Nella formulazione netta della legge di causalità:
<<Se conosciamo esattamente il presente, possiamo calcolare il futuro>>, è falsa non la conclusione, ma la premessa. Noi non possiamo in linea di principio conoscere il presente in ogni elemento determinante. Perciò ogni percepire è una selezione da una quantità di possibilità e una limitazione delle possibilità future. Poiché il carattere statistico della teoria quantistica è così strettamente legato all'imprecisione di ogni percezione, si potrebbe essere indotti erroneamente a supporre che al di là del mondo statistico percepito si celi un mondo <<reale>>, nel quale è valida la legge di causalità. Ma tali speculazioni ci sembrano, insistiamo su questo punto, infruttuose e insensate. La fisica deve descrivere formalmente solo la connessione delle percezioni. Si può caratterizzare molto meglio il vero stato delle cose in questo modo: poiché tutti gli esperimenti sono soggetti alle leggi della meccanica quantistica [...] viene stabilita definitivamente la non validità della legge di causalità.
Werner Heisenberg, Cinematica e meccanica quantoteoriche, in Indeterminazione e realtà, p. 66
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