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mercoledì 12 agosto 2015

Vanitas vanitatum et omnia vanitas. Il tema della Vanitas,tema allusivo alla caducità della vita, è da sempre stato associato allo specchio. Lo specchio permette di vedere sé stessi, scoprire il proprio aspetto, ammirare la propria bellezza; questa, se intesa in chiave positiva, spinge alla contemplazione e conoscenza di sé; intesa in chiave negativa, al narcisismo, spinge all'attaccamento a beni fugaci e terreni. Il tema della Vanitas in arte, è rappresentato di frequente da donne colte nell'atto di guardarsi allo specchio per pura vanità. Gli specchi, considerati peccaminosi dai seguaci di Girolamo Savonarola, erano ritenuti simbolo della Superbia. Pur restituendo a chi lo guarda la sua immagine presente, quest'oggetto è in realtà un monito nei confronti del futuro, del finito, della morte; ricorda, cioè, che la vita non dura in eterno e che la bellezza deve morire, una sorte quindi di memento mori.



Vanitas vanitatum et omnia vanitas”.
Il tema della Vanitas,tema allusivo alla caducità della vita, è da sempre stato associato allo specchio. 
Lo specchio permette di vedere sé stessi, scoprire il proprio aspetto, ammirare la propria bellezza; questa, se intesa in chiave positiva, spinge alla contemplazione e conoscenza di sé; intesa in chiave negativa, al narcisismo, spinge all'attaccamento a beni fugaci e terreni.
Il tema della Vanitas in arte, è rappresentato di frequente da donne colte nell'atto di guardarsi allo specchio per pura vanità.
Gli specchi, considerati peccaminosi dai seguaci di Girolamo Savonarola, erano ritenuti simbolo della Superbia. Pur restituendo a chi lo guarda la sua immagine presente, quest'oggetto è in realtà un monito nei confronti del futuro, del finito, della morte; ricorda, cioè, che la vita non dura in eterno e che la bellezza deve morire, una sorte quindi di memento mori.

Un rappresentate d'eccellenza, in pittura, del tema della Vanitas, fu Tiziano Vecellio. 
Frequenti sono i suoi dipinti raffiguranti donne colte nell'attimo di contemplare la propria immagine riflessa in uno specchio. Confrontandosi con Giovanni Bellini, Tiziano accentuò gli effetti sensuali, avvolgenti, sostanzialmente erotici della ragazza seminuda che si guarda allo specchio.
Nella “Donna allo specchio”, una donna dalla bellezza ideale si è intenta a guardare la propria immagine riflessa in uno specchio, sorretto da una figura maschile. L'uomo tiene inoltre un secondo specchio, di più grandi dimensioni, usato dalla donna per poter vedere la propria immagine posteriore nel mentre si acconcia i capelli. C'è nel quadro un desiderio del pittore significato dal suo interesse profondo per la bellezza. È il pittore che si chiede cosa stia pensando la donna che lui stesso ha dipinto, lei che rappresenta un universo femminile nascosto, fondato su una sessualità inappagata. 
È una donna sola, immersa nella sua solitudine, nel vuoto dei suoi pensieri.
La stessa donna dai capelli biondi e crespi è il soggetto di una serie di dipinti databili negli stessi anni: 
la Flora agli Uffizi, la Vanità a Monaco, la Salomè della Galleria Doria Pamphilj
Giochi di specchi, riflessi e anamorfosi rendono intrigante questa versione di un soggetto molto frequente nella pittura rinascimentale, e realizzato più volte dallo stesso Tiziano, tra virtù e vanitas, bellezza ideale ed allusioni simboliche.


Vanità di vanità cantata da Branduardi


Vai cercando qua, vai cercando là,
ma quando la morte tri coglierà
che ti resterà delle tue voglie?
Vanità di vanità.
Sei felice, sei, dei pensieri tuoi,
godendo solo d'argento e d'oro,
alla fine che ti resterà?
Vanità di vanità.

Vai cercando qua, vai cercando là,
seguendo sempre felicità,
sano, allegro e senza affanni...
Vanità di vanità.

Se ora guardi allo specchio il tuo volto sereno
non immagini certo quel che un giorno sarà della tua vanità.

Tutto vanità, solo vanità,
vivete con gioia e semplicità,
state buoni se potete...
tutto il resto è vanità.

Tutto vanità, solo vanità,
lodate il Signore con umiltà,
a lui date tutto l'amore,
nulla più vi mancherà.

http://youtu.be/_bbWGnGib8M


La canzone si ispira all' Ecclesiaste, un libro del Vecchio Testamento. Non proprio qualcosa da ridere...



Il testo non è di Filippo Neri, ma è tratto dal libro di Qoelet.


Bellissima...non conosco molto Branduardi ma questa canzone è stata una piacevole scoperta.Il suono del violino è magico!


Bellissima canzone .. Consiglio a tutti il film " State buoni se potete " .



QUESTA ERA INCLUSA NELLO SCENEGGIATO RAITV DEDICATO ALLA VITA DI SAN FILIPPO NERI "STATE BUONI SE POTETE" CON UN GRANDISSIMO ATTORE JOHNNY DORELLI!!!!



"Se ora guardi allo specchio il tuo volto sereno, non immagini certo quel che un giorno sarà della tua vanità...". A dir poco significativo ;)



È vero, è tratto dal libro di Qoelet. Vanitas vanitatum.



Tutto vanità, solo vanità, vivete con gioia e semplicità, state buoni se potete... tutto il resto è vanità. Tutto vanità, solo vanità, lodate il Signore con umiltà, a Lui date tutto l'amore, nulla più vi mancherà....



Vai cercando qua, vai cercando là, ma quando la morte ti coglierà che ti resterà delle tue voglie? Vanità di vanità. Sei felice, sei, dei pensieri tuoi, godendo solo d'argento e d'oro, alla fine che ti resterà? Vanità di vanità. Vai cercando qua, vai cercando là, seguendo sempre felicità, sano, allegro e senza affanni... Vanità di vanità. Se ora guardi allo specchio il tuo volto sereno non immagini certo quel che un giorno sarà della tua vanità.


Bellissima poesia di Filippo Neri, lavoro straordinario di Branduardi!



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