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giovedì 29 ottobre 2015

Didattica per competenze [...] prevede in pratica l’abbandono della vecchia struttura scolastica rigidamente divisa per discipline. La didattica si incentra infatti sulle unità di apprendimento, basate su un approccio multidisciplinare e trasversale che si sviluppa su più materie contemporaneamente.




Una didattica per competenze nelle medie di II grado sarebbe bellissima poterla realizzare però noi abbiamo la spada di Damocle degli esami di stato. Soprattutto l'ultimo anno è una corsa a svolgere i programmi ministeriali nella loro interezza. Dovranno cambiare anche la modalità dell'esame finale.



Quindi , quando la concorrenza mondiale richiede studenti più preparati e con più conoscenze, la scuola italiana, su modelli discutibili importati dall'estero (dove questi modelli li stanno scaricando), abbandona le conoscenze (fiore all'occhiello della scuola italiana) per costruire competenze sul nulla. La trasmissione di conoscenze alle nuove generazioni, o come è meglio dire, l'apprendimento del patrimonio culturale costruito finora, è sempre stato, fin dall'antichità, l'unico modo di creare un ponte tra le generazioni e per costruire il futuro su salde radici note e condivise. L'idea che le "competenze" possano formarsi in assenza di contenuti disciplinari è funzionale a una riforma che vuole scardinare la professionalità dei docenti (costruite sulle classi di concorso). Per intenderci, i docenti diventano intercambiabili, tutti potranno fare tutto perchè ciò che si chiede è la capacità di gestire in un gruppo classe l'uso di strumenti informatici e piattaforme digitali. Tutto legittimo, naturalmente, per la gioia di centinaia di aziende private e agenzie formative per le quali si apre nella scuola un terreno di conquista. Ma a noi genitori, a noi docenti, a noi studenti, è proprio quello che interessa? è proprio questa la scuola che vogliamo? Siamo così sicuri che tagliare le radici col passato e vivere in un eterno presente stimoli le capacità di ragionamento, di discernimento, di inventiva? Qui non si dibatte tra apocalittici e integrati; quello che è in ballo è un sistema di sviluppo; ce ne preoccupiamo a proposito di ambiente e di cibo ma chissà perchè gli OGM sull'istruzione non destano dubbi e preoccupazioni.



INNOVAZIONE
Materie addio! La scuola digitale riparte dalle competenze.

Cinquecento ragazzi di nove scuole in tutta Italia, da Milano a Palermo, hanno iniziato quest’anno a fare scuola in maniera innovativa, sulla base delle competenze e non più delle singole materie. Da lla settimana prossima potranno farlo anche settanta scuole della Basilicata e dall'anno prossimo qualsiasi istituto italiano potrà adottare questa innovazione.

A rendere possibile, o meglio a facilitare, la realizzazione della didattica per competenze è una nuova piattaforma web, Curriculum mapping, studiata per aiutare i docenti a mettere in pratica questo nuovo sistema che prevede in pratica l’abbandono della vecchia struttura scolastica rigidamente divisa per discipline. La didattica si incentra infatti sulle unità di apprendimento, basate su un approccio multidisciplinare e trasversale che si sviluppa su più materie contemporaneamente

In questo percorso i docenti sono ora supportati dal Curriculum mapping, la piattaforma realizzata dal Centro Studi ImparaDigitale, grazie al sostegno di Fondazione Telecom Italia, presentata nel fine settimana a Milano, che accompagna i professori nella progettazione delle unità di apprendimento e favorisce l'integrazione e la condivisione dei lavori realizzati anche tra scuole diverse. Finita la prima fase di sperimentazione, la piattaforma sarà messa a disposizione - la prossima primavera - di tutti i docenti italiani.

Già oggi la normativa italiana si è adeguata alla regolamentazione europea che richiede una conformazione dei programmi alla costruzione di competenze, andando oltre il semplice apprendimento finalizzato alla conoscenza per materie. La scuola del futuro deve insegnare invece ai ragazzi a muoversi all’interno di un ambiente multidisciplinare, che li aiuti “ad analizzare la situazione da diversi punti di vista, a rielaborare criticamente le proprie conoscenze utilizzandole per raggiungere un apprendimento personalizzato”, come ricorda Dianora Bardi, vicepresidente di ImparaDigitale. “Dalla centralità del docente che insegna, il focus passa all’apprendimento e, quindi, allo studente: tutte le scuola devono ora certificare per competenze e Curriculum mapping è uno strumento che facilita questo percorso”, aggiunge Marcella Jacono, responsabile della piattaforma.

La tecnologia digitale fornisce un potente strumento abilitante per il reperimento e la lavorazione dei contenuti e per la costruzione di un sapere in maniera collaborativa. “Fondazione Telecom Italia è impegnata nella realizzazione di progetti che sviluppino strumenti e metodologie a supporto dell’educazione e della scuola digitale per insegnanti e studenti - ha sottolineato il direttore generale Marcella Logli -: Curriculum mapping rappresenta la frontiera dell’impegno di Fondazione nella volontà di generare valore e progresso per il sistema scolastico nazionale”. A sottolineare la necessità di adeguare il sistema educativo dal punto di vista tecnologico, proprio domani il Miur presenta un piano specifico di investimenti per l’adeguamento del sistema scolastico dal punto di vista digitale, sia a livello di infrastrutture che di didattica e di formazione.

Il nuovo strumento è stato illustrato nel corso di una giornata dedicata alle ultime innovazioni nell'utilizzo delle tecnologie digitali in chiave didattica. Dalla classe scomposta, in cui i ragazzi si organizzano in aula sulla base delle diverse attività, alla flipped classroom, dove gli studenti verificano a scuola quello che hanno già studiato da soli online a casa, dalle stampanti 3D alla lettura di libri via Twitter. Oltre mille tra studenti e genitori all'Istituto Leone XIII di Milano hanno potuto toccare con mano come sarà la scuola del futuro.

D’altra parte il 40% della disoccupazione giovanile in Italia ha natura strutturale e, secondo un recente rapporto di McKinsey, affonda le sue radici nello scarso dialogo tra sistema educativo e sistema economica. Solo il 42% delle imprese italiane, secondo i dati, ritiene che i giovani che entrano nel mondo del lavoro per la prima volta abbiano una preparazione adeguata. In particolare lamentano un deficit di competenze generali: non solo la padronanza delle lingue straniere e della matematica di base, ma anche capacità analisitiche, intraprendenza e autonomia nel lavoro.

http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main/art/tecnologie/2015-10-26/materie-addio-scuola-digitale-riparte-competenze--121747.shtml?uuid=ACKAtLNB&refresh_ce=1



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