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domenica 17 settembre 2017

Italo Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno. Tutti abbiamo una ferita segreta da riscattare per la quale combattiamo.

Tutti abbiamo una ferita segreta da riscattare per la quale combattiamo.
Italo Calvino, I sentieri dei nidi di ragno


L'uomo porta dentro di sé le sue paure bambine per tutta la vita.
Italo Calvino, I sentieri dei nidi di ragno


E inventerà scherzi e smorfie così nuove da ubriacarsi di risate,
tutto per smaltire la nebbia di solitudine che gli si condensa nel petto le sere come quella.
Italo Calvino, il sentiero dei nidi di ragno


Troppo presto, per me; o troppo tardi:
i sogni sognati troppo a lungo,
io ero impreparato a viverli.
Italo Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno


Forse non farò cose importanti, ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi, forse domani morirò, magari prima di quel tedesco, ma tutte le cose che farò prima di morire e la mia morte stessa saranno pezzetti di storia, e tutti i pensieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani, sulla storia di domani del genere umano.
Italo Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno


Il significato della lotta, il significato vero, totale, al di là dei vari significati ufficiali è una spinta di riscatto umano, elementare, anonimo, da tutte le nostre umiliazioni.
Italo Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno


Io invece cammino per un bosco di larici e ogni mio passo è storia; io penso: ti amo, Adriana, e questo è storia, ha grandi conseguenze, io agirò domani in battaglia come un uomo che ha pensato stanotte: «ti amo, Adriana ». Forse non farò cose importanti, ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi, forse domani morirò, magari prima di quel tedesco, ma tutte le cose che farò prima di morire e la mia morte stessa saranno pezzetti di storia, e tutti i pensieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani, sulla storia di domani del genere umano.
Il sentiero dei nidi di ragno, Italo Calvino.




Pin va per i sentieri che girano intorno al torrente, posti scoscesi, dove nessuno coltiva. Ci sono strade che solo lui conosce e che gli altri ragazzi si struggerebbero di sapere: un posto, c’è, dove fanno il nido i ragni, e solo Pin lo sa ed è l’unico in tutta la vallata, forse in tutta la regione: mai nessun ragazzo ha saputo di ragni che facciano il nido, tranne Pin. Forse un giorno Pin troverà un amico, un vero amico, che capisca e che si possa capire, e allora a quello, solo a quello, mostrerà il posto delle tane dei ragni. E’ una scorciatoia sassosa che scende al torrente tra due pareti di terra ed erba. Lì, tra l’erba, i ragni fanno delle tane, dei tunnel tappezzati d’un cemento d’erba secca; ma la cosa meravigliosa è che le tane hanno una porticina, pure di quella poltiglia secca d’erba, una porticina tonda che si può aprire e chiudere.


Il sentiero dei nidi di ragno, Italo Calvino   1947


Pin cammina per i prati, con strani giri. Non vuole, scavando una fossa per l'uccello, scoprire con la zappa un viso umano. Non vuole calpestarli nemmeno, i morti, ha paura di loro. Eppure, sarebbe bello scavare un morto dalla terra, un morto nudo, con i denti scoperti e gli occhi vuoti.
Pin non vede che montagne intorno a se', valli grandissime di cui non si indovina il fondo, versanti alti e scoscesi, neri di boschi, e montagne, file di montagne una dietro l'altra, all'infinito. Pin e' solo sulla terra. Sotto la terra i morti. Gli altri uomini, di la' dai boschi e dai versanti, si strofinano sulla terra i maschi con le femmine, e si gettano l'uno sull'altro per uccidersi. Il falchetto stecchito e' ai suoi piedi. Nel cielo ventoso volano le nuvole, grandissime sopra di lui. Pin scava una fossa per il volatile ucciso. Basta una piccola fossa; un falchetto non e' un uomo. Pin prende il falchetto in mano; ha gli occhi chiusi, delle palpebre bianche e nude, quasi umane. A cercare d'aprirle, si vede sotto l'occhio tondo e giallo. Verrebbe voglia di buttare il falchetto nella grande aria della vallata e vederlo aprire le ali, e alzarsi a volo, fare un giro sulla sua testa e poi partire verso un punto lontano. E lui, come nei racconti delle fate, andargli dietro, camminando per monti e per pianure, fino a un paese incantato in cui tutti siano buoni. Invece Pin depone il falchetto nella fossa e fa franare la terra sopra, con il calcio della zappa.
Italo Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno

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