse farlo: in modo satirico e goliardico immortalò attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica Kiki, la sua più grande passione nonché modella, musa e amante.
Il mezzo busto scoperto è reso più casto dalla scelta di porla rivolta di spalle rispetto alla visuale dell’osservatore; la stoffa che nasconde ben poco delle sue prorompenti forme, il turbante indossato, il volto di tre quarti che si intravede appena, contribuiscono a delineare un corpo fisicamente presente e al contempo un’identità sfuggente, resa tanto enigmatica da quell’aura di indefinitezza. Avvalendosi dell’innovativa tecnica di stampa a contatto, il fotografo americano impressiona sulla schiena femminile quei due segni ad effe tipici del violoncello, o meglio, di quello strumento a corda di origine medievale definito propriamente come “Viola d’amore”.
Kiki de Montparnasse (Chatillon-sur-Seine 1901 – Sanary-sur-Mer 1953), il cui vero nome era Alice Prin, restò per decenni la modella prediletta di numerosi artisti ed è riconosciuta come una delle protagoniste assolute della vita parigina dei primi decenni del XX secolo. Sarà nel vivace quartiere di Montparnasse, che la giovane Kiki diverrà ben presto una delle donne più ricercate della mondanità parigina, grazie alla sua vitalità e a quel gusto per la provocazione del tutto genuino. Donna consapevole del suo fascino, modella, prostituta, pittrice e attrice, riuscirà perfino a pubblicare a soli 29 anni un libro contenente le sue memorie3, Souvenirs (1929), curato nella sua prima edizione niente di meno che da Ernest Hemingway.
https://www.facebook.com/231347766918839/photos/a.349620598424888.91722.231347766918839/926277854092490/?type=3&theater
Il suo vero nome era Alice Ernestine Prin, la Reine de Montparnasse, l'incarnazione della schiettezza, dell'audacia e della creatività.
Amante e musa di Man Ray la ritroviamo nella celebre foto: Violon d'Ingres.
Ritratta come un violoncello, il suo corpo diventa uno strumento da suonare, un concetto molto lontano dalle idealizzazioni classiche.
Ernest Emingway disse di lei: "Kiki fu la regina di Montparnasse più di quanto la regina Vittoria lo fosse dell'era vittoriana".
Una giovane donna fotografata di spalle.
I suoi capelli sono coperti da un turbante orientale e a metà della sua schiena compaiono le due delle due “effe” del violino. La posa della modella è ispirata a quella della figura dipinta da Ingres nel Nudo di spalle del 1807. Per raccontarvi la storia di questa celebre fotografia scattata da Man Ray (1890-1976) nel 1924, dobbiamo partire appunto da Jean Auguste Dominique Ingres uno tra i massimi esponenti dell’Arte Neoclassica, attivo nella prima metà dell’Ottocento. Ingres era infatti un eccellente violinista e di sicuro avrebbe intrapreso la carriera di musicista, se la pittura non fosse stata la sua più grande vocazione. Il fatto che fosse un celebre pittore e al contempo avesse la piena padronanza del violino generò un motto, che fu molto in voga verso la fine dell’Ottocento francese e che recitava in questo modo: Le Violon d’Ingres (Il Violino d’Ingres). Man Ray prese spunto da questo motto per dare vita ad un’opera fotografica che potesse raccontare il suo hobby/vizio preferito. E lo fece nell’unica maniera in cui un dadaista potesse farlo: in modo satirico e goliardico immortalò attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica Kiki, la sua più grande passione nonché modella, musa e amante.
Il mezzo busto scoperto è reso più casto dalla scelta di porla rivolta di spalle rispetto alla visuale dell’osservatore; la stoffa che nasconde ben poco delle sue prorompenti forme, il turbante indossato, il volto di tre quarti che si intravede appena, contribuiscono a delineare un corpo fisicamente presente e al contempo un’identità sfuggente, resa tanto enigmatica da quell’aura di indefinitezza. Avvalendosi dell’innovativa tecnica di stampa a contatto, il fotografo americano impressiona sulla schiena femminile quei due segni ad effe tipici del violoncello, o meglio, di quello strumento a corda di origine medievale definito propriamente come “Viola d’amore”.
