Pagine

martedì 2 febbraio 2016

Daniel Defoe. Robinson Crusoe. La vita sana, ricca di esercizio fisico, in un clima mite e salubre; la capacità di apprezzare la bellezza della natura tropicale aveva conferito a Selkirk una condizione fisica eccellente e uno stato d’animo che, dalla disperazione iniziale era giunto infine molto vicino alla beatitudine. La sua salute era così buona e il suo vigore così grande che, quando venne ritrovato nessuno seppe mostrarsi in grado di competere con lui nella corsa e in altri esercizi fisici; in compenso aveva quasi disimparato a parlare, tanto che pronunciava le parole smozzicate; inoltre, per molto tempo non poté calzare le scarpe, perché, abituatosi ad andare scalzo, i suoi piedi erano divenuti così callosi, che non potevano tollerarne l’uso.



2 FEBBRAIO 1709: STORIA DI ALEXANDER SELKIRK.
Lo scrittore Daniel Defoe rimase talmente affascinato dalla storia di questo marinaio scozzese che a lui dedicò il suo capolavoro, Robinson Crusoe, pubblicato nel 1718 ed oggi considerato il primo romanzo moderno della storia perché concentrato sulla vita e il punto di vista di un unico personaggio.
Il 28enne Alexander Selkirk (secondo altra versione Selcraig) non aveva un buon carattere ed era molto irrequieto. Si imbarcò nel 1704 sul galeone Cinque Ports, guidato dal comandante Thomas Stradling, salpato dall’Inghilterra per dare la caccia ai galeoni spagnoli, al largo delle coste occidentali del Centro e del Sud America. E si fece subito notare in negativo. Tanto che, approfittando dell'approdo sull’isola di Mas a Tierra, nel gruppo delle Juan Fernandez, il capitano pensò bene di lasciarlo lì, augurandogli vita brevissima. Selkirk fu sbarcato e portò con sé un moschetto, della polvere da sparo, alcuni strumenti da falegname, un coltello, una Bibbia e i suoi vestiti. Riuscirà a sopravvivere fino al 1709.
Mas a Tierra, oggi ribattezzata isola Robinson Crusoe, si trova a circa 600 chilometri da Valparaiso, sul cui parallelo si trova, a 33° di latitudine Sud, in ottima posizione strategica; gode di un clima ideale, con una temperatura media dell’aria e dell’acqua di circa ventidue gradi; per il rifornimento di carne e di latte, si poteva contare sulle capre che, introdotte dagli Spagnoli un secolo e mezzo prima, quando avevano tentato di fondare una colonia, si erano moltiplicate e diffuse ovunque e costituivano una riserva cui attingere da parte delle navi che facevano scalo .
Due soli episodi veramente drammatici si verificarono in quei quattro anni: il primo, quando cadde in un precipizio e rimase gravemente infortunato, quasi tra la vita e la morte, per parecchi giorni; il secondo, quando una nave spagnola approdò all’isola ed egli fu visto, inseguito e braccato. Gli Spagnoli odiavano i corsari e se lo avessero preso, difficilmente Selkirk sarebbe sfuggito al capestro. Dopo essersi internato nella foresta, si arrampicò su di un albero e poté scorgere, sotto di sé, gli inseguitori che lo cercavano dappertutto, si fermavano a discutere, ed infine si allontanavano, rinunciando a trovarlo.
La vita sana, ricca di esercizio fisico, in un clima mite e salubre; la capacità di apprezzare la bellezza della natura tropicale aveva conferito a Selkirk una condizione fisica eccellente e uno stato d’animo che, dalla disperazione iniziale era giunto infine molto vicino alla beatitudine.
La sua salute era così buona e il suo vigore così grande che, quando venne ritrovato nessuno seppe mostrarsi in grado di competere con lui nella corsa e in altri esercizi fisici; in compenso aveva quasi disimparato a parlare, tanto che pronunciava le parole smozzicate; inoltre, per molto tempo non poté calzare le scarpe, perché, abituatosi ad andare scalzo, i suoi piedi erano divenuti così callosi, che non potevano tollerarne l’uso.
il 2 febbraio 1709, Selkirk fece ritorno fra gli uomini. Lo salvarono due vascelli “Il Duca” e “La Duchessa”, comandanti dal capitano Woodes Rogers . Quando approdarono lo scozzese si sentì così felice che uccise in onore dei marinai due capre al giorno, fino al momento della partenza. Una volta a casa non rinunciò a navigare e morì nel 1721 prestando servizio come ufficiale di bordo. La sua salma, invece che sottoterra, venne gettata lungo la costa occidentale dell'Africa.
Antonio A. – Fonte: Repubblica.





Nessun commento:

Posta un commento