Ci sono cose che non possono assolutamente tornare.
Ma che al tempo stesso, pur non potendo tornare, restano eternamente presenti.
E ci sono moltissime cose, dormienti da qualche parte in questo mondo, che basta cercarle pazientemente per trovarle.
Ito Ogawam, Il ristorante dell'amore ritrovato
«E venne finalmente il giorno dell’inaugurazione….
alzai il viso e mi lasciai investire dalla pioggia, felice come una vera lumaca».
alzai il viso e mi lasciai investire dalla pioggia, felice come una vera lumaca».
Ito Ogawam, Il ristorante dell'amore ritrovato
“L’autobus notturno partì poco dopo, con a bordo me,
il nukadoko della nonna e la mia borsa di paglia.
il nukadoko della nonna e la mia borsa di paglia.
Ito Ogawam, Il ristorante dell'amore ritrovato
Le luci della città scorrevano veloci oltre il finestrino.
Addio.
Ito Ogawam, Il ristorante dell'amore ritrovato
Immaginavo di salutare in silenzio, agitando piano piano la mano. Poi chiusi gli occhi, e gli eventi della mia vita passata presero a danzarmi nella mente come foglie secche al vento.
Ito Ogawam, Il ristorante dell'amore ritrovato
Numerose immagini si sovrapponevano nella pentola in cui cuoceva la zuppa, divenendo a poco a poco una sola. Mi sentivo un po’ come un pittore che aveva scelto i suoi colori rimettendosi all’istinto. Quella pietanza era il risultato della pura improvvisazione, il frutto dell’intuito e non della ragione.
Ito Ogawam, Il ristorante dell'amore ritrovato
Mentre riflettevo intensamente sulla parola “responsabilità”, mi strinsi il coniglio al petto e m’infilai sotto le coperte. Il passo gelido dell’inverno era ormai molto vicino e, una volta spenta la stufa, l’aria all’interno del ristorante si fece di colpo fredda. Non ero certo tanto ingenua da credere di conquistarmi la fiducia del coniglio così, in quattro e quattr’otto, ma pensavo fosse molto importante offrirgli l’affetto e il calore che con ogni probabilità gli erano stati offerti dai membri della famiglia che lo aveva allevato. Se fossi stata al suo posto, avrei desiderato prima di tutto l’abbraccio dolce e silenzioso di qualcuno.
Ito Ogawam, Il ristorante dell'amore ritrovato
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