domenica 11 dicembre 2011

Marion - Il cielo sopra Berlino. Il tempo guarirà tutto. Ma che succede se il tempo stesso è una malattia? Come se qualche volta ci si dovesse chinare per vivere ancora.

Come ho potuto ingannarmi così, Raphaela?
Come ho potuto essere così cieco? Dunque è possibile precipitare all'inferno senza aver voluto il male e soprattutto senza aver conosciuto il male?
Ogni cosa ha la sua stagione, e ogni evento sotto il cielo ha il suo tempo.
C'è un tempo per nascere, un tempo per morire, un tempo per uccidere,
un tempo per guarire, un tempo per piangere, un tempo per ridere,
un tempo per cercare, un tempo per tacere, un tempo per parlare, un tempo per amare.
da Così lontano così vicino, regia di Wim Wenders 1993




I miei eroi non sono più guerrieri e re, ma i fatti di pace
Uno vale l'altro. Le cipolle, messe a essiccare, buone come il tronco d'albero che porta attraverso la palude. 
Ma ancora nessuno è riuscito a cantare un epos di pace
Cosa c'è nella pace che alla lunga non entusiasma e che non si presta al racconto? 
Devo darmi per vinto, ora? Se mi dò per vinto, allora l'umanità perderà il suo cantore: 
e quando l'umanità avrà perso il suo cantore, avrà perso anche l'infanzia
 Homer (Curt Bois) IL CIELO SOPRA BERLINO.



«Sì, è magnifico vivere di solo spirito, e giorno dopo giorno testimoniare alla gente, per l'eternità, soltanto ciò che è spirituale. Ma a volte la mia eterna esistenza spirituale mi pesa. E allora non vorrei più fluttuare così, in eterno: vorrei sentire un peso dentro di me, che mi levi questa infinitezza legandomi in qualche modo alla terra, a ogni passo, a ogni colpo di vento. Vorrei poter dire: "ora", "ora", e "ora". E non più "da sempre", "in eterno". Per esempio... non so... sedersi al tavolo da gioco, ed essere salutato... Anche solo con un cenno... Ogni volta che noi abbiamo fatto qualcosa, era solo per finta. Ci siamo lussati l'anca facendo la lotta, di notte, con uno di quelli: sempre per finta. E ancora per finta abbiamo preso un pesce, per finta ci siamo seduti a un tavolo, abbiamo bevuto, mangiato. Per finta ci siamo fatti arrostire l'agnello e abbiamo chiesto il vino: per finta. Sotto le tende, nel deserto: solo per finta. Non che io voglia generare subito un bambino, o piantare un albero. Ma in fondo sarebbe già qualcosa ritornare a casa dopo un lungo giorno, dar da mangiare al gatto come Philip Marlowe, avere la febbre, le dita nere per aver letto il giornale; non entusiasmarsi solo per lo spirito, ma finalmente anche per un pranzo, per la linea di una nuca, per un orecchio; mentire, e spudoratamente; e camminando sentire che le ossa camminano con te; supporre, magari, invece di sapere sempre tutto... "Ah!", "oh!", "ahi!": poterlo dire, finalmente, invece di "sì" e "amen"» (da "Il cielo sopra berlino" di Wim Wenders).

http://youtu.be/2cHPOGXrTrc






Wenders- Il cielo sopra Berlino - Mancanza

http://youtu.be/PhRjvZNJXhw


http://youtu.be/1s07VFkSSxc

Il cielo sopra Berlino" Germania 1987 - Film di Wim Wenders. Con Bruno Ganz, Peter Falk, Solveig Dommartin, Otto Sander, Didier Flamand. Titoloolo originale Der Himmel uber Berlin. 



bellissimo film, è da questo che poi gli americani hanno fatto La città degli Angeli...



Sono in modalità Wim Wenders da giorni, Mi sto riguardando tutto. Ha perfino condizionato un mio imminente viaggio contemplativo che ho chiamato " Il cielo sopra Lysbon Story".
L'epilogo di Homer va imparato a memoria. 


