Pierre Bayle
È una domanda lecita, e ragionevolmente, le alternative ipotizzabili non si limitano a:
"dio non esiste" e "dio è malvagio".
Siamo abitati dal paradosso, da un dottor Jekyll e da un mister Hyde, che Jung ha tanto bene espresso con le sue parole, che mi risuonano sempre.."Solo il paradosso é capace di abbracciare , anche se soltanto approssimativamente, la pienezza della vita".Dobbiamo convivere con l'ombra che ci abita, tra apollineo e dionisiaco, il ricorso a Dio é solo un escamotage consolatorio proiettivo di un malessere a cui non possiamo e non sappiamo dare risposte...dobbiamo solo conviverci.
Sartre aveva descritto l'uomo così: "Increato, senza alcuna ragion d'essere, quest'essere é l'uomo o come dice Heidegger la realtà umana". Ma questa visione nihilista può essere riscattata, a mio avviso, riuscendo a fare della nostra vita la nostra passione.
(Enzo Paci, ma lo diceva anche Jung, nella sua autobiografia) durante il tempo concessoci di vivere, finché Atropo "colei che non può essere dissuasa ", non tagli quel filo sottile che ci lega alla vita.
E' ovvio che dietro la domanda c'è un grosso tentativo di scardinamento del concetto di dio.
Il Dizionario storico critico di Bayle ha influenzato la nascita dell'illuminismo.
Non dico che dio non esiste ma certamente non è quello che ci hanno propinato x millenni.
il dolore e il piacere sono gli elementi necessari affinché le creature sensibili imparino a muoversi nel mondo senza rischiare di perire prima del dovuto.
Può darsi che Dio abbia creato questo sistema di cose proprio per mettere alla prova le sue creature... anzi, più pene gli manda e maggiore sarebbe la considerazione e la ricompensa che POI a tale creatura spetterebbe... sempre ammesso che tale creatura non si sia fatta nel frattempo corrompere
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