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mercoledì 12 marzo 2014

HölderlinFreddi ipocriti, non parlate degli Dei. Non siete voi intelligenti? Dunque non credete nel Dio del sole, in quello delle tempeste o del mare. La terra è una cosa morta: come dirle “Io ti ringrazio”? Rassicuratevi o Dei! Voi date la bellezza al canto anche se del vostro nome l’anima è fuggita e si è dispersa. Quando si richiede un grande nome si pensa a te, Natura madre.

« Essere uno con il tutto, questo è il vivere degli dei; questo è il cielo per l'uomo […] Essere uno con tutto ciò che vive! Con queste parole la virtù depone la sua austera corazza, lo spirito umano lo scettro e tutti i pensieri si disperdono innanzi all'immagine del mondo eternamente uno […] e la ferrea fatalità rinuncia al suo potere e la morte scompare dalla società delle creature e l'indissolubilità e l'eterna giovinezza rendono felice e bello il mondo […] un dio è l'uomo quando sogna, un mendicante quando pensa […] »
F. Hölderlin, Iperione


Freddi ipocriti, non parlate degli Dei. Non siete voi intelligenti? Dunque non credete nel Dio del sole, in quello delle tempeste o del mare. La terra è una cosa morta: come dirle “Io ti ringrazio”? Rassicuratevi o Dei! Voi date la bellezza al canto anche se del vostro nome l’anima è fuggita e si è dispersa. Quando si richiede un grande nome si pensa a te, Natura madre.
F. Hölderlin, I poeti ipocriti, in Le Liriche


Tu concedi allo Stato troppo potere: esso non può esigere quello che non riesce a ottenere con la forza. Ma con la forza non è possibile ottenere quello che offrono l’amore e lo spirito. 
Che lo Stato non osi toccare queste cose! Altrimenti si prenda la sua legge e la si metta alla gogna! 
Per il cielo! Non sa quale peccato commette, chi vuol fare dello Stato una scuola di costume. 
Ogni volta che l’uomo ha voluto fare dello Stato il suo cielo, lo ha reso invece il suo inferno. 
F. Hölderlin, Iperione






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