Pagine

mercoledì 12 marzo 2014

Piero Gobetti. Il mussolinismo è [...] un risultato assai più grave del fascismo stesso perché ha confermato nel popolo l'abito cortigiano, lo scarso senso della propria responsabilità, il vezzo di attendere dal duce, dal domatore, dal deus ex machina la propria salvezza.

L'ANTIFASCISMO DI PIERO GOBETTI

"Il fascismo è stato qualcosa di più; è stato l'autobiografia della nazione. Una nazione che crede alla collaborazione delle classi; che rinuncia per pigrizia alla lotta politica, è una nazione che vale poco."
(da "Elogio della ghigliottina", in: La rivoluzione liberale, n. 34/1922)

"Il fascismo è il governo che si merita un'Italia di disoccupati e di parassiti ancora lontana dalle moderne forme di convivenza democratiche e liberali, e che per combatterlo bisogna lavorare per una rivoluzione integrale, dell'economia come delle coscienze."
(da Scritti attuali)

"Combattevamo Mussolini come corruttore, prima che come tiranno; il fascismo come tutela paterna prima che come dittatura; non insistevamo sui lamenti per mancanza della libertà e per la violenza, ma rivolgemmo la nostra polemica contro gli italiani che non resistevano, che si lasciavano addomesticare."
(da Scritti attuali)

"Il mussolinismo è [...] un risultato assai più grave del fascismo stesso perché ha confermato nel popolo l'abito cortigiano, lo scarso senso della propria responsabilità, il vezzo di attendere dal duce, dal domatore, dal deus ex machina la propria salvezza."
Piero Gobetti, La rivoluzione liberale





Lo STATO non esiste. La Prepotenza del potere, ( che logora chi lo brama ) viene riconosciuta come forma di governo, da tutte le persone che lo ritengono tale. 
La funzione sociale dell'educazione è di preparare l'individuo a operare nel ruolo che dovrà svolgere nella società; quindi di plasmare il suo carattere al fine di avvicinarsi al carattere sociale, così che i suoi desideri coincidano con le necessità del suo ruolo sociale. 
La misura della frammentazione della psiche umana, indotta dal sistema, è proporzionale alla soppressione della vita non vissuta.
Soffocare le complessità della vita bloccandone la spontaneità dello sviluppo e dell'espressione delle facoltà emotive, sensuali e intellettuali, porta obbligatoriamente ad una trasformazione dell'energia vitale in energia distruttiva. 
Le condizioni a cui questo sistema autocratico ci ha portato, sono tali da portare individui singoli o condizioni socio economiche alla soppressione della vita, producendo un impulso passionale per la distruzione che alimenta tendenze ostili verso gli altri o contro se stessi.
Recentemente fatti di cronaca, riportano atti di follia, non attribuendo le responsabilità del sistema capitalistico, la dove il potere diventa "male" e il suo abuso criminoso al sevizio di governi ad esso asserviti non per il bene dei cittadini ma fine a se stesso.
Vivere ! non sopravvivere alla vita indottrinata e pre organizzata in base al censo o altre discriminazione sociali. Dignità per ogni individuo, il lavoro come contributo alla società dove ogni individuo è chiamato a partecipare per il proprio ed altrui interesse ( non tralasciando il territorio in cui vive, il pianeta stesso ) e non per i pochi classisti di lobby bancarie, petrolifere, mafiose, farmaceutiche e ogni altra multinazionale che del potere si cinge la testa.


Nessun commento:

Posta un commento