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mercoledì 11 gennaio 2012

Sandro Pertini. Si può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria,... che non ha un lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli e educarli? Questo non è un uomo libero.

Le dittature si presentano apparentemente più ordinate, nessun clamore si leva da esse. Ma è l'ordine delle galere e il silenzio dei cimiteri.
Sandro Pertini
[25 settembre 1896 – 24 febbraio 1990]


Quando mi dissero che il cadavere di Mussolini era stato portato a piazzale Loreto, corsi con mia moglie e Filippo Carpi. I corpi non erano appesi. Stavano per terra e la folla ci sputava sopra, urlando. Mi feci riconoscere e mi arrabbiai: "Tenete indietro la folla!". Poi andai al CLN e dissi che era una cosa indegna: giustizia era stata fatta, dunque non si doveva fare scempio dei cadaveri. Mi dettero tutti ragione: Salvadori, Marazza, Arpesani, Sereni, Longo, Valiani, tutti. E si precipitarono a piazzale Loreto, con me, per porre fine allo scempio. Ma i corpi, nel frattempo, erano già stati appesi al distributore della benzina. Così ordinai che fossero rimossi e portati alla morgue. Io, il nemico, lo combatto quando è vivo e non quando è morto. Lo combatto quando è in piedi e non quando giace per terra
Sandro Pertini. Piazzale Loreto

Nella vita talvolta è necessario saper lottare, non solo senza paura, ma anche senza speranza.
Sandro Pertini

Si può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria,... che non ha un lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli e educarli?  Questo non è un uomo libero.
 Sandro Pertini


Oggi la nuova resistenza in che cosa consiste. Ecco l'appello ai giovani:
di difendere queste posizioni che noi abbiamo conquistato; di difendere la Repubblica e la democrazia. E cioè, oggi ci vogliono due qualità a mio avviso cari amici: l'onestà e il coraggio. L'onestà... l'onestà... l'onestà. [...] E quindi l'appello che io faccio ai giovani è questo: di cercare di essere onesti, prima di tutto: la politica deve essere fatta con le mani pulite. Se c'è qualche scandalo. Se c'è qualcuno che dà scandalo; se c'è qualche uomo politico che approfitta della politica per fare i suoi sporchi interessi, deve essere denunciato!
Sandro Pertini, discorso del 31 dicembre 1983


Ci sono state inadempienze, saranno punite, come il prefetto di Avellino che è stato già giustamente rimosso.... in Belice, dove sono i soldi stanziati? Chi ha speculato, è in galera come dovrebbe essere? Perché non c'è peggior infamia che speculare sulle disgrazie altrui
Sandro Pertini, 1980, discorso sul terremoto in Irpinia

Dall’intervista rilasciata da Sandro Pertini a Nantas Salvalaggio della  “La Domenica del Corriere”:
"Non accetterò mai di diventare il complice di coloro che stanno affossando la democrazia e la giustizia in una valanga di corruzione. Non c’è ragione al mondo che giustifichi la copertura di un disonesto, anche se deputato. Lo scandalo più intollerabile sarebbe quello di soffocare lo scandalo. L’opinione pubblica non lo tollererebbe. Io, neppure. Ho già detto alla mia Carla: tieni pronte le valigie, potrei piantare tutto…
Io spero che i documenti dei famosi ‘pretori d’assalto’ siano vagliati con rigore. Spero che tutto sarà discusso in aula, e nessuna copertura sarà frettolosamente inventata dai padrini dell’assegno sottobanco… Mi fanno pena i magistrati e i politici che cercano di tagliare le gambe ai pretori dell’inchiesta sullo scandalo del petrolio. Dicono che sono troppo giovani: ma da quando la giovinezza è un reato? Se mai è un sintomo esaltante e meraviglioso: significa che il Paese ha una riserva di coraggio e di onestà nelle nuove generazioni. E poi, mi creda: questi giovani (beati loro!) sono stati esemplari, rapidissimi. In tredici giorni hanno vagliato quintali di documenti. Hanno perduto ciascuno tre o quattro chili, mi dicono.
Ma è quel sudore, quella fatica, che possono ora lavare le macchie dei piccoli e grandi corruttori. Nel mio partito mi accusano di non avere souplesse. Dicono che un partito moderno si deve ‘adeguare’. Ma adeguare a che cosa, santa Madonna? Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo. Meglio allora il partito non adeguato e poco moderno. Meglio il nostro vecchio partito clandestino, senza sedi al neon, senza segretarie dalle gambe lunghe e dalle unghie ultralaccate… Dobbiamo tagliarci il bubbone da soli e subito. Non basta il borotalco a guarire una piaga. Ci sono i ladri, gli imbroglioni? Bene, facciamo i nomi e affidiamoli al magistrato".





Ecco, io non so perché ancora qualcuno si stupisca che la classe politica attuale goda di così poca stima presso i cittadini… quel che è certo è che se ci fossero un po più Sandro Pertini, questo Paese sarebbe certamente migliore. E se non ci sono, non stiamo a lamentarci e a piangerci addosso: cominciamo noi nel nostro piccolo a fare i Sandro Pertini. Cominciamo a non adeguarci, a protestare ogni volta che le cose vengono fatte “secondo il sistema” e non “secondo coscienza”. Forse non cambierà nulla, ma se l’onestà di una persona sola come Pertini ai vertici dello Stato ha fatto tanto, figuriamoci se a quei vertici ce ne fossero almeno un centinaio.
Quella, nel paese che non ha mai risolto la Questione Morale, sarebbe la vera rivoluzione.

zzzzz a

http://siamolagente.altervista.org/non-perdetevi-questa-intervista-a-pertini-se-adeguarsi-vuol-dire-rubare-io-non-mi-adeguo-ed-altro-ancora-che-dio-ci-mandi-qualche-altro-uomo-come-questo/



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