Kiki de Montparnasse (Chatillon-sur-Seine 1901 – Sanary-sur-Mer 1953), il cui vero nome era Alice Prin, restò per decenni la modella prediletta di numerosi artisti ed è riconosciuta come una delle protagoniste assolute della vita parigina dei primi decenni del XX secolo. Sarà nel vivace quartiere di Montparnasse, che la giovane Kiki diverrà ben presto una delle donne più ricercate della mondanità parigina, grazie alla sua vitalità e a quel gusto per la provocazione del tutto genuino. Donna consapevole del suo fascino, modella, prostituta, pittrice e attrice, riuscirà perfino a pubblicare a soli 29 anni un libro contenente le sue memorie3, Souvenirs (1929), curato nella sua prima edizione niente di meno che da Ernest Hemingway.
https://www.facebook.com/231347766918839/photos/a.349620598424888.91722.231347766918839/926277854092490/?type=3&theater
Il suo vero nome era Alice Ernestine Prin, la Reine de Montparnasse, l'incarnazione della schiettezza, dell'audacia e della creatività.
Amante e musa di Man Ray la ritroviamo nella celebre foto: Violon d'Ingres.
Ritratta come un violoncello, il suo corpo diventa uno strumento da suonare, un concetto molto lontano dalle idealizzazioni classiche.
Ernest Emingway disse di lei: "Kiki fu la regina di Montparnasse più di quanto la regina Vittoria lo fosse dell'era vittoriana".
Questa è una foto famosissima di Man Ray.
Ma forse non tutti sanno chi è la donna qui ritratta; si faceva chiamare Kiki e, banalmente parlando, faceva il mestiere più antico del mondo.Fu l'amante di molti artisti nella Parigi degli anni 20, tra cui lo stesso Man Ray, Modigliani e tanti altri. Un episodio racconta di quanto fosse esibizionista, ma anche di animo estremamente generoso. Un giorno entrò al caffè della Rotonde una donna in lacrime. Le era morto il figlio e non aveva i soldi per il funerale. Lei, senza dire nulla, iniziò a fare il giro dei tavoli e davanti ad ogni uomo si tirò su la gonna e, mostrando le sue grazie, chiese "2 o 3 franchi per lo spettacolo".Poi tornò dalla donna e rovesciando i soldi sul tavolo le disse "qui ce n'è per pagare il funerale e anche per comprarti un vestito".
A 29 anni scrisse le sue memorie e Hemingway decise di scriverne la prefazione:
"Era stupenda da guardare. Aveva un bel viso già di suo, ma lei ne aveva fatto un'opera d'arte. Aveva un corpo meraviglioso e una voce splendida, fatta per parlare, non per cantare, e in quegli anni fu certamente la regina di Montparnasse più di quanto la regina Vittoria lo fosse nell'epoca vittoriana....(...) Questo è l'unico libro per il quale ho scritto una introduzione e, Dio mi aiuti, l'unico per il quale la farò. (...) E' stato scritto da una donna che, a quanto ne so, non ha mai avuto una Stanza Tutta per Sè (...) Se siete stanchi dei libri scritti dalle signore della letteratura per entrambi i sessi, questo è un libro scritto da una donna che non è mai stata una signora. Per quasi dieci anni è stata a un passo dal diventare quella che oggi sarebbe considerata una Regina, il che, naturalmente, è molto diverso dall'essere una signora." Kiki era chiamata "la regina di Montparnasse".
Sarebbe gradito il titolo del libro scritto da codesta Grazia. Grazie.
Souvenirs
La conoscevo. Augias racconta la sua storia ne "I segreti di Parigì"
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