mercoledì 4 gennaio 2012

Indro Montanelli. Quale domani per l’Italia, secondo lei, Montanelli? Debbo proprio dirglielo? Provi a dirmelo… Per l’Italia nessuno. Perché UN PAESE CHE IGNORA IL PROPRIO IERI, di cui non sa assolutamente nulla e non si cura di sapere nulla, non può avere un domani. Io mi ricordo una definizione dell’Italia che mi dette in tempi lontanissimi uno dei miei maestri, fu un grande giornalista, Ugo Ietti, il quale mi disse: “ma tu non hai ancora capito che l’ITