lunedì 12 dicembre 2011

Chesterton. Il cosiddetto "ANELLO DEBOLE" è quello che in realtà rende forti tutti noi. "Il signor Shaw non riesce a capire che ciò che è prezioso e degno d’amore ai nostri occhi è l’uomo, il vecchio bevitore di birra, creatore di fedi, combattivo, fallace, sensuale e rispettabile. E LE COSE FONDATE SU QUESTA CREATURA RESTANO IN PERPETUO; le cose fondate sulla fantasia del Superuomo sono morte con le civiltà morenti che sole le hanno partorite. Quando, in un momento simbolico, stava ponendo le basi della Sua grande società, CRISTO NON SCELSE COME PIETRA ANGOLARE IL GENIALE PAOLO O IL MISTICO GIOVANNI, MA UN IMBROGLIONE, UNO SNOB, UN CODARDO: IN UNA PAROLA, UN UOMO. E SU QUELLA PIETRA EGLI HA EDIFICATO LA SUA CHIESA, e le porte dell’Inferno non hanno prevalso su di essa. TUTTI GLI IMPERI E TUTTI I REGNI SONO CROLLATI, PER QUESTA INTRINSECA E COSTANTE DEBOLEZZA, CHE FURONO FONDATI DA UOMINI FORTI SU UOMINI FORTI. Ma quest’unica cosa, LA STORICA CHIESA CRISTIANA, FU FONDATA SU UN UOMO DEBOLE, E PER QUESTO MOTIVO È INDISTRUTTIBILE. POICHÉ NESSUNA CATENA È PIÙ FORTE DEL SUO ANELLO PIÙ DEBOLE"


Ogni volto umano nella via dove, in strane democrazie,
si muovono i milioni di maschere di Dio, è in sé una cosa straordinaria.
Gilbert Keith Chesterton



L'oggetto è un oggetto; può esistere ed esiste infatti al di fuori dalla mente, o in assenza della mente. E perciò allarga la mente di cui diviene parte. La mente conquista una nuova provincia, come un imperatore; ma solo perché ha risposto al suono di un campanello, come un servitore. La mente [...] è se stessa per questo nutrirsi di fatti, [...] questo cibarsi della strana, dura carne della realtà.
Gilbert Keith Chesterton, da San Tommaso d'Aquino


Le fiabe non insegnano ai bambini che i draghi esistono, loro lo sanno già che esistono. 
Le fiabe insegnano ai bambini che i draghi si possono sconfiggere
Gilbert Keith Chesterton


Diciamo di «rispettare» la religione di questa o di quella persona; tuttavia il modo per rispettarla veramente è considerarla proprio una religione: conoscere i suoi principi e le loro conseguenze. Ma la tolleranza moderna è più indifferente dell'intolleranza. Almeno le vecchie autorità religiose definivano chiaramente un'eresia prima di condannarla e leggevano un libro prima di bruciarlo. Invece noi continuiamo a dire a un mormone o a un mussulmano: «Per me non conta la tua religione, fatti abbracciare». Al che egli ovviamente risponde: «Per me invece conta e ti consiglio di fare attenzione».
Chesterton, "La serietà non è una virtù"


L’obiettivo di un nuovo anno non è avere un nuovo anno. È che dovremmo avere una nuova anima e un nuovo naso; piedi nuovi, una nuova spina dorsale, nuove orecchie e occhi nuovi.
Gilbert Keith Chesterton


"Sono pienamente cosciente che nel nostro tempo la parola “proprietà” è stata vessata dalla corruzione dei grandi capitalisti. Verrebbe da pensare, basandosi su ciò che dice la gente, che i Rothschild e i Rockefeller siano dalla parte della proprietà. Invece, sono i nemici naturali della proprietà, perché sono nemici dei loro limiti. Non vogliono la loro terra, ma quella degli altri. E quando abbattono il confine del vicino, abbattono anche il proprio. Un uomo che ama il suo piccolo campo triangolare, lo ama perché è di forma triangolare; chiunque distrugge quella forma, dando più terra a quell’uomo, è un ladro che ha rubato un triangolo. Un uomo dotato della vera poesia del possesso desidera vedere un muro lì dove il suo giardino incontra il giardino degli Smith e una siepe lì dove la sua fattoria confina con quella dei Brown. Egli non può vedere la forma della sua terra finché non vede le siepi del vicino. È una negazione della proprietà che il Duca del Sutherland riunisca tutte le fattorie in un’unica tenuta, così come sarebbe una negazione del matrimonio se egli radunasse tutte le nostre mogli in un harem."
Chesterton, "Cosa c’è di sbagliato nel mondo"



"Per qualche strana ragione l’uomo deve sempre piantare i suoi alberi da frutto in un cimitero. L’uomo può trovare la vita solo tra i morti. L’uomo è un mostro deforme, con i piedi rivolti in avanti e il volto girato all’indietro. Può costruire un futuro lussureggiante e maestoso fintanto che continua a pensare al passato. Dal momento in cui tenta di pensare solo al futuro, la sua mente si riduce alla punta di uno spillo, a quell’imbecillità che alcuni chiamano Nirvana."
Chesterton, "Cosa c’è di sbagliato nel mondo"



L'anello più debole è anche il più forte. Spezza la catena.
Stanisław Jerzy Lec

Il cosiddetto "ANELLO DEBOLE" è quello che in realtà rende forti tutti noi.
"Il sig. Shaw non riesce a capire che ciò che è prezioso e degno d'amore ai nostri occhi è l'uomo, il vecchio bevitore di birra, creatore di fedi, combattivo, fallace, sensuale e rispettabile. E le cose fondate su questa creatura restano in perpetuo, le cose fondate sulla fantasia del superuomo sono morte con le civiltà morenti che sole le hanno partorite. Quando, in un momento simbolico, stava ponendo le basi della Sua grande società, Cristo non scelse come pietra angolare il geniale Paolo o il mistico Giovanni, ma un imbroglione, uno snob, un codardo: in una parola, un uomo. E su quella pietra Egli ha edificato la Sua Chiesa, e le porte dell'inferno non hanno prevalso su di essa. Tutti gli imperi e tutti i regni sono crollati per questa intrinseca e costante debolezza, che furono fondati da uomini forti su uomini forti. Ma quest'unica cosa, la storica Chiesa Cristiana, fu fondata su un uomo debole, e per questo motivo è indistruttibile.
Poiché nessuna catena è più forte del suo anello più debole."
Gilbert Keith Chesterton, Eretici



IN AMORE VINCE IL PIU’ «DEBOLE».
Il mio maestro di JUDO, che era un vecchio campione olimpionico, m’insegnò una REGOLA FONDAMENTALE. TRA DUE LOTTATORI NON VINCE IL PIÙ GROSSO E FORTE, MA QUELLO CON LA TECNICA PIÙ RAFFINATA. DA CIÒ TRASSE UNA LEGGE FISICA: «PIÙ SONO GRANDI, PIÙ FORTE FANNO IL BOTTO». 
[…] LE PERSONE MOLTO INSICURE E INFANTILI TENDONO AD ATTRARRE AMORI TERAPEUTICI, INFERMIERISTICI, INCASTRANDO MALCAPITATI AMANTI-GENITORI IN UN GIOCO INCESSANTE DI FUGA. Per definizione, ESSENDO DEI BAMBINI BISOGNOSI, NON SCELGONO. Sono perenni «amici», AFFLITTI DALL’INCAPACITÀ D’INNAMORARSI, DI COMPROMETTERSI, COINVOLGERSI, ASSUMERSI RESPONSABILITÀ, FARE DEI PROGETTI, CONDIVIDERE UN DESTINO. IMPRIGIONATI IN UN ETERNO, FRUSTRANTE, INESTINGUIBILE QUATTORDICESIMO ANNO DI ETÀ. Non gli pare vero che una persona sia caduta nella loro tela, che si accontenti di quel nulla che danno, fornendo in cambio amore costante, protezione, abnegazione, comprensione, energia di qualunque forma e livello, nutrimento. Hanno i minuti contati: l’incantesimo durerà poco e quell’altra persona si accorgerà che nel mondo esistono miliardi di occasioni migliori, individui che saprebbero anche dare, con cui la vita non sarebbe un’uniforme e insopportabile rottura di scatole. Così, INIZIANO A MINARE LA FIDUCIA DELL’ALTRO, A ESALTARNE DIFETTI, MANCANZE, DEBOLEZZE, A RENDERSI, PER QUANTO TEORICAMENTE IMPOSSIBILE, FONDAMENTALI. L’ALTRO, PER AMORE, IGNORA CHE UNA PERSONA AMATA POSSA MENTIRE E COMPORTARSI DA AUTENTICA CAROGNA; INIZIA COSÌ A FARSI DISTRUGGERE INTERE PORZIONI DEL PROPRIO TERRITORIO, a credere in quelle fandonie, A CHIUDERSI SEMPRE DI PIÙ IN UNO SPAZIO PICCOLO, ANGUSTO, TERRIFICANTE. Identico al tipo d’amore che l’altro sa dare. UNA VERA TORTURA. S’INDEBOLISCE PROGRESSIVAMENTE, CENTIMETRO DOPO CENTIMETRO, FINO A PERDERE IL SENSO DELLA VITA. Ma, IN PROFONDITÀ, RESTA SEMPRE IL PIÙ FORTE. QUELLO CHE HA IN MANO LA SITUAZIONE, ANCHE SE NON SE NE ACCORGE. Che può decidere da un momento all’altro di far saltare questa finzione e tornare alla vita con pienezza e gioia. 
Allora, torniamo all’INSEGNAMENTO DEL JUDO. QUELLI CHE SEMBRAVANO I PIÙ FORTI, SPREZZANTI, SEMPRE GIUDICANTI, APPARENTEMENTE INDIPENDENTI (fregarsene dell’altro non vuol dire non averne bisogno, anzi…) SI RIVELANO FRAGILISSIMI. SVELATO IL LORO ATROCE BISOGNO DI AMORE, SONO NUDI E PRECARI, COME DEI NEONATI SUL FASCIATOIO, ALLA MERCÉ DI UN MONDO GRANDE E «CATTIVO». I più deboli, che si lasciavano tiranneggiare fino a qualche ora prima, DIVENGONO GIGANTI, CHIUDONO LA PORTA E SONO D’UN TRATTO LIBERI. DOPO QUALCHE MESE O QUALCHE ANNO, RIPENSERANNO ALLE ORE PIÙ OSCURE DEL LORO PASSATO DI MARTIRI D’AMORE, SENTENDOSI COME SE AVESSERO SCAMPATO UN FUNESTO NAUFRAGIO o, semplicemente, COME SE QUELLA FOSSE LA VITA DI QUALCUN ALTRO.
Gabriele Policardo

La vita non è in ordine alfabetico come credete voi. Appare... un po' qua e un po' là, come meglio crede, sono briciole, il problema è raccoglierle dopo, è un mucchietto di sabbia, e qual è il granello che sostiene l'altro? A volte quello che sta sul cocuzzolo e sembra sorretto da tutto il mucchietto, è proprio lui che tiene insieme tutti gli altri, perché quel mucchietto non ubbidisce alle leggi della fisica, togli il granello che credevi non sorreggesse niente e crolla tutto, la sabbia scivola, si appiattisce e non ti resta altro che farci ghirigori col dito, degli andirivieni, sentieri che non portano da nessuna parte, e dai e dai, stai lì a tracciare andirivieni, ma dove sarà quel benedetto granello che teneva tutto insieme... e poi un giorno il dito si ferma da sé, non ce la fa più a fare ghirigori, sulla sabbia c'è un tracciato strano, un disegno senza logica e senza costrutto, e ti viene un sospetto, che il senso di tutta quella roba lì erano i ghirigori.
Antonio Tabucchi. Tristano muore




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