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giovedì 4 dicembre 2014

Kurt Vonnegut, "Divina idiozia. Come guardare al mondo contemporaneo". Tanto tempo fa, quando ancora studiavo chimica, ero un tecnocrate anch'io. Ero convinto che per il 1951 gli scienziati sarebbero riusciti a scovare Dio e a fargli una foto in technicolor. Prendevo in giro i miei fratelli alla Cornell che stavano sprecando le loro energie su argomenti privi di consistenza come la sociologia, il governo, la storia. E la letteratura. Dicevo loro che in futuro tutto il potere si sarebbe concentrato, giustamente, nelle mani degli scienziati, dei fisici e degli ingegneri. I miei confratelli ne sapevano più di me sul futuro e sugli usi del potere. Adesso loro sono ricchi e potenti. Sono diventati tutti avvocati.

In principio Dio creò la Terra e la guardò, nella Sua cosmica solitudine.
E Dio disse: “Facciamo creature viventi con il fango, in modo che il fango possa vedere ciò che Noi abbiamo fatto”. E Dio creò tutte le creature viventi che ora si muovono, e una di esse era l’uomo. Il fango poteva parlare soltanto nella sua forma di uomo. Dio si curvò, mentre il fango in forma d’uomo si levava a sedere, si guardava intorno e parlava. L’uomo batté le palpebre. “Qual è lo scopo di tutto questo?” chiese educatamente.
“Tutto deve avere uno scopo?” chiese Dio.
“Certamente” disse l’uomo.
“E allora lascio a te il compito di pensare uno scopo per tutto questo” disse Dio. E se ne andò.
Kurt Vonnegut - "Ghiaccio-nove", pag. 200

Tanto tempo fa, quando ancora studiavo chimica, ero un tecnocrate anch'io. Ero convinto che per il 1951 gli scienziati sarebbero riusciti a scovare Dio e a fargli una foto in technicolor. Prendevo in giro i miei fratelli alla Cornell che stavano sprecando le loro energie su argomenti privi di consistenza come la sociologia, il governo, la storia. E la letteratura. Dicevo loro che in futuro tutto il potere si sarebbe concentrato, giustamente, nelle mani degli scienziati, dei fisici e degli ingegneri. I miei confratelli ne sapevano più di me sul futuro e sugli usi del potere. Adesso loro sono ricchi e potenti. Sono diventati tutti avvocati.
Kurt Vonnegut, "Divina idiozia. Come guardare al mondo contemporaneo"


"Penso che siamo animali terribili.
E penso che il sistema immunitario del nostro pianeta
sta cercando di sbarazzarsi di noi
e dovrebbe farlo."
Kurt Vonnegut


«Scrivi per piacere a una sola persona. Se apri la finestra e fai l’amore con il mondo, per così dire, la tua storia si prenderà una polmonite».
Kurt Vonnegut, “Otto consigli per scrivere una grande storia”


La cosa più importante che ho imparato su Tralfamadore è che quando una persona muore, muore solo in apparenza. Nel passato è ancora viva, per cui è veramente sciocco che la gente pianga al suo funerale. Passato, presente e futuro sono sempre esistiti e sempre esisteranno. I tralfamadoriani possono guardare i diversi momenti proprio come noi guardiamo un tratto delle Montagne Rocciose. Possono vedere come tutti i momenti siano permanenti, e guardare ogni momento che gli interessa. È solo una nostra illusione di terrestri credere che a un momento ne segue un altro, come nodi su una corda, e che quando un istante è passato sia passato per sempre.
Quando un tralfamadoriano vede un cadavere, l'unica cosa che pensa è che il morto, in quel momento, è in cattive condizioni, ma che la stessa persona sta benissimo in un gran numero di altri momenti. Oggi anch'io, quando sento dire che è morto qualcuno, alzo le spalle e dico ciò che i tralfamadoriani dicono dei morti, cioè: "Così va la vita".
Kurt Vonnegut, Mattatoio n°5




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