Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono e al loro posto si forma una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari.
Max Planck
La scienza non può risolvere il mistero ultimo della natura. E questo perché, in ultima analisi, noi stessi siamo parte del mistero che stiamo cercando di risolvere.
Max Planck
La materia in sé non esiste. Ogni materia nasce e consiste solo mediante una forza, quella che porta le particelle atomiche a vibrare e che le tiene insieme come il più minuscolo sistema solare.
Max Planck
La scienza non può risolvere il mistero ultimo della natura. E questo perché, in ultima analisi, noi stessi siamo parte del mistero che stiamo cercando di risolvere.
Max Planck
La materia in sé non esiste. Ogni materia nasce e consiste solo mediante una forza, quella che porta le particelle atomiche a vibrare e che le tiene insieme come il più minuscolo sistema solare.
Max Planck, L'essenza della materia, 1944
Avendo dedicato tutta la mia vita alla scienza più lucida, lo studio della materia, posso affermare questo sui risultati della mia ricerca sull'atomo: la materia, in quanto tale, non esiste. Tutta la materia ha origine ed esiste solo in virtù di una forza che fa vibrare le particelle atomiche e tiene insieme quel minuscolo sistema solare che è l'atomo. Dobbiamo presumere che dietro questa forza esista una mente conscia e intelligente. Questa mente è la matrice di tutta la materia.
Parte del discorso tenuto da Max Plank quando ritirò il Premio Nobel per la fisica nel 1918
Gli atomi sono fatti al 99,9999999999999% di spazio vuoto.
Ciò significa che ..
il computer che stai guardando,
la sedia su cui siedi,
e tu stesso
praticamente non siete lì.
Ciò significa che ..
il computer che stai guardando,
la sedia su cui siedi,
e tu stesso
praticamente non siete lì.
Universo - Multiverso.
Planck osserva altri universi
oltre al nostro: la prima prova del ‘multiverso’?
Se la scoperta dovesse venire
confermata, la parola ‘universo’ potrebbe diventare desueta ed essere
sostituita da ‘multiverso’.
Gli astronomi, infatti, sono
persuasi di aver trovato la prima prova dell’esistenza di altri universi oltre
il nostro, partendo dall’analisi dalla ‘radiazione cosmica di fondo’ lasciata
dal Big Bang.
I dati raccolti da Planck, la
sonda dell’Agenzia Spaziale Europea, hanno permesso ai ricercatori di mappare
la radiazione di fondo, una sorta di traccia di sottofondo predente da quando
l’Universo a cominciato ad esistere 13,8 miliardi anni fa.
La mappa mostra delle anomalie
che secondo i cosmologi potrebbero essere causate dall’attrazione
gravitazionale esercitata da altri universi al di fuori del nostro. I risultati
implicano che il nostro universo potrebbe essere solo uno tra miliardi di altri
universi, o anche, di infiniti universi.
Nel modello teorico elaborato dai
cosmologi, dopo il Big Bang la materia risulta distribuita equamente in tutto
lo spazio visibile, ma la mappa fornita da Planck mostra una concentrazione più
forte nell’emisfero sud del cielo e un punto più ‘freddo’ che non è possibile
spiegare con le attuali conoscenze della fisica.
“Queste anomali sono causate
dall’attrazione gravitazionale esercitata sul nostro da altri universi”, ha
detto Laura Mersini Houghton, fisico teorico presso l’Università della Carolina
del Nord. “Ci troviamo di fronte alla prima prova concreta dell’esistenza di
altri universi”.
“Le anomalie statistiche che
abbiamo rilevato, potrebbero essere anche l’effetto di fenomeni fisici profondi
che ancora non ci sono noti”, hanno scritto in un documento recente.
Anche se alcuni scienziati
rimangono scettici sull’esistenza di altri universi, i risultati delle
osservazioni potrebbero segnare un passo decisivo verso un nuovo modo di
considerare l’astrofisica. Planck ha raccolto la radiazione dell’Universo
primordiale quando aveva appena 370 mila anni di vita.
La precisione della mappa fornita
dalla sonda è così alta da rivelare alcune caratteristiche inspiegabili che
richiedono l’elaborazione di una nuova fisica per essere comprese.
I risultati, secondo molti
scienziati, mostrano l’esistenza di altri universi oltre il nostro. “Questa
idea ci sembra stramba in questo momento, proprio come quando fu formulata la
teoria del Big Bang tre generazioni fa”, spiega al Sunday Times Geroge Efstathiou,
professore di astrofisica presso l’Università di Cambridge. “Poi però abbiamo
trovato la prova e tutto il modo di pensare l’universo è completamente
cambiato”.
Se cos’ fosse, dovremmo
cominciare ad abituarci alla parola ‘multiverso’ e la domanda tradizionale
della cosmologia ‘l’universo è finito o infinito?’, potrebbe essere sostituita
da ‘il numero degli universi è finito o infinito?’, e se finito, cosa c’è
oltre?
De ilnavigatorecurioso
http://pianetablunews.wordpress.com/2013/05/23/planck-osserva-altri-universi-oltre-al-nostro-la-prima-prova-del-multiverso/
Gli esperimenti di Rutheford avevano fatto pensare ad un atomo fatto di elettroni in orbita attorno ad un nucleo atomico centrale. Questo quadro, per quanto semplice, aveva un inconveniente: tutto faceva pensare che dovesse essere sbagliato. La teoria elettromeccanica classica, infatti, prevedeva che, quando gli elettroni ruotano in circolo, irradiano energia con emissione di fotoni. I fotoni allora sottrarrebbero energia e l’elettrone, così deprivato, compirebbe delle orbite sempre più piccole, tracciando una spirale che lo porterebbe a cadere al centro dell’atomo. Di fatto, la teoria elettromagnetica classica prevedeva che gli atomi non potessero essere stabili, sarebbero collassati in meno di un nanosecondo. Le orbite stabili degli elettroni erano un mistero assoluto. Perché gli elettroni non perdevano energia e non precipitavano con moto spiraliforme sul nucleo atomico? Per spiegare le orbite degli elettroni era necessario allontanarsi radicalmente dal modo di ragionare della teoria classica. Portando questa logica alle sue inevitabili conseguenze, vennero alla luce delle crepe nella fisica classica alla quale poteva porsi rimedio soltanto con la meccanica quantistica.
Lisa Randall, "Passaggi curvi"
La filosofia di Plotino è compatibile con questa teoria
Anche Pitagora...
molto profondo però niente di scientifico, eppure l'ha detto Max Planck...
Gli esperimenti di Rutheford avevano fatto pensare ad un atomo fatto di elettroni in orbita attorno ad un nucleo atomico centrale. Questo quadro, per quanto semplice, aveva un inconveniente: tutto faceva pensare che dovesse essere sbagliato. La teoria elettromeccanica classica, infatti, prevedeva che, quando gli elettroni ruotano in circolo, irradiano energia con emissione di fotoni. I fotoni allora sottrarrebbero energia e l’elettrone, così deprivato, compirebbe delle orbite sempre più piccole, tracciando una spirale che lo porterebbe a cadere al centro dell’atomo. Di fatto, la teoria elettromagnetica classica prevedeva che gli atomi non potessero essere stabili, sarebbero collassati in meno di un nanosecondo. Le orbite stabili degli elettroni erano un mistero assoluto. Perché gli elettroni non perdevano energia e non precipitavano con moto spiraliforme sul nucleo atomico? Per spiegare le orbite degli elettroni era necessario allontanarsi radicalmente dal modo di ragionare della teoria classica. Portando questa logica alle sue inevitabili conseguenze, vennero alla luce delle crepe nella fisica classica alla quale poteva porsi rimedio soltanto con la meccanica quantistica.
Lisa Randall, "Passaggi curvi"
La filosofia di Plotino è compatibile con questa teoria
Anche Pitagora...
molto profondo però niente di scientifico, eppure l'ha detto Max Planck...
anticipazione della teoria delle stringhe !
se esistono i multiversi il nostro universo sarebbe un nulliverso .e cio e impossibile e antilogico sia come domanda che risposta
RispondiElimina