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martedì 13 gennaio 2015

Puskin. Ridicolo è chi chiede al mondo affetti! Fredda la folla osserva il poeta, come un giocoliere di passaggio: se egli emette un gemito accorato, profondo, o un verso sofferto e appassionato, colpisce i cuori con inusitata forza, ed essa batte le mani, elogia, oppure scuote malevolmente il capo. Se il cantore è colto da sventura, è rovinato, cacciato, progioniero. “Meglio così!” Di pensieri e affetti nuovi noi sarem messi a parte. Ma del poeta la felicità li lascia indifferenti.

Ridicolo è chi chiede al mondo affetti!
Fredda la folla osserva il poeta, come un giocoliere di passaggio: se egli emette un gemito accorato, profondo, o un verso sofferto e appassionato, colpisce i cuori con inusitata forza, ed essa batte le mani, elogia, oppure scuote malevolmente il capo. Se il cantore è colto da sventura, è rovinato, cacciato, progioniero. “Meglio così!” Di pensieri e affetti nuovi noi sarem messi a parte. Ma del poeta la felicità li lascia indifferenti.
A. Puskin


"Il principio che ispirò l’opera di Puškin
fu quello che alle ‘basse verità‘ (della storia) è preferibile ‘la menzogna (poetica) che eleva‘".
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