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mercoledì 11 gennaio 2012

Jean Jacques Rousseau. La Democrazia esiste laddove non c'è nessuno così ricco da comprare un' altro e nessuno così povero da vendersi.

Uomini, siate umani, è il vostro primo dovere; siate umani verso tutte le condizioni, verso tutte le età, verso tutto ciò che non è estraneo all'uomo. Quale saggezza può mai esistere fuori dell'umanità? Amate l'infanzia; favoritene i giuochi, le gioie, le amabili inclinazioni. Chi di voi non ha rimpianto talvolta questa età in cui il riso non si spegne mai sulle labbra e l'anima è sempre serena?
Jean-Jacques Rousseau


".........Tutto sulla terra è in un flusso continuo. Nulla mantiene una forma costante e fissa, e i nostri sentimenti per le cose esteriori passano e cambiano necessariamente come loro. Costantemente, prima o dopo di noi, esse ricordano il passato che non è più o anticipano il futuro che spesso non deve affatto essere: non vi è là nulla di solido a cui il cuore si possa attaccare. Così non abbiamo quaggiù nient’altro che piacere che passa; in quanto alla felicità che dura, dubito che la si conosca. A malapena si trova nei nostri più vivi piaceri un istante in cui il cuore possa veramente dire: Vorrei che questo istante durasse per sempre; come possiamo allora chiamare felicità uno stato fuggevole che ci lascia poi il cuore inquieto e vuoto, che ci fa rimpiangere qualcosa che era, o desiderare qualcosa che sarà?......". 
Jean-Jacques Rousseau, Le fantasticherie del passeggiatore solitario, Quinta passeggiata.


"Insensati che vi lagnate senza tregua della natura, sappiate che tutti i vostri mali provengono da voi stessi."
Jean-Jacques Rousseau, Le confessioni


Rousseau: «Vi piacciono i gatti?».
- Boswell: «No».
- Rousseau: «Ne ero sicuro. È un segno del carattere. In questo avete l'istinto umano del dispotismo. Agli uomini non piacciono i gatti perché il gatto è libero e non si adatterà mai a essere schiavo. Non fa nulla su vostro ordine, come fanno altri animali».
- Boswell: «Nemmeno una gallina, obbedisce agli ordini».
- Rousseau: «Vi obbedirebbe, se sapeste farvi capire da essa. Un gatto vi capisce benissimo, ma non vi obbedisce».
Jean-Jacques Rousseau e James Boswell



Ho già detto che cos’è la libertà civile; riguardo all'uguaglianza (...) e alla ricchezza, che nessun cittadino deve essere abbastanza ricco da poterne comprare un altro, e nessuno tanto povero da esser costretto a vendersi."
Jean-Jacques Rousseau, "Contratto sociale", II, 11


La Democrazia esiste laddove non c'è nessuno così ricco da comprare un'altro e nessuno così povero da vendersi.
Jean Jacques Rousseau

La democrazia non garantisce uguaglianza di condizioni:
garantisce solo uguaglianza di opportunità.
Irving Kristol


La natura ha creato delle differenze.
L'uomo ne ha fatto delle disuguaglianze.
Jean Jacques Rousseau


Tutti gli esseri umani vogliono essere felici; peraltro, per poter raggiungere una tale condizione, bisogna cominciare col capire che cosa si intende per felicità.
Jean-Jacques Rousseau



La felicità comune non può esistere se non v'è coincidenza tra il popolo e il sovrano.
Qualunque sia la costituzione di un governo , se vi è un solo uomo al di sopra della Legge,
tutti gli altri sono necessariamente a sua discrezione.
Jean-Jacques Rousseau



L’ineguaglianza, quasi inesistente nello stato di natura, ricava la sua forza e il suo incremento dallo sviluppo delle nostre facoltà e dai progressi dello spirito umano e diviene
infine stabile e legittima con l’istituzione della proprietà e delle leggi.
Il primo uomo che, avendo recinto un terreno, ebbe l'idea di proclamare questo è mio, e trovò altri così ingenui da credergli, costui è stato il vero fondatore della società civile. Quanti delitti, quante guerre, quanti assassinii, quante miserie, quanti orrori avrebbe risparmiato al genere umano colui che, strappando i pali o colmando il fosso, avesse gridato ai suoi simili: «Guardatevi dall'ascoltare questo impostore; se dimenticherete che i frutti sono di tutti e che la terra non è di nessuno, sarete perduti!»
Jean Jaques Rousseau, da Discorso sulle origini della disuguaglianza fra gli uomini, 1754


