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venerdì 6 marzo 2015

Mitchell. Il modello relazionale. Forse non è troppo fantasioso pensare agli psicoanalisti co- me astronomi e cosmologi della mente. I pazienti iniziano il trattamento con frammenti, pezzi di una vita che sembrano distinti e separati l’uno dall’altro: sintomi, problemi di “realtà” attuali, ricordi, sogni e fantasie. Gli psicoanalisti hanno imparato a pensare a questi frammenti apparentemente dotati di confini presenti nello spazio psichico come a costituenti di un singolo campo di forze. E, insieme ai loro pazienti, non narrano cosmologie, ma storie evolutive nelle quali riflettono sul modo in cui il campo di forze della vita dei pazienti viene all’essere


“Forse non è troppo fantasioso pensare agli psicoanalisti co- me astronomi e cosmologi della mente. 
I pazienti iniziano il trattamento con frammenti, pezzi di una vita che sembrano distinti e separati l’uno dall’altro: sintomi, problemi di “realtà” attuali, ricordi, sogni e fantasie. Gli psicoanalisti hanno imparato a pensare a questi frammenti apparentemente dotati di confini presenti nello spazio psichico come a costituenti di un singolo campo di forze. E, insieme ai loro pazienti, non narrano cosmologie, ma storie evolutive nelle quali riflettono sul modo in cui il campo di forze della vita dei pazienti viene all’essere” S. Mitchell - 2001, Il modello relazionale


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