lunedì 6 febbraio 2012

Anassagora di Clazomene. Nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma

Nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma
Anassagora di Clazomene, filosofo greco del V secolo a.C.


"Questo pensiero fu ripreso da Antoine Lavoisier, considerato il padre della chimica moderna, che nel 1775 formulò la legge della conservazione della massa, ovverosia: la quantità di materia totale di un sistema chiuso rimane costante. Il nostro "sistema chiuso" è il pianeta Terra. Bruciare rifiuti, quindi, equivale a trasformarli in elementi ancora più tossici e pericolosi, in grado di generare gravi malattie"
http://www.sporchidamorire.com/doc/index.php?option=com_content&view=article&id=52&Itemid=59&lang=it



BioPills:

Antoine-Laurent de Lavoisier fu sicuramente una delle menti più brillanti di tutta la storia della scienza. Il suo contributo fu enorme: i suoi esperimenti, condotti insieme all'adorata moglie Marie-Anne, hanno completamente rivoluzionato la chimica. Fu proprio lui, tra le altre cose, a battezzare un gran numero di elementi chimici, a scoprire il ruolo dell'ossigeno in molte reazioni e ad enunciare la legge di conservazione della massa. Di origine aristocratica, ha lavorato anche per il governo monarchico come esattore delle tasse ma, purtroppo per lui, quello era il periodo peggiore per essere entrambe le cose. Allo scoppio della Rivoluzione francese, ad appena 51 anni, Lavoisier fu arrestato, accusato di tradimento e condannato alla ghigliottina. Pare anche che tra gli accusatori ci fosse un chimico dilettante, divenuto in seguito un fervente rivoluzionario, a cui qualche tempo prima, Lavoisier aveva respinto la domanda di ammissione presso l'Accademia delle Scienze di Parigi: si chiamava Jean-Paul Marat. Addolorato per la sua decapitazione, il matematico e astronomo Joseph-Louis Lagrange disse: 
"Alla folla è bastato un solo istante per tagliare la sua testa, 
ma alla Francia potrebbe non bastare un secolo per produrne una simile." 
(Dario)


I FISICI PLURALISTI: EMPEDOCLE E ANASSAGORA. Nulla si crea e nulla si distrugge veramente, ma tutto si trasforma

"Da Eraclito e la scuola jonica, i fisici pluralisti accettano l’idea del divenire incessante delle cose. Da Parmenide accolgono invece il concetto dell’eternità e dell’immutabilità dell’Essere.

Ma come possono conciliare le opposte affermazioni del divenire delle cose e dell’eternità e immutabilità di fondo della natura???
Questi filosofi risolvono genialmente il problema distinguendo tra composti (mutevoli) ed elementi (immutabili). Essi ritengono che le cose del mondo siano costituite di elementi eterni che unendosi tra di loro danno origine a ciò che noi chiamiamo “nascita” e disunendosi provocano ciò che noi chiamiamo “morte. In tal modo essi finiscono per giungere al principio secondo cui, in natura, nulla si crea e nulla si distrugge veramente, ma tutto si trasforma soltanto

Tali filosofi sono detti pluralisti in quanto ritengono che i princìpi della natura siano molteplici.

Empedocle (492-432 a.C.) ritiene che l’essere non possa nascere ne perire; egli spiega l'apparenza della nascita e della morte ricorrendo al combinarsi e dividersi degli elementi che compongono la cosa. L’unione degli elementi è la nascita delle cose, la loro disunione la morte. Gli elementi sono quattro: fuoco, acqua, terra, aria e costituiscono le “quattro radici di tutte le cose. Queste quattro radici sono animate da due forze opposte: l’Amore che tende ad unirli; la Contesa o Odio che tende a disunirli. Si tratta di due forze cosmiche di natura divina, la cui azione si avvicenda nell’universo determinando le fasi del ciclo cosmico.
C’è una fase in cui l’Amore domina completamente ed è lo Sfero nel quale tutti gli elementi sono unificati e legati nella più completa armonia. Ma in questa fase non c’è ne il sole, ne la terra, ne il mare, perchè non c’è altro che un Tutto uniforme, una divinità che gode della sua solitudine.
L’azione della Contesa rompe questa unità e comincia a introdurre la separazione degli elementi. Ma in questa fase la separazione non è distruttiva: ad un certo punto, essa determina la formazione delle cose quali sono nel nostro mondo, il quale è il prodotto dell’azione combinata delle due forze e sta a metà strada tra il regno dell’Amore e quello dell’Odio. Continuando l’Odio ad agire, le cose stesse si dissolvono e si ha il regno del caos: il puro dominio dell’Odio. Allora sta di nuovo all’Amore a ricominciare di nuovo l’unificazione degli elementi cominciando un nuovo ciclo cosmico.

I quattro elementi e le due forze che li muovono sono anche le condizioni della conoscenza umana. Il principio fondamentale della conoscenza è che il simile conosce il simile: “ Noi conosciamo la terra con la terra, l’acqua con l’acqua, il fuoco distruttore col fuoco, l’odio funesto con l’odio”.


Anassagora (500 a.C) ammette il principio di Parmenide che nulla nasce e nulla perisce, ma l’interpreta nel senso che nascere significa “riunirsi” e perire “separarsi. Gli elementi che si separano e uniscono sono i semi, particelle piccolissime e invisibili di materia. Queste particelle sono di qualità diverse: ci sono semi d’oro, di pietra, di ossa, etc... Da Aristotele furono dette omeomerie, cioè parti simili, perchè hanno gli stessi caratteri del tutto che vanno a costituire. L’oro per esempio è costituito in prevalenza da semi d’oro; in esso ci sono però anche, in minor quantità, semi di tutte le altre sostanze. Il carattere fondamentale dei semi è che sono infinitamente divisibili. Non vi è una quantità minima: ogni quantità, per quanto piccola può essere ancora divisibile in parti minori. Ne vi è grandezza massima, giacchè ogni quantità, per quanto grande, può essere ancora aumentata.
Dai semi Anassagora distingue nettamente la forza che li fa muovere e li ordina. Questa forza è una intelligenza divina o Noùs. Secondo Anassagora, l’intelligenza ha prodotto, nel caos primordiale dei semi, un movimento turbinoso che per la sua rapidità ha fatto dividere le sostanze secondo l’opposizione del caldo e del freddo, della luce e dell’oscurità. Lo stesso movimento turbinoso ha fatto staccare, dalla terra, masse che si sono infiammate e, divenute così luminose, hanno formato gli astri e lo stesso sole. Gli animali e l’uomo si sono formati dai semi provenienti dall’aria, la quale, come tutte le altre cose, comprende tutti i semi possibili.
A differenza di Empedocle quindi, Anassagora, ritiene che la sensazione sia prodotta non già dalle cose simili, ma piuttosto dalle dissimili: “Noi sentiamo il freddo con il caldo, il dolce con l’amaro e ogni qualità con la qualità opposta”. Quindi per Anassagora il simile conosce il dissimile".

http://stan.forumfree.it/?t=8984408





ANASSAGORA DI CLAZOMENE E LE OMEOMERIE
Anassagora di Clazomene nasce tra il 500 e il 496 a.C  e muore nel 428 a.C circa. 
Ad Anassagora va il merito di aver introdotto la filosofia ad Atene, allora sotto il governo di Pericle.
Anassagora scrive Sulla natura, opera di cui rimangono pochi frammenti.
Condivide la teoria di Parmenide secondo cui nulla nasce dal nulla e nulla perisce nel nulla, interpretando, però, il verbo nascere come riunirsi e il verbo perire come separarsi.
Ad unirsi e a separarsi sono i semi, particelle piccolissime e invisibili di materia di qualità differenti (semi di oro, di pietra, di carne, ecc).
Aristotele definì questi semi omeomerie, cioè parti simili, in quanto hanno i caratteri della sostanza che costituiscono. L’oro, ad esempio, è costituito da semi d’oro per la maggior parte oltre che da semi di tutte le altre sostanze in minor quantità.
I semi sono infinitamente indivisibili: ogni quantità, per quanto piccola, sarà ulteriormente divisibile in parti minori così come ogni quantità, per quanto grande, potrà essere ancora aumentata. Pertanto non esiste una quantità minima né una quantità massima. Il grande e il piccolo sono, poi, relativi, in quanto variano in base al punto di riferimento.
Un concetto alla base della matematica moderna e in particolare del calcolo infinitesimale. 
Non essendo, però, un matematico, furono osservazioni di carattere biologico a spingere Anassagora verso la sua teoria: seppure ingeriamo un nutrimento di un sol tipo, da questo si formano le varie parti del corpo, perciò è necessario che il nostro nutrimento sia formato dalle stesse particelle che costituiscono il nostro corpo. Quelle particelle che Anassagora chiama semi.
A muovere e ordinare i semi è una forza, il noùs. Un’intelligenza divina che ordina il mondo così come lo conosciamo. Un ordine mai perfetto, perché i semi rimangono sempre mescolati gli uni agli altri. Il noùs ha prodotto un vortice nel caos primordiale dei semi, separandoli sulla base delle opposizioni caldo-freddo, luce-oscurità: così dalla terra si sono staccati una serie di masse, che, infiammatesi e illuminatesi, hanno costituito le stelle e il sole, mentre l’uomo e gli animali sono stati costituiti dai semi provenienti dall’aria.

Anassagora è il primo ad introdurre il concetto di una mente che ordina e di un’intelligenza alla base del cosmo, sebbene bisogni notare, come affermano gli stessi Aristotele e Platone, che Anassagora ricorre al noùs solo quando la spiegazione naturalistica difetta.

A differenza di Empedocle, per quanto concerne la teoria della conoscenza, Anassagora ritiene che il simile si conosce con il dissimile: il freddo con il caldo, il dolce con l’amaro, ecc.

Per ultimo, si ricorda una frase di Anassagora:

L’uomo è il più intelligente degli animali per il possesso delle mani.

Un’esaltazione della tecnica, interpretata da Anassagora come strumento di sviluppo dell’umanità.


http://www.studiarapido.it/anassagora-di-clazomene-e-le-omeomerie/






antoinelavoisier



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