Pagine

martedì 4 ottobre 2016

Ubaldo Nicola. Sembra. ma non è. 60 esperienze filosofiche per imparare a dubitare.

Ubaldo Nicola, Sembra. ma non è.
60 esperienze filosofiche per imparare a dubitare.



Il cervello in un'ampolla.
Il noto film Matrix riprende il problema che i filosofi chiamano il cervello in un'ampolla. 
Immagina di essere stato sottoposto ad un'operazione da parte di uno scienziato malvagio. II cervello è stato rimosso dal corpo e messo in un'ampolla piena di sostanze chimiche che lo tengono in vita. Le terminazioni nervose sono state connesse ad un computer superscientifico che fa sì tu abbia l'illusione che tutto sia perfettamente normale. Ti sembra che ci siano persone, oggetti, il ciclo ecc., ma in realtà la tua esperienza e il risultato degli impulsi elettronici che viaggiano dal computer alle terminazioni nervose. Il computer è così abile che se cerchi di alzare il braccio la risposta del computer farà sì che tu veda e senta il braccio che si alza. Inoltre, variando il programma. Io scienziato malvagio può far sì che tu faccia esperienza di qualsiasi situazione o ambiente Io scienziato voglia. Può anche offuscare il ricordo dell'operazione al cervello, in modo che tu abbia l'impressione di essere sempre stato così.


Il mondo della rana
Procurarsi una rana viva oggi è difficile ma non impossibile. Comunque vale la pena di tentare quest'esperimento, semplice ma notevole. Basta mettere la rana in un contenitore in cui siano stati appesi con cordicelle un certo numero di insetti, in modo tale che rimangano immobili. La rana non li mangerà, perché non li vede affatto.
Il suo cervello, infatti, è in grado di riconoscere solo alcuni tipi di movimento: vede un moscerino quando si avvicina, ma non quando sta fermo o sta volando via in direzione contraria. In questi casi è come se il moscerino non esistesse: la rana può morire di fame senza supporre l'esistenza di gustosi moscerini a portata della sua lingua. Ma prova a muovere un moscerino: immediatamente la rana dimostrerà di averlo visto. Il mondo della rana è limitato agli oggetti in movimento.


MASSACRA LA CONSORTE CHE CREDE UN FANTASMA
Milano - Scambia la moglie per un fantasma e la massacra col bastone.
Domenica notte, a Tavemerio (Como), un uomo di 82 anni ha ridotto in gravi condizioni la consorte, che gli dormiva accanto, e che ora è all'ospedale Sant'Anna di Como. Il pensionato è stato condotto in psichiatria.
"Corriere della Sera". 7. 9.1999


Il quesito del cervello senza corpo
Fu il filosofo francese René Descartes a porre per la prima volta il quesito: 
"Come faccio a sapere che non esiste un demone malvagio ed infinitamente potente che mi inganna e vuole indurmi a credere nell'esistenza del mondo esterno e del mio stesso corpo?" (Meditazioni. 1641). Forse, concludeva, l'unica cosa veramente esistente, oltre al demone malvagio, è la mia mente; forse anche la sensazione apparentemente così chiara di possedere un corpo è solo il frutto di un deliberato e sistematico inganno che mi accompagna dalla nascita. Il fatto che tu sappia, ovvero che tu sia intimamente sicuro che così non è. non è affatto un elemento decisivo. Considera, prima di tutto, che questo tipo di sicurezza potrebbe anche essere il frutto di un'allucinazione: forse che il pensionato citato nell'articolo qui sopra non era intimamene sicuro di lottare con un fantasma, quando invece stava massacrando la moglie? E poi il problema non consiste nel riaffermare le proprie certezze, ma nel provarle con solidi argomenti razionali. Il che facile non è. Cartesio pensava che solo l'esistenza di Dio potesse risolvere la questione (come potrebbe Dio. infinitamente buono, permettere un così tremendo inganno?). Oggi, in un'epoca più materialista, non pensiamo. più a demoni malvagi, ma in termini aggiornati il quesito rimane lo stesso: come faccio a sapere che uno scienziato non mi abbia privato del mio corpo, collegando il mio cervello ad un super-computer in grado di simulare tutte le mie possibili esperienze? Il fatto che tu mi rassicuri del contrario significa poco, poiché potremmo anche immaginare che tutti gli esseri umani siano cervelli in un'ampolla. Come uscirne? Ecco due fra le centinaia di riflessioni elaborate dai filosofi della mente contemporanei.


Putnam. La comunicazione sarebbe possibile.
"Supponiamo che quando sembra a me di star parlando a voi. sembra a voi di star ascoltando le mie parole. Naturalmente le mie parole non giungono per davvero alle vostre orecchie, dato che non avete (vere) orecchie, né io ho una vera bocca e una vera lingua. Invece, quando produco le mie parole quel che succede è che gli impulsi efferenti viaggiano dal mio cervello ad un computer, che fa sì che io senta la mia stessa voce che dice quelle parole e senta la lingua muoversi ecc.. e anche che voi udiate le mie parole, mi vediate parlare ecc. In questo caso, in un certo senso io e voi siamo davvero in comunicazione, lo non mi inganno sulla vostra esistenza reale, ma solo sull'esistenza del vostro corpo e del mondo esterno, cervelli esclusi".
H. Putnam. Ragione, verità e storia. Il Saggiatore. Milano. 1985.


Damasio. Un corpo sarebbe pur sempre necessario.
Se fosse possibile, al livello dei nervi recisi di un cervello in un'ampolla, imitare configurazioni realistiche di segnali entranti come se provenissero dal corpo [...] sospetto che in tali condizioni il cervello potrebbe avere una qualche mente. Ma tutto ciò non sarebbe altro che creare un surrogato del corpo, confermando cosi in definitiva che per un cervello normalmente fornito di mente occorrono input di tipo corporeo.
A. Damasio. L'errore di Cartesio, Emozione, ragione e cervello umano. Adetphi, Milano. 1995. 


Tratto da: Ubaldo Nicola, Sembra. ma non è. 60 esperienze filosofiche per imparare a dubitare.



https://books.google.it/books?id=bDAXR2CWTj0C&pg=PA54&lpg=PA54&dq=cervello+in+un%27ampolla&source=bl&ots=pxWNWRyUn4&sig=okmmwr659CyGfXpWsdKzZB7R6jc&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiQp_WVxsHPAhVF2T4KHQG9DQAQ6AEINDAH#v=onepage&q=cervello%20in%20un'ampolla&f=false

Nessun commento:

Posta un commento