L'ankh (☥), conosciuto anche come "chiave della vita", è un antico simbolo sacro egizio che essenzialmente simboleggia la vita. Appare di frequente nelle opere artistiche dell'antico Egitto. Gli dèi sono spesso raffigurati con un ankh in mano. Il geroglifico "ankh" oltre che significare "vita", assume diverse sfumature in base al contesto in cui è inserito, sebbene sempre con caratteri mistici e religiosi. Nelle raffigurazioni divine appare come caratteristica delle stesse divinità, ad indicare la natura ultraterrena e l'eterna esistenza di esse. L'ankh veniva utilizzato in particolare come amuleto, capace di infondere salute, benessere e fortuna.
Simboli nella storia e nell’arte: la croce. Simbolo antichissimo e antecedente al cristianesimo ne è però diventato il segno distintivo come il crocefisso sul quale Gesù è morto: può essere di vari tipi a seconda del numero dei bracci e della disposizione che hanno. La croce può essere greca, celtica, latina, commissa o a tau, priva del raggio superiore, di sant’Andrea, di Lorena, di Malta ecc. ma all’inizio era sicuramente un simbolo solare preistorico comune a tutte le civiltà, nei secoli successivi la forma della croce è stata usata per torture e come strumento di morte: sotto il periodo romano ed imperiale era usata frequentemente per attaccare i condannati fino alla morte, in qualche caso i condannati furono cosparsi di pece alla quale fu dato fuoco come sotto Nerone.
IL MISTERO DELLA ANKH – CROCE ANSATA
La chiave della vita ....la CONOSCENSA DI SE.
L'ANKH , la CHIAVE DELLA VITA, simbolicamente fatta con il legno dell'albero di SICOMORO, simbolicamente l'ALBERO DELLA VITA o della DEA HATHOR.
Una volta che il nostro desiderio ci spinge talmente in alto da spingerci a conoscere DIO (salire l'albero della vita) ...poi dobbiamo discendere dal nostro EGO e ritornare umili per comprendere realmente la nostra divinità.
La chiave della vita è il DESIDERIO.
Uno dei modi più bassi, più materiali, per usare questa chiave è nel DESIDERIO SESSUALE diretto al semplice appagamento del piacere fine a se stesso. Uno dei modi più alti, più spirituale, per usare la chiave è nel DESIDERIO DELLA CONSAPEVOLEZZA DI SE STESSI, IL DESIDERIO DI CONOSCERE DIO
La Croce ansata , o Ankh, ebbe una notevole importanza nell’antico Egitto come simbolo che ricordava il dono della vita e anche l’immortalità. Il termine ankh significa “vita “ o anche “ chiave di Iside”o “chiave dei grandi misteri” e in genere questo significato acquista un indiscutibile potere magico ed è sintomatico che i sacerdoti egizi in certi bassorilievi siano raffigurati nell’atto di donare con l’Ankh l’energia vitale capace di concedere l’immortalità ai defunti. Per questo la Croce Ansata ha un valore talismanico di indubbio valore. L’ansa superiore ,di forma circolare o ovale, possiamo assimilarla all’ourorobos (serpente che si morde la coda = eterna ciclicità della vita). La Croce a forma di T è invece la condizione della morte (lo stato di trance nel quale gli eletti vengono a trovarsi prima di arrivare ai Grandi Misteri).
Nei tempi antichi veniva applicata nel punto del terzo occhio ai re e ai sacerdoti in segno di elevazione spirituale (il terzo occhio era aperto).
La Croce Ansata la si può riprodurre da soli, facendola in creta o in legno, lavorandola magari per farla diventare più “nostra”. Sì può comprare in oro o argento, gli egizi utilizzavano legno di sicomoro, pietre dure, diaspro, quarzo rosso opaco, ma la terracotta è un’ottima alternativa perché racchiude e imprigiona forze cosmiche positive.
Quando ci sentiamo stanchi o sfiduciati o depressi, possiamo utilizzare la Croce : basta appoggiarla sulla fronte e tenerla così per alcuni minuti mentre siamo in posizione comoda.. Siccome è un simbolo lunare-solare possiamo caricarlo tenendolo rivolto verso il sole del mezzogiorno per qualche minuto , ma anche verso il disco lunare (fase crescente) avendo cura di utilizzare le due facce della Croce distintamente.
