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mercoledì 9 luglio 2014

Pierre Fédida. "Aprire la parola". La parola dell’analista si forma nella non risposta; è solo da lì che essa può essere intesa dal paziente

La parola dell’analista si forma nella non risposta; è solo da lì che essa può essere intesa dal paziente
Pierre Fédida, da "Aprire la parola"




È proprio vero. La parola dell'analista si forma nella non risposta
Bisogna prima elaborare questo concetto e accettarlo
Poi il paziente può interpretare....


Fédida ha una formazione filosofica indubbiamente segnata da alcuni incontri: 
quello con Gilles Deleuze, di cui è stato allievo, e l’incontro con la fenomenologia husserliana, che dopo una breve esperienza di insegnamento scolastico a Lyon (dove era nato nel 1934) lo spinge a collaborare, ancor prima di laurearsi, con Ludwig Binswanger, a Kreuzlingen. Qui, di fatto, si compie la sua formazione di psicologo clinico; l’interesse per la somministrazione del Rorschach ai pazienti psicotici (su cui in gioventù ha scritto alcune cose interessanti) lo spinge poi anche a Münsterlingen, da Roland Kuhn. L’interesse per la psicoanalisi, al principio degli anni ’60, si definisce quando Juliette Favez-Boutonnier lo chiama come assistente alla Sorbonne. Il suo ruolo universitario è stato molto importante, e non solo per quello che Fédida ha fatto per la psicoanalisi nell’università e attraverso l’università (la fondazione dell’Institut de la Pensée Contemporaine ­- insieme a Kristeva e Julie -, del Séminaire Inter-Universitaire Européen de Recherche en Psychopatologie et Psychanalyse –SIUERPP-, e del laboratorio di ricerca interdisciplinare “Centre d’Etudes du Vivant”, nel 1993). Fédida ha dedicato sempre una particolare attenzione al rapporto tra un sapere istituito (di cui quello universitario è un paradigma) e la necessità di “de-istituirlo” quando si assume la posizione analitica.
Per quanto riguarda poi l’universo istituzionale psicoanalitico, Fédida lo ha conosciuto e praticato, è stato anche presidente della Association Psychanalytique de France (il suo analista fu George Favez). Un’altra area, molto importante, che rientra nel nome Fédida è il suo interesse per l’arte, in particolare per le arti visive e la scultura. L’ultima sua conferenza, tenuta pochi giorni prima di morire, nell’ottobre del 2002, è una conferenza che ha lasciato una forte impronta in molti ascoltatori ed era dedicata alle “figure della Pietà”. Allora, si può senz’altro dire che Fédida arriva alla psicoanalisi dalla fenomenologia, ma come si vede il suo universo culturale era vario e multiforme...




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