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sabato 20 settembre 2014

Il meccanismo di Anticitera, nonostante non trovi eguali fino alla realizzazione dei primi calendari meccanici successivi al 1050, rimane comunque perfettamente integrato nelle conoscenze del periodo tardo ellenistico: vi sono rappresentati solo i cinque pianeti visibili a occhio nudo e il materiale usato è un metallo facilmente lavorabile. Ad Alessandria d'Egitto infatti, durante l'ellenismo, operarono molti studiosi che si dedicarono anche ad aspetti tecnologici realizzando meccanismi e automi come la macchina a vapore di Erone. Inoltre, Cicerone cita la presenza a Siracusa di una macchina circolare costruita da Archimede e ascrivibile quindi alla fine del III secolo a.C., con la quale si rappresentavano i movimenti del Sole, dei pianeti e della Luna, nonché delle sue fasi e delle eclissi. Sulla base della sua ricerca, Price concluse che, contrariamente a quanto si era creduto in precedenza, nella Grecia del II secolo a.C. esisteva effettivamente una tradizione di altissima tecnologia.

Archeologi sommozzatori scenderanno a 150 metri di profondità per scoprire il segreto di antikythera, il più antico computer mai ritrovato. Che guarda caso era italiano. Siciliano, per la precisione.




computer letteralmente andrebbe tradotto come computatore, sinonimo di calcolatore, che sia meccano o elettrnico è comunque un computer, ovviamente non è personal (la nascita dei personal computer la dobbiamo nientemeno che a steve jobs).  Era davvero un macchinario in grado di svolgere dei calcoli automatici. Ma: senza possibilità di programmazione, senza informazione digitale e senza elettricità, appare ovvio.






Il meccanismo di Anticitera, nonostante non trovi eguali fino alla realizzazione dei primi calendari meccanici successivi al 1050, rimane comunque perfettamente integrato nelle conoscenze del periodo tardo ellenistico: vi sono rappresentati solo i cinque pianeti visibili a occhio nudo e il materiale usato è un metallo facilmente lavorabile. Ad Alessandria d'Egitto infatti, durante l'ellenismo, operarono molti studiosi che si dedicarono anche ad aspetti tecnologici realizzando meccanismi e automi come la macchina a vapore di Erone. Inoltre, Cicerone cita la presenza a Siracusa di una macchina circolare costruita da Archimede e ascrivibile quindi alla fine del III secolo a.C., con la quale si rappresentavano i movimenti del Sole, dei pianeti e della Luna, nonché delle sue fasi e delle eclissi. Sulla base della sua ricerca, Price concluse che, contrariamente a quanto si era creduto in precedenza, nella Grecia del II secolo a.C. esisteva effettivamente una tradizione di altissima tecnologia
Wikipedia.



A più di un secolo di distanza dal primo ritrovamento gli archeologi tornano nel Mar Egeo, nel luogo dove attorno al 60 a.C. affondò la nave romana che trasportava antikythera, il più antico “computer” mai scoperto.

Obiettivo della missione è quello di scoprire ulteriori dettagli sulle origini di questa macchina e su come divenne parte del carico di quello sforntunato viaggio.

COMPUTER... DI BRONZO
Secondo i ricercatori il meccanismo di antikytera è un complicato calcolatore astronomico di fabbricazione greca utilizzato per determinare la posizione delle stelle e dei pianeti. Gli esami al radiocarbonio lo fanno risalire a oltre 2000 anni fa.

Il suo cuore è un articolato sistema composto da oltre 30 ingranaggi in bronzo e quando venne recuperato, nel 1901, era custodito all’interno di una scatola di legno riccamente istoriata. Come finì sulla nave romana è a oggi un mistero: una delle ipotesi è che fosse parte della dote di una nobildonna in viaggio verso la capitale per sposarsi.

ARCHEO SUB 
Per scoprirne di più gli archeologi si stanno preparando a scendere a 150 metri di profondità utilizzando speciali tute pressurizzate: questi gioielli tecnologici permetteranno loro di esplorare il relitto della nave romana per ore a caccia di dettagli. Un robot esplorerà il fondo marino prima degli scienziati e cercherà tracce di una seconda nave che si sospetta possa essere affondata nelle vicinanze.


CACCIA AL TESORO. 
Fino ad oggi i ricercatori hanno potuto esplorare la zona del naufragio fermandosi a soli 60 metri di profondità e recuperando 36 statue di marmo, gioielli, oro e resti umani.

«Ci sono ancora decine di oggetti sparsi sul fondo: questa nave trasportava immense ricchezze provenienti dall’Asia Minore» spiega alle agenzie di stampa Dimitris Kourkomelis, uno degli archeologi che sfiderà le profondità del Mediterraneo.

Ma il vero tesoro oggetto della ricerca sono i pezzi mancanti di antikythera.



greekpc


http://www.focus.it/cultura/storia/a-caccia-dei-segreti-di-antikythera

Il meccanismo di Anticitera - il primo computer della storia.
La macchina di Anticitera , nota anche come meccanismo di Antikythera, è il più antico calcolatore meccanico conosciuto, databile intorno al 150-100 a.C. Si tratta di un sofisticato planetario, mosso da ruote dentate, che serviva per calcolare il sorgere del sole, le fasi lunari, i movimenti dei cinque pianeti allora conosciuti, gli equinozi, i mesi, i giorni della settimana e – secondo uno studio pubblicato su Nature – le date dei giochi olimpici

Trae il nome dall'isola greca di Anticitera (Cerigotto) presso cui è stata rinvenuta nel relitto di Anticitera, resti di un naufragio avvenuto nel secondo quarto del I secolo a.C., contenenti, insieme a numerosi oggetti di quel tempo, anche la "macchina". È conservata presso il Museo archeologico nazionale di Atene.

Il meccanismo fu ritrovato nel 1900 grazie alla segnalazione di un gruppo di pescatori di spugne che, persa la rotta a causa di una tempesta, erano stati costretti a rifugiarsi sull'isoletta rocciosa di Cerigotto. Al largo dell'isola, alla profondità di circa 43 metri, scoprirono il relitto di una nave, naufragata agli inizi del I sec. a.C. ( probabilmente nel 65 a.C.)[senza fonte] e adibita al trasporto di oggetti di prestigio, tra cui statue in bronzo e marmo.

Il 17 maggio 1902 l'archeologo Valerios Stais, esaminando i reperti recuperati dal relitto, notò che un blocco di pietra presentava un ingranaggio inglobato all'interno. Con un più approfondito esame si scoprì che quella che era sembrata inizialmente una pietra era in realtà un meccanismo fortemente incrostato e corroso, di cui erano sopravvissute tre parti principali e decine di frammenti minori.
Si trattava di un'intera serie di ruote dentate, ricoperte di iscrizioni, facenti parte di un elaborato meccanismo a orologeria.
La macchina era delle dimensioni di circa 30 cm per 15 cm, dello spessore di un libro, costruita in rame e originariamente montata in una cornice in legno. Era ricoperta da oltre 2.000 caratteri di scrittura, dei quali circa il 95% è stato decifrato (il testo completo dell'iscrizione non è ancora stato pubblicato).

Il meccanismo è conservato nella collezione di bronzi del Museo archeologico nazionale di Atene, assieme alla sua ricostruzione.
Alcuni studiosi sostennero che il meccanismo fosse troppo complesso per appartenere al relitto e alcuni esperti ribatterono che i resti del meccanismo potevano essere fatti risalire a un planetario o a un astrolabio. Le polemiche si susseguirono per lungo tempo, ma la questione rimase irrisolta. Solo nel 1951 i dubbi sul misterioso meccanismo cominciarono a essere svelati. Quell'anno infatti il professor Derek de Solla Price cominciò a studiare il congegno, esaminando minuziosamente ogni ruota e ogni pezzo e riuscendo, dopo circa vent'anni di ricerca, a scoprirne il funzionamento originario.

Il meccanismo risultò essere un antichissimo calcolatore per il calendario solare e lunare, le cui ruote dentate potevano riprodurre il rapporto di 254:19 necessario a ricostruire il moto della Luna in rapporto al Sole (la Luna compie 254 rivoluzioni siderali ogni 19 anni solari).
L'estrema complessità del congegno era inoltre dovuta al fatto che tale rapporto era riprodotto con l'utilizzo di una ventina di ruote dentate e di un differenziale, un meccanismo che permetteva di ottenere una rotazione a velocità pari alla somma o alla differenza di due rotazioni date. Il suo scopo era quello di mostrare, oltre ai mesi lunari siderali, anche le lunazioni, ottenute dalla sottrazione del moto solare al moto lunare siderale. Sulla base della sua ricerca, Price concluse che, contrariamente a quanto si era fino ad allora creduto, nella Grecia del II secolo a.C. esisteva effettivamente una tradizione di altissima tecnologia.
Il meccanismo di Anticitera, nonostante non trovi eguali fino alla realizzazione dei primi calendari meccanici successivi al 1050, rimane comunque perfettamente integrato nelle conoscenze del periodo tardo ellenistico: vi sono rappresentati solo i cinque pianeti visibili a occhio nudo e il materiale usato è un metallo facilmente lavorabile.

Ad Alessandria d'Egitto infatti, durante l'ellenismo, operarono molti studiosi che si dedicarono anche ad aspetti tecnologici realizzando meccanismi e automi come la macchina a vapore di Erone. Inoltre, Cicerone cita la presenza a Siracusa di una macchina circolare costruita da Archimede e ascrivibile quindi alla fine del III secolo a.C., con la quale si rappresentavano i movimenti del Sole, dei pianeti e della Luna, nonché delle sue fasi e delle eclissi. Tuttavia l'unicità del meccanismo di Anticitera risiede nel fatto che è l'unico congegno progettato in quel periodo arrivato sino ai giorni nostri e non rimasto nel limbo delle semplici "curiosità".

Il meccanismo di Anticitera è a volte citato tra i casi di OOPArt (Out of place artifacts), i cosiddetti "manufatti fuori dal tempo", dai sostenitori dell'archeologia misteriosa, i quali non vi riconoscono un artefatto scientifico ellenistico.

Sul numero 498 di febbraio 2010 della rivista Le Scienze, un articolo a firma di Tony Freeth afferma che è stato ricostruito il metodo con cui il meccanismo prediceva le eclissi e le fasi lunari e avanza l'ipotesi che la costruzione dello stesso sia avvenuta nella città colonia greca di Siracusa.
L'opera La rivoluzione dimenticata - Il pensiero scientifico greco e la scienza moderna di Lucio Russo fornisce un approfondito studio delle dinamiche che hanno portato a una sottovalutazione storica delle conoscenze scientifiche della cultura greca ed ellenistica.

https://www.facebook.com/MagnaGreciaCommonwealth/posts/1757308357861720




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