La parte polarizzata di Luna , stimola , come sappiamo : immaginazione, fantasia, combatte i disturbi del sonno e la depressione.
La parte polarizzata di Sole rivitalizza l’organismo e favorisce il benessere fisico.
Un altro modo per caricare la Croce Ansata è quello di lasciare la stessa in pieno sole per l’intera giornata (dall’alba al tramonto) e poi caricarla dalla parte lunare sotto la luna crescente per tutta la notte ( dal tramonto all’alba).
Fonte:Animediluce
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IL MISTERO DELLA ANKH
Era passato del tempo e avevo tra le mani una perfetta Croce Ansata realizzata da me rispettando tutte le proporzioni indicate dagli Egizi. Le forme della Ankh sono una perfetta armonia geometrica.
L’avevo sognata insieme a tutte le istruzioni per costruirla. In realtà non era stato un sogno casuale, ma era stato quello che io definisco “Sogno Guidato”.
Osservando la Croce Ansata
Guardavo quel perfetto modellino di Ankh e nello stesso tempo consultavo sul web le immagini dei vari reperti dell’antico Egitto dove essa è raffigurata.
Provavo a comprenderne il significato, la funzione.
In questa raffigurazione viene trasportata impugnandola per l’ansa, quindi ha una dimensione tale da poter essere impugnata (come quella che ho realizzato io). Nella scultura che segue viene impugnata come uno scettro.
Mentre in queste raffigurazioni viene utilizzata rivolgendo
la parte ansata verso l’interlocutore.
Qui addirittura viene rappresentata in cima al pilastro Djed (Zed) con delle braccia.
Non basterebbero cento pagine per mostrare tutti i manufatti in cui la Ankh viene raffigurata, essa doveva essere o rappresentare qualcosa d’importante. Oppure è un “piccione viaggiatore” del tempo che porta il suo messaggio?
UNA POTENTE ARMA
C’è una teoria che vede i Dei Egizi come esseri provenienti da un altro pianeta. La Ankh poteva essere una loro arma per la difesa personale. Qualsiasi cosa era, dalle varie opere egizie, sembra che gli Dei se ne separavano difficilmente, oppure, chi ha realizzato queste opere riteneva così importante il messaggio che trasmetteva da metterla nelle mani degli Dei. Avrà pensato: vedendola nelle mani di un Dio, un occhio attento gli darà la giusta importanza.
Nelle Tavole di Thot l’Atlantideo troviamo scritto:
Noi giungemmo alla terra dei figli di KHEM.
Andando su tutte le furie, loro vennero con clave e lance, alzate con la
rabbia di chi cerca di uccidere e distruggere i Figli di Atlantide. Poi io mi
alzai di persona e diressi un raggio di vibrazione colpendoli finché si
dispersero come frammenti di pietra della montagna.
Forse l’arma che usa Thot è proprio la Croce Ansata ?
Che cosa aveva ispirato gli Egizi a disegnare l’Ankh?
Mauro Biglino, scrittore del Dio Alieno della Bibbia su FB mi risponde in questo modo:
Il mio amico ricercatore egittologo, Diego Baratono, ha studiato l’Ankh e ne ha dato una spiegazione che secondo me è geniale.
L’ho trovata documentata in una piccola stele al Museo Nazionale di Firenze : era uno strumento di misura usato dai sacerdoti definiti “tenditori di corde”, era impiegato come perno piantato a terra e
nell’anello passava la corda che veniva collegata all’altro strumento (Uas) che lui ha ricostruito rispettando le misure: i due assieme servivano per definire circonferenze e perimetri delle costruzioni da realizzare. Se ne ricavavano cerchi di ogni diametro e poligoni inscritti, utili agli architetti progettisti.
Solo in tempi moderni, non comprendendone più il significato, se ne è cominciato a dare una interpretazione simbolica, attribuendogli valenze che però non mi paiono avere alcuna attinenza con la realtà funzionale:
se si capisce bene a cosa serviva tutto diviene probabilmente chiaro e semplice. Insomma provo ad applicare il rasoio di Occam… spesso funziona.
IL MISTERO DELLA ANKH SI INFITTISCE
Con la mia Ankh tra le mani verificavo questa ipotesi.
L’ho anche piantata per terra, ma lei mi guardava e diceva, vai più in fondo, cerca, troverai qualcosa di più. Io ho cercato fino a quando una sensazione di appagamento non si è diffusa in tutto il mio corpo.
Intanto mi chiedevo, perché un semplice strumento di misura si trova in molte tombe Egizie? Forse non ne conoscevano il vero utilizzo?
La Ankh nascondeva qualcosa di più, poi, nel corso della mia ricerca, ho compreso che nemmeno gli Egizi conoscevano fino in fondo il mistero che nascondeva, la chiamavano “Chiave della Vita” e per questo è stata trovata in molte tombe, è la chiave che apre oggi, come allora le porte dell’Eden. Fu portata nella cultura Egiziana, da quello che viene definito il popolo di Atlantide e il Re di questo popolo era Osiride.
Amplificatore della Ghiandola Pineale?
Ho provato a far combaciare l’Ansa con il “terzo occhio” o ghiandola pineale e l’asta orizzontale andava a sovrapporsi ai miei occhi, quasi a voler dire chiudili, mentre l’asta verticale si sovrapponeva al mio naso e alla bocca.
Prima di allora non avevo mai notato che sul viso di un essere umano, se si considera il terzo occhio è rappresentata una perfetta Ankh.
Detta anche “Terzo Occhio”, al suo interno sono presenti “coni e bastoncelli” (terminazioni nervose presenti sul fondo degli occhi) La storia terrestre è piena di riferimenti a questa ghiandola.
Coincidenza o messaggio per le popolazioni future? In molte ritrovamenti archeologici non è difficile trovare raffigurazioni di bastoni alla cui sommità è presente una “pigna”. La stessa piramide con l’occhio onniveggente, tanto amata dai sostenitori della cospirazione, potrebbe essere un riferimento ai poteri latenti del “terzo occhio”. La Croce Ansata ha forse la funzione di amplificare i poteri della ghiandola pineale?
Non so se è stato questo il motivo, ma mentre la tenevo nella posizione descritta e chiedevo: A cosa servi? Qual’è la tua funzione? Che poteri hai?
Lei a modo suo mi ha risposto.
Può sembrare incredibile, può sembrare che voglio arricchire questo mio libro con eventi che hanno il sapore del mistero, ma è accaduto davvero.
Quando iniziai a scrivere sulla “Croce Ansata” non sapevo che il cammino mi avrebbe portato fino al punto in cui sono arrivato. Io volevo scrivere, soltanto, un bell’articolo per il mio blog che aiutasse i
lettori a comprendere meglio il significato di questo simbolo o strumento che sentivo essere molto importante, ma non ne sapevo molto. Mi venne in mente il messaggio che mi fu dato nella città magica:
Tu sei il “Maestro d’Armi”, colui che saprà senza poter usare.
Grandi conoscenze ti saranno rivelate lungo il cammino, ma con te
non funzioneranno. Hai solo il compito di trasmetterle. Tu sei già
stato e sei ritornato. Le tue battaglie sono concluse. Gloria e Fama
non avrai, poiché il tuo volto mai mostrerai, parlerai e agirai sotto
il nome di Bragkor.
Domandai: Ma io non ho conoscenza di nulla, cosa dovrò trasmettere?
Verrà il momento, la conoscenza si rivelerà a te come il sole del mattino.
Mentre riflettevo e ponevo le mie domande alla “Croce Ansata”, improvvisamente mi venne recapitato dal postino un pacchetto che non aspettavo, non avevo fatto nessun ordine, ne io ne qualcuno della mia famiglia, al suo interno c’erano due libri. Controllai subito il mittente, non era nessuna società che vende libri, era un privato cittadino e l’indirizzo del mittente non esisteva.
Dopo aver letto quei libri iniziai a valutare gli indizi che essi sembravano volermi dare. Non c’erano risposte alle mie domande, ma indizi. Alla fine sono riuscito a comprendere la Ankh, ho percorso il cammino che mi ha indicato e ho compreso meglio il significato e il messaggio contenuto in queste figure….
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QUESTO BRANO E’ TRATTO DALL’E-BOOK in cui si fa riferimento ad un sito, se sorgessero delle domande è meglio che le rivolgiate all’autore dato che si tratta di una sua esperienza.
GRAZIE!
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