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lunedì 28 dicembre 2015

John Cage. Il brano, appartenente alla corrente della musica sperimentale, é molto particolare perchè apparentemente non esiste; l'esecutore si siede al pianoforte e lo apre ma non deve suonare alcuna nota. I tre movimenti che compongono l'opera sono infatti muti, contraddistinti dall'indicazione "TACET", e la vera musica è quella che scaturisce dai rumori degli spettatori in sala: starnuti, mormorii, porte che vengono chiuse.





4′33″ corrisponde al titolo e alla durata della più famosa opera di John Cage, compositore statunitense di metá secolo.
Il brano, appartenente alla corrente della musica sperimentale, é molto particolare perchè apparentemente non esiste; l'esecutore si siede al pianoforte e lo apre ma non deve suonare alcuna nota.
I tre movimenti che compongono l'opera sono infatti muti, contraddistinti dall'indicazione "TACET", e la vera musica è quella che scaturisce dai rumori degli spettatori in sala: starnuti, mormorii, porte che vengono chiuse.
L'origine del nome, e quindi il motivo della durata, è da ricercare in una profonda riflessione; 4′33″ corrispondono a 273 secondi, numero non casuale visto che -273 ° C corrispondono allo zero assoluto che, come il silenzio assoluto, è irraggiungibile.

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