Il cielo sopra Berlino - Quando un bambino era un bambino
«Quando il bambino era bambino,
se ne andava a braccia appese.
Voleva che il ruscello fosse un fiume,
il fiume un torrente,
e questa pozza il mare.

Quando il bambino era bambino,
non sapeva d'essere un bambino.
Per lui tutto aveva un'anima,
e tutte le anime erano tutt'uno.

Quando il bambino era bambino,
su niente aveva un'opinione.
Non aveva abitudini.
Sedeva spesso a gambe incrociate,
e di colpo sgusciava via.
Aveva un vortice tra i capelli,
e non faceva facce da fotografo.

Quando il bambino era bambino,
era l'epoca di queste domande:
Perché io sono io, e perché non sei tu?
Perché sono qui, e perché non sono lì?
Quando è cominciato il tempo, e dove finisce lo spazio?
La vita sotto il sole, è forse solo un sogno?
Non è solo l'apparenza di un mondo davanti a un mondo,
quello che vedo, sento e odoro?
C'è veramente il male?
E gente veramente cattiva?
Come può essere che io, che sono io,
non c'ero prima di diventare?
E che un giorno io, che sono io,
non sarò più quello che sono?

Quando il bambino era bambino,
non riusciva ad inghiottire gli spinaci, i piselli, il riso al latte,
il cavolfiore bollito,
ed ora mangia tutto, e non solo per necessità.

Quando il bambino era bambino,
si risvegliò una volta in un letto estraneo,
ed ora gli accade sempre,
gli apparivano belli molti uomini,
e adesso soltanto in rari casi,
si rappresentava nitidamente un paradiso,
e adesso lo può al massimo intuire,
non riusciva ad immaginare il nulla,
ed oggi rabbrividisce al suo pensiero.

Quando il bambino era bambino
giocava con entusiasmo
e adesso è così preso dalla cosa come allora
solo se questa cosa è il suo lavoro.

Quando il bambino era bambino,
per nutrirsi gli bastavano pane e mela,
ed è ancora così.

Quando il bambino era bambino,
le bacche gli cadevano in mano,
come solo le bacche sanno cadere.
Ed è ancora così.
Le noci fresche gli raspavano la lingua,
ed è ancora così.
Ad ogni monte, sentiva nostalgia di una montagna ancora più alta,
e in ogni città sentiva nostalgia di una città ancora più grande.
E questo, è ancora così.
Sulla cima di un albero,
prendeva le ciliegie tutto euforico,
com'è ancora oggi.
Aveva timore davanti ad ogni estraneo,
e continua ad averne.
Aspettava la prima neve,
e continua ad aspettarla.

Quando il bambino era bambino,
lanciava contro l'albero un bastone, come fosse una lancia.
E ancora continua a vibrare.»
P. HANDKE, Lied Vom Kindsein


Il tempo guarirà tutto. Ma che succede se il tempo stesso è una malattia? 
Come se qualche volta ci si dovesse chinare per vivere ancora.
Dal film "Il cielo sopra Berlino" 


Rolf Eickhoff:
..Quando il bambino era un bambino, era il tempo delle seguenti domande... (Translated by Bing)
..when the child was a child, it was the time of the following questions..



Anna Maria:
per me il tempo è solo il decorso della malattia della vita

Bue Asinello:
ogni malattia guarisce un'altra? non sarà più una malattia se l'avremo tutti? ma cosa avete fumato? dici che se mi viene mal di schiena magari mi passa l'influenza? e quelli che morirono di peste non erano ammalati? o dovevano ammalarsi tutti per non considerarsi tali? Mah, mi sa che siete ammalati al cervello

Rita Regini: Il tempo guarisce cio' che la vita ammala..


''Quando ti viene una nostalgia, non è mancanza, è presenza, è una visita, arrivano persone, paesi, da lontano e ti tengono un poco di compagnia''.
Allora Don Rafaniè, le volte che mi viene il pensiero di una mancanza la devo chiamare presenza?

''Giusto, così a ogni mancanza dai il benvenuto, le fai un'accoglienza''
Erri De Luca.

"Non esiste presenza più ingombrante dell'assenza."
da: Assonanza di Anime

"Il ricordo è un modo d'incontrarsi."



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