Hans Holbein il Giovane:
Incredibile il tappeto che copre il tavolo: sembra di poter sentire con le dita ogni piccolo nodo.
Molto bello anche l'elegante, trasparente vaso con il simbolo del fidanzamento, i garofanini.
Maurizia Onofri Arti visive:
Particolari di opere, terza parte.
Hans Holbein il Giovane: Ritratto del mercante Georg Gisze.
Ritratto del mercante Georg Gisze. Olio su tavola, del 1532. Cm 96,3 X 85,7. Staatliche Museen, Berlino.
Quando Georg andò a lavorare nel 1530 presso una filiale della Lega Anseatica di Londra, i membri della sua azienda, compreso lui, si fecero tutti fare una serie di ritratti da Hans Holbein il giovane.
Nel ritratto commissionato da Giese, lo si identifica come importante mercante dal suo abbigliamento e dagli strumenti intorno a lui: il dipinto raffigura anche un vaso con dei garofani, che a quel tempo simboleggiavano il fidanzamento, inoltre una targa dipinta sopra la sua testa lo nomina ed afferma che lui è stato ritratto nel suo trentaquattresimo anno d'età, nel 1532.
Georg Giese (Gisze secondo il titolo del dipinto di Holbein) nacque il 2 aprile 1497 a Danzica e morì il 3 febbraio 1562 sempre a Danzica; dopo il suo ritorno da Londra, nel 1535, sposò Christine Krüger, appartenente ad una prestigiosa famiglia della città.
Nella lettera che regge in mano nel ritratto si legge che ha ricevuta la missiva da suo fratello, e lo scritto dice: "Dem Erszamen/Jorgen Gisze a lunden/in engelant mynem/broder a handen" ("da consegnare a mio fratello, l'onorevole Gisze Jorgen a Londra in Inghilterra").
Come in una vanitas, nel dipinto c'è una serie non allineata di bilance alle sue spalle e la rappresentazione del vaso di fiori, che è troppo vicino al bordo del tavolo, sono indicativi dell'instabilità del mondo e della poca rilevanza del nostro posto all'interno di esso.
Nella storia della pittura ben pochi artisti hanno saputo riprodurre con così assoluta precisione i materiali: dalla trasparenza del vetro ai bagliori dei metalli, dalla lucentezza del raso delle maniche alla definizione perfetta dei nodi del tappeto copritavolo, riuscendo nello stesso tempo a non avere la freddezza maniacale dell'iperrealismo.
Questo dipinto di Holbein è considerato uno dei più bei ritratti del XVI secolo.
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