L'uomo è nato libero, ma dovunque è in catene.
Jean Jacques Rousseau

Fintanto che un popolo è obbligato a obbedire e obbedisce, agisce bene; ma non appena può scuotere il giogo e lo scuote, agisce ancor meglio, perchè ricuperando la libertà in base al medesimo diritto con cui gli era stata tolta, o esso è legittimato a riprendersela o nessuno lo era mai stato a togliergliela
Jean Jacques Rousseau, Il contratto sociale


IL DIRITTO ALLA RIVOLTA (ROUSSEAU)
"L'uomo è nato libero e ovunque si trova in catene. Anche chi si crede il padrone degli altri non è meno schiavo di loro. Come si è prodotto questo cambiamento? Lo ignoro. Cosa può renderlo legittimo? Credo di poter risolvere tale problema.
Se non considerassi che la forza e l'effetto che ne deriva, direi: finché un Popolo è costretto a obbedire e obbedisce fa bene, appena può scuotere il giogo e lo scuote fa ancora meglio, giacché, recuperando la sua libertà per mezzo dello stesso diritto con cui gli è stata sottratta, o è autorizzato a riprendersela o nessuno lo era mai stato a togliergliela."
"Il Despota è il Padrone solo finché è il più forte, e [...] appena si può cacciarlo, non è in condizione di reclamare nulla contro la violenza. La sommossa che finisce per strangolare o detronizzare un Sultano è un atto giuridico alla stessa stregua di quelli mediante i quali egli disponeva fino al giorno prima delle vite e dei beni dei suoi Sudditi."
Jean-Jacques Rousseau, da "Il contratto sociale"


«Uomo, sii paziente, i tuoi mali sono una conseguenza ineluttabile della natura umana e della costituzione di quest’universo. L’Essere eterno e benevolo che lo dirige avrebbe voluto tenerli lontani da te: tra tutte le varianti possibili ha scelto quella che aveva meno male e più bene o, per dire la cosa più brutalmente, se non ha fatto meglio vuol dire che non era possibile farlo»
Jean-Jacques Rousseau in una lettera del 18 agosto 1756 risponde a a Voltaire e al suo "Poema sul disastro di Lisbona"



Jean-Jacques Rousseau, La comunità e i membri che ad essa si danno.
“ Ogni membro della comunità si dà ad essa nel momento in cui questa si forma, come egli si trova in quel momento, lui e tutte le sue forze, di cui fanno parte i beni che egli possiede. Non è che con questo atto il possesso cambi di natura cambiando di mani e divenga proprietà nelle mani del sovrano: ma poiché le forze dello Stato sono senza confronti più grandi di quelle di un singolo, del pari il possesso pubblico è di fatto più forte e più irrevocabile, senza essere più legittimo, almeno per gli stranieri. E invero lo Stato è padrone di tutti i beni dei suoi sudditi in virtù del contratto sociale, che nello Stato serve di base a tutti i diritti; ma riguardo alle altre potenze non lo è se non in virtù del diritto di primo occupante che esso ha dai singoli.
Il diritto di primo occupante, benché più reale di quello del più forte, non diviene un vero diritto che dopo l’istituzione di quello di proprietà. Ogni uomo ha naturalmente diritto a tutto ciò che gli è necessario; ma l’atto positivo, che lo rende proprietario di qualche bene, lo esclude da tutto il resto. Avendo compiuto la sua parte egli deve limitarsi a ciò, e non ha più diritto alcuno alla comunità. Ecco perché il diritto di primo occupante, così debole nello stato di natura, è apprezzabile per ogni uomo civile. In questo diritto si rispetta meno ciò che è altrui di quello che non è proprio.”
JEAN-JACQUES ROUSSEAU (1712 – 1778), “Contratto sociale” (1762), trad., introduzione e note di Giovanni Ambrosetti, La Scuola, Brescia 1971 (III ed., I ed. 1962), Capitolo nono ‘Del dominio reale’, pp. 29 – 30.

“ Chaque membre de la communauté se donne à elle au moment qu’elle se forme, tel qu’il se trouve actuellement, lui & toutes ses forces, dont les biens qu’il possede font partie. Ce n’est pas que par cet acte la possession change de nature en changeant de mains, & devienne propriété dans celles du Souverain: Mais comme les forces de la Cité sont incomparablement plus grandes que celles d’un particulier, la possession publique est aussi dans le fait plus forte & plus irrévocable, sans être plus légitime, au moins pour les étrangers. Car l’Etat à l’égard de ses membres est maitre de tous leurs biens par le contract social, qui dans l’Etat sert de base à tous les droits; mais il ne l’est à l’égard des autres Puissances que par le droit de premier occupant qu’il tient des particuliers.
Le droit de premier occupant, quoique plus réel que celui du plus fort, ne devient un vrai droit qu’après l’établissement de celui de propriété. Tout homme a naturellement droit à tout ce qui lui est nécessaire; mais l’acte positif qui le rend propriétaire de quelque bien l’exclud de tout le reste. Sa part étant faite il doit s’y borner, & n’a plus aucun droit à la communauté. Voilà pourquoi le droit de premier occupant, si foible dans l’état de nature, est respectable à tout homme civil. On respecte moins dans ce droit ce qui est à autrui que ce qui n’est pas à soi.”
JEAN-JACQUES ROUSSEAU, “Du contrat social ou Principes du droit politique”, Marc Michel Rey, Amsterdam MDCCLXII, Chapitre IX ‘Du domaine réel, pp. 40 – 41.



Tre cose non devi fare alla tua vita:
non chiuderti.. non chiudere.. non farti chiudere..
detto Zen






Nessun altro libro che il mondo,
nessun altra istruzione che i fatti.
Jean-Jacques Rousseau

Noi nasciamo, per così dire, due volte:
nasciamo all'esistenza ed alla vita,
nasciamo come esseri umani e come uomini
Jean Jacques Rousseau

Ogni lingua è un'opera d'arte.
Si è cercato per lungo tempo una lingua comune a tutti gli uomini.
Senza dubbio, ce n'è una, ed è quella che i bambini parlano prima di parlare.
Jean Jacques Rousseau

La pazienza è amara,
ma il suo frutto è dolce
Jean Jacques Rousseau


Una cattiva azione non ci tormenta appena compiuta,
ma a distanza di molto tempo, quando la si ricorda, perché il ricordo non si spegne.
Jean Jacques Rousseau


Più il corpo è debole, più comanda, più è forte, meglio obbedisce.
Jean Jacques Rousseau


Prendi la direzione opposta all'abitudine e quasi sempre farai bene
Jean Jacques Rousseau


...Il vero oggetto del nostro studio è la condizione umana. Il meglio educato tra noi è, a parer mio, colui che meglio sa sopportare i beni e i mali di questa vita; ne consegue che la vera educazione non è fatta di precetti, ma di esercizi.... “
Jean Jacques Rousseau, Emilio



SULLA MALATTIA SOCIALE:
Jean Jacques Rousseau, MANCANZA DI EDUCAZIONE E DISSOLUZIONE DELLE FAMIGLIE

...L'educazione pubblica non esiste più e non può più esistere, perché dove non vi é patria non possono essere più cittadini....
...Non considero come esempi di educazione pubblica quei ridicoli istituti chiamati collegi. Né faccio maggior conto dell'educazione derivante dalla società, perché mirando a due fini contrari, li fallisce entrambi: essa é capace soltanto di formare uomini ipocriti, che fanno sempre mostra di altruismo mentre si preoccupano esclusivamente di se stessi. Ma poiché queste ipocrisie sono comuni a tutti, non ingannano nessuno. E' tutta fatica sprecata. Da queste contraddizioni nasce quella che sentiamo incessantemente in noi stessi. Trascinati dalla natura e dagli uomini in direzioni contrarie, costretti a dividerci tra questi impulsi diversi, finiamo per seguire una forza risultante, che non ci conduce né all'una meta né all'altra. Così, combattuti e ondeggianti per tutta la vita, ci troviamo al termine estremo senza aver raggiunto l'armonia interiore, senza essere stati utili né a noi stessi né agli altri....
.....Volete ricondurre ciascuno ai suoi propri doveri? Cominciate dalle madri: sarete stupiti dei cambiamenti che otterrete. TUTTO IL MALE PROCEDE DI GRADO IN GRADO DA QUESTA PRIMA DEPRAVAZIONE; l'intero ordine morale ne risulta alterato; le inclinazioni naturali si spengono nei cuori; l'atmosfera delle case diviene meno viva; non c 'é più il commovente spettacolo di una famiglia nascente che avvince a sé i mariti, che impone riguardi agli estranei; decresce il rispetto per la madre che non é circondata dai figli; non vi é più stabilità nelle famiglie; l'abitudine cessa di rafforzare i vincoli del sangue, non più padri, né madri, né figli o fratelli o sorelle; si conoscono appena, come potrebbero amarsi? Ciascuno ormai pensa soltanto a se stesso: E invero, quando una casa non offre che una triste solitudine, é pur necessario recarsi altrove a cercarvi un po' di allegria. Ma che le madri si degnino di allevare i loro figlioli; e allora i costumi ridiventeranno spontaneamente migliori, i sentimenti naturali si ridesteranno in tutti i cuori, lo Stato si ripopolerà: in quel primo in quel solo principio sono racchiusi tutti questi effetti. L'attrattiva della vita domestica é il miglior antidoto ai cattivi costumi.......
....Tornino una buona volta le spose ad essere madri e subito gli uomini saranno di nuovo padri e mariti. Discorsi superflui! Anche la noia dei piaceri mondani non riconduce mai a quelli familiari. Le spose hanno cessato di essere madri e non lo saranno più, non vogliono più esserlo. E quand'anche volessero, difficilmente potrebbero; invalsa ormai la consuetudine contraria, ciascuna dovrebbe combattere l'opposizione di quante la circondano, alleate contro un esempio che le une non hanno dato e le altre non intendono seguire.
Jean Jacques Rousseau, Emilio


.... Il primo sentimento verso cui si sente disposto un giovane educato con cura non é l'amore, é l'amicizia. Il primo atto dell'immaginazione nascente é d'insegnargli a scoprire i suoi simili e la specie fa presa su di lui prima del sesso. E' questo un altro vantaggio della prolungata innocenza: poter profittare dell'incipiente sensibilità per gettare nel cuore del giovane adolescente le prime sementi dell'umanità; vantaggio tanto più prezioso in quanto é questo il solo periodo della vita in cui tale opera possa riuscire veramente fruttuosa.
Ho sempre osservato come i giovani precocemente corrotti, dediti alle donne e alla dissoluzione, fossero disumani e crudeli; la foga del temperamento li rendeva impazienti, vendicativi, furiosi; la loro immaginazione, dominata da un solo oggetto, rifiutava ogni altro interesse; non conoscevano pietà né misericordia; avrebbero sacrificato il padre, la madre e l’universo intero al più piccolo dei loro piaceri. Si, lo sostengo senza tema di essere smentito dall’esperienza: un fanciullo che non sia tarato fin dalla nascita e che abbia conservato fino a vent'anni la propria innocenza é a questa età il più generoso, il più buono, il più capace di amare e di essere amato tra gli uomini. Non vi è stato detto mai nulla di simile? Lo credo bene: i vostri filosofi, allevati in mezzo alla corruzione dei collegi, non si curano di sapere queste verità.
Jean Jacques Rousseau, Emilio


A PROPOSITO DELL’EDUCAZIONE SUL SESSO
"Se un adolescente soddisfa la propria concupiscenza non fosse che una volta, prima della maggiore età, gli capiterà la stessa cosa che a quell‘Esaù della storia che, per un piatto di lenticchie, vendette il suo diritto di primogenitura, cioè il bene di tutta la sua vita. Perché se l'adolescente soccombe una sola volta a questa tentazione, egli perde per tutta la propria vita la possibilità di essere realmente un uomo degno di stima. Soddisfare la propria concupiscenza prima della maggiore età ha lo stesso effetto che versare dell’alcool nel mosto. Come il mosto nel quale si é versata anche una sola goccia di alcool può diventare soltanto aceto, così la soddisfazione della concupiscenza prima della maggiore età fa dell’adolescente, sotto ogni rispetto, una specie di mostro. Quando l'adolescente diventa adulto, egli può fare tutto ciò che gli aggrada, come il mosto diventato vino può sopportare qualsiasi dose di alcool: non soltanto non si guasterà, ma potrà raggiungere una qualsiasi gradazione."
Gurdjieff, “Incontri con uomini straordinari"









2 commenti:

  1. scusa, sto studiando Rousseau e non trovo l'opera da cui trai questa frase... mi aiuti per favore?

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    1. Salve Paolo, mi spiace, al momento non posso esserti utile in quanto ho tratto la frase dal link "viaggio nel mondo" citato nel blog; non ho trovato la fonte originaria in nessuno dei numerosi siti che pur citano la frase di Rousseau.
      Buon proseguimento della ricerca e buono studio
      Ivano

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