Per essere grande, sii intero: non esagerare e non escludere niente di te.
Sii tutto in ogni cosa. Metti tanto quanto sei nel minimo che fai,
come la Luna, in ogni lago tutta risplende, perché in alto vive.
Fernando Pessoa
I sentimenti più dolorosi e le emozioni più pungenti, sono quelli assurdi:
l’ansia di cose impossibili, proprio perché sono impossibili,
la nostalgia di ciò che non c’è mai stato,
il desiderio di ciò che potrebbe essere stato,
la pena di non essere un altro, l’insoddisfazione per l’esistenza del mondo.
Fernando Pessoa, Il libro dell'inquietudine.
Io ho tre vite.
La mia,
quella che si inventano gli altri,
e quella che gli altri
pensano che sia la mia vita.
Fernando Pessoa
Di quante complesse incomprensioni è fatta la comprensione che gli altri hanno di noi.
Fernando Pessoa
La letteratura, come tutta l'arte, è la confessione che la vita non basta.
Fernando Pessoa
Non c'è nostalgia più dolorosa di quella delle cose che non sono mai state.
Fernando Pessoa.
Cura di essere chi sei.
Ti amino o no.
Fernando Pessoa
Non amiamo mai nessuno. Amiamo solamente l'idea che ci facciamo di qualcuno.
E' un nostro concetto: insomma, è noi stessi che amiamo.
Fernando Pessoa, Il libro dell'inquietudine.
Desidero partire: non verso le Indie impossibili o verso le grandi isole a Sud di tutto, ma verso un luogo qualsiasi, villaggio o eremo, che possegga la virtù di non essere questo luogo. Non voglio più vedere questi volti, queste abitudini e questi giorni.
Fernando Pessoa
Non ho mai voluto essere altro che un sognatore.
Non ho mai concesso attenzione a coloro che mi parlavano della vita.
Sono appartenuto solo a ciò che non esiste dove io esisto e a ciò che non ho mai potuto essere.
Fernando Pessoa, Il libro dell'inquietudine: di Bernardo Soares
Questa è una giornata nella quale mi pesa, come un ingresso in carcere, la monotonia di tutto.
Ma la monotonia di tutto non è altro che la monotonia di me stesso.
Fernando Pessoa
I miei ricordi si sono trasformati in ansie.
Fernando Pessoa
«Tutte le lettere d’amore sono ridicole.
Non sarebbero lettere d’amore se non fossero ridicole.
Anch’io ho scritto ai miei tempi lettere d’amore,
come le altre, ridicole.
Le lettere d’amore, se c’è l’amore,
devono essere ridicole.
Ma dopotutto solo coloro che non hanno mai scritto
lettere d’amore sono ridicoli.
Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo
senza accorgermene lettere d’amore ridicole.
La verità è che oggi sono i miei ricordi
di quelle lettere a essere ridicoli.
(Tutte le parole sdrucciole, come tutti i sentimenti sdruccioli,
sono naturalmente ridicole)».
Fernando Pessoa
Sono l’intervallo fra ciò che sono
e ciò che non sono,
fra quanto sogno di essere
e quanto la vita mi ha fatto essere.
Fernando Pessoa
Non sono niente,
non sarò mai niente,
non posso voler essere niente.
A parte questo ho dentro di me tutti i sogni del mondo.
Fernando Pessoa
Il poeta è un fingitore.
Finge cosi completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.
Fernando Pessoa, Il poeta fingitore
All'improvviso oggi ho dentro una sensazione assurda e giusta.
Ho capito, con una illuminazione segreta, di non essere nessuno.
Nessuno, assolutamente nessuno.
Fernando Pessoa, Il libro dell'inquietudine.
A me, quel che più addolora è la differenza
tra il rumore e l'allegria del mondo
e la mia tristezza e il mio silenzio.
Fernando Pessoa, Il libro dell'inquietudine.
Ci sentiamo un po’ a margine della vita, seppure parte di essa,
come se stessimo sul terrazzo della casa in cui abitiamo.
Fernando Pessoa
C'è un tempo in cui devi lasciare i vestiti, quelli che hanno già la forma abituale del tuo corpo, e dimenticare il solito cammino, che sempre ci porta negli stessi luoghi.
È l'ora del passaggio: e se noi non osiamo farlo, resteremo sempre lontani da noi stessi.
Fernando Pessoa.
Alla fine di questa giornata
rimane ciò che è rimasto di ieri e
ciò che rimarrà di domani;
l’ansia insaziabile e molteplice
dell’essere sempre la stessa persona
e un’altra.
Fernando Pessoa, Il libro dell’inquietudine
Questa è una giornata nella quale mi pesa, come un ingresso in carcere, la monotonia di tutto.
Ma la monotonia di tutto non è altro che la monotonia di me stesso.
Fernando Pessoa
I miei ricordi si sono trasformati in ansie.
Fernando Pessoa
Sono l’intervallo fra ciò che sono
e ciò che non sono,
fra quanto sogno di essere
e quanto la vita mi ha fatto essere.
Fernando Pessoa
Il libro dell'inquietudine
Mi perdo se mi incontro, dubito se trovo, non possiedo se ho ottenuto. Come se passeggiassi, dormo, ma sono sveglio. Come se dormissi, mi sveglio, e non mi appartengo. In fondo la vita è in se stessa una grande insonnia e c'è un lucido risveglio brusco in tutto quello che pensiamo e facciamo.
Alcuni frammenti:
Non subordinarsi a niente, né a un uomo né a un amore né a un'idea; avere quell'indipendenza distante che consiste nel diffidare della verità e, ammesso che esista, dell'utilità della sua conoscenza. (...) Appartenere: ecco la banalità. Fede, ideale, donna o professione: ecco la prigione e le catene. Essere è essere libero. (...) No: niente legami, neppure con noi stessi! Liberi da noi stessi e dagli altri, contemplativi privi di estasi, pensatori privi di conclusioni, vivremo, liberi da Dio, il piccolo intervallo che le distrazioni dei carnefici concedono alla nostra estasi da cortile.
***
Non amiamo mai nessuno. Amiamo solamente l'idea che ci facciamo di qualcuno.
E' un nostro concetto: insomma, è noi stessi che amiamo.
Fernando Pessoa, Il libro dell'inquietudine.
Non amiamo mai nessuno. Amiamo solamente l'idea che ci facciamo di qualcuno. E' un nostro concetto (insomma, noi stessi) che amiamo. Questo discorso vale per tutta la gamma dell'amore. Nell'amore sessuale cerchiamo il nostro piacere ottenuto attraverso un corpo estraneo. Nell'amore che non è quello sessuale cerchiamo un nostro piacere ottenuto attraverso un'idea nostra. (...) Perfino l'arte, nella quale si realizza la conoscenza di noi stessi, è una forma di ignoranza. Due persone dicono reciprocamente "ti amo", o lo pensano, e ciascuno vuol dire una cosa diversa, una vita diversa, perfino forse un colore diverso o un aroma diverso, nella somma astratta di impressioni che costituisce l'attività dell'anima. Oggi sono lucido come se non esistessi. Il mio pensiero è evidente come uno scheletro, senza gli stracci carnali dell'illusione di esprimere. E queste considerazioni non sono nate da niente: o almeno da nessuna cosa per lo meno che sieda nella platea della mia coscienza. (...) Vivere è non pensare.
Fernando Pessoa, Il libro dell'inquietudine.
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(...) La felicità è fuori dalla felicità. Non c'è felicità se non con consapevolezza. Ma la consapevolezza della felicità è infelice, perché sapersi felice è sapere che si sta attraversando la felicità e che si dovrà subito lasciarla. Sapere è uccidere, nella felicità come in tutto.§
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Esiste una stanchezza dell'intelligenza astratta ed è la più terribile delle stanchezze. Non è pesante come la stanchezza del corpo, e non è inquieta come la stanchezza dell'emozione. È un peso della consapevolezza del mondo, una impossibilità di respirare con l'anima.
Allora, tutte le idee che hanno fatto pulsare la nostra vita, i progetti, le ambizioni su cui abbiamo fondato la speranza del futuro, si strappano come se il vento le investisse, si aprono come se fossero nuvole, si dileguano come ceneri di nebbia, stracci di ciò che non fu e che non potrebbe essere stato.
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La letteratura, che è arte coniugata al pensiero e realizzazione senza macchia della realtà, mi sembra che sia il fine cui dovrebbe tendere ogni sforzo umano, se fosse veramente umano, e non il superfluo della parte animale. Credo che nominare una cosa è conservarle il pieno valore e spogliarla del suo aspetto terrifico.
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I campi sono più verdi quando si descrivono che nel loro reale colore verde. I fiori, se saranno descritti con frasi che li definiscono sull’aria dell’immaginazione, avrebbero colori talmente persistenti, da essere introvabili nella vita naturale delle cellule. Muoversi è dire, dirsi è sopravvivere.
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Non c’è niente di reale nella vita se non ciò che è descritto bene. I critici della casa dalle ristrette vedute sono soliti sottolineare che la tal poesia, lungamente ritmata, in fondo, non vuol dire altro che il giorno è bello. Ma dire che il giorno è bello è difficile, e il giorno bello, perfino esso, passa. Dobbiamo, quindi, conservare il giorno bello in una memoria fiorita e prolissa, come anche costellare di nuovi fiori o di nuovi astri i campi o i cieli dell’esteriorità vuota e passeggera.
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Tutto è ciò che siamo, e tutto sarà, per coloro che ci seguiranno nelle diversità del tempo, a seconda di come noi lo avremo immaginato, ossia, a seconda di come saremo veramente stati, con l’immaginazione inserita nel corpo. Non credo che la storia, nel suo grande panorama sbiadito, sia niente di più di un decorso di interpretazioni, un consenso confuso di testimonianze distratte. Il romanziere è noi tutti, e narriamo quando vediamo, perché vedere è complesso come tutto.
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Ho in questo momento tanti pensieri fondamentali, tante cose veramente metafisiche da dire, che mi stanco repentinamente e decido di non scrivere più, di non pensare più, ma di lasciare che la febbre di dire mi faccia venire il sonno, e faccia festa con gli occhi chiusi, come si fa festa a un gatto, a tutto quanto avrei potuto dire.”
Fernando Pessoa, “Il libro dell’inquietudine” - Traduzione Maria José de Lancastre e Antonio Tabucchi
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