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mercoledì 25 giugno 2014

Indubbiamente l’uomo d’oggi vive in un tempo fittizio, determinato, più che dal corso delle stagioni o dai ritmi naturali, dai riti aberranti, da falsi cerimoniali (che sono l’ora solare, o l’inizio del riscaldamento quando non venga a mancare, gli orari dei treni, le scadenze delle tasse ecc.), che però lo imprigionano entro una rete di atti, di dati, di eventi dalla quale invano vorrebbe – se ancora lo vuole – liberarsi.


Indubbiamente l’uomo d’oggi vive in un tempo fittizio, determinato, più che dal corso delle stagioni o dai ritmi naturali, dai riti aberranti, da falsi cerimoniali (che sono l’ora solare, o l’inizio del riscaldamento quando non venga a mancare, gli orari dei treni, le scadenze delle tasse ecc.), che però lo imprigionano entro una rete di atti, di dati, di eventi dalla quale invano vorrebbe – se ancora lo vuole – liberarsi.
Gillo Dorfles




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