"Nessun uomo è un'isola, dice John Donne in questa meravigliosa frase cui oso aggiungere:
nessun uomo e nessuna donna è un'isola, siamo invece tutti penisole, per metà attaccate alla terraferma e per metà di fronte all'oceano, per metà legati alla famiglia e agli amici e alla cultura e alla tradizione e ala pese e alla nazione e al se sso e alla lingue e a molte altre cose. Mentre l'altra metà chiede di essere lasciata sola, di fronte all'oceano. Credo che ci si debba lasciare il diritto di restare penisole. Ogni sistema sociale e politico che trasforma noi in un'isola darwiniana e il resto del mondo in un nemico o un rivale, è un mostro. Ma al tempo stesso ogni sistema sociale, politico e ideologico che ambisce a fare di ognuno di noi null'altro che una molecola di terraferma, non è meno aberrante. La condizione di penisola è quella congeniale al genere umano".
Amos Oz
«C'era come la sensazione che mentre gli uomini vanno e vengono, nascono e muoiono, i libri invece godono di eternità. Quand'ero piccolo, da grande volevo diventare un libro. Non uno scrittore, un libro: perché le persone le si può uccidere come formiche. Anche uno scrittore, non è difficile ucciderlo. Mentre un libro, quand'anche lo si distrugga con metodo, è probabile che un esemplare comunque si salvi e preservi la sua vita di scaffale, una vita eterna, muta, su un ripiano dimenticato in qualche sperduta biblioteca a Reykjavik, Valladolid, Vancouver.»
Amos Oz, Una storia di amore e di tenebra, traduzione di E. Loewenthal, Feltrinelli, 2003
«C'era come la sensazione che mentre gli uomini vanno e vengono, nascono e muoiono, i libri invece godono di eternità. Quand'ero piccolo, da grande volevo diventare un libro. Non uno scrittore, un libro: perché le persone le si può uccidere come formiche. Anche uno scrittore, non è difficile ucciderlo. Mentre un libro, quand'anche lo si distrugga con metodo, è probabile che un esemplare comunque si salvi e preservi la sua vita di scaffale, una vita eterna, muta, su un ripiano dimenticato in qualche sperduta biblioteca a Reykjavik, Valladolid, Vancouver.»
Amos Oz, Una storia di amore e di tenebra, traduzione di E. Loewenthal, Feltrinelli, 2003
Anch'io ho una verità assoluta. Sono convinto che sia sempre un male infliggere dolore a qualcuno.
Se dovessi sintetizzare tutti e dieci i comandamenti in un unico comandamento, in assoluto direi: non infliggere dolore a nessuno. Questo è il punto fermo della filosofia della mia vita. Il resto è relativo.
Amos Oz
Ritengo che l'essenza del fanatismo stia nel desiderio di costringere gli altri a cambiare. Quell'inclinazione comune a rendere migliore il tuo vicino, educare il tuo coniuge, programmare tuo figlio, raddrizzare il fratello, piuttosto che lasciarli vivere.
Amos Oz
L’unico viaggio da cui non si torna mai a mani vuote è quello dentro noi stessi. Dentro non ci sono confini né dazi, si può arrivare fino alle stelle più remote. O visitare posti che non ci sono più, andare a trovare persone scomparse. Persino entrare in luoghi che non sono mai esistiti, e forse non potrebbero esistere, ma lì sto bene. O almeno, non male. E tu?
Amos Oz, Una storia di amore e di tenebra
Quand'ero piccolo, da grande volevo diventare un libro. Non uno scrittore, un libro: perché le persone le si può uccidere come formiche. Anche uno scrittore, non è difficile ucciderlo. Mentre un libro, quand'anche lo si distrugga con metodo, è probabile che un esemplare comunque si salvi e preservi la sua vita di scaffale, una vita eterna, muta, su un ripiano dimenticato in qualche sperduta biblioteca a Reykjavik, Valladolid, Vancouver.
Amos Oz, Una storia di amore e di tenebra
… le persone, quasi tutte, prima o poi finisce che ti abbandonano, quando arriva il giorno in cui non ricavano da te più nessun profitto o piacere o interesse o quanto meno un buon sentimento, mentre i libri, loro non ti abbandonano mai.
Amos Oz
Un pover’uomo per morire deve adempiere a un sacco di formalità, come se stesse partendo per un viaggio all’estero.
Amos Oz, Michael mio
Amos Oz
L’unico viaggio da cui non si torna mai a mani vuote è quello dentro noi stessi. Dentro non ci sono confini né dazi, si può arrivare fino alle stelle più remote. O visitare posti che non ci sono più, andare a trovare persone scomparse. Persino entrare in luoghi che non sono mai esistiti, e forse non potrebbero esistere, ma lì sto bene. O almeno, non male. E tu?
Amos Oz, Una storia di amore e di tenebra
Quand'ero piccolo, da grande volevo diventare un libro. Non uno scrittore, un libro: perché le persone le si può uccidere come formiche. Anche uno scrittore, non è difficile ucciderlo. Mentre un libro, quand'anche lo si distrugga con metodo, è probabile che un esemplare comunque si salvi e preservi la sua vita di scaffale, una vita eterna, muta, su un ripiano dimenticato in qualche sperduta biblioteca a Reykjavik, Valladolid, Vancouver.
Amos Oz, Una storia di amore e di tenebra
… le persone, quasi tutte, prima o poi finisce che ti abbandonano, quando arriva il giorno in cui non ricavano da te più nessun profitto o piacere o interesse o quanto meno un buon sentimento, mentre i libri, loro non ti abbandonano mai.
Amos Oz
Un pover’uomo per morire deve adempiere a un sacco di formalità, come se stesse partendo per un viaggio all’estero.
Amos Oz, Michael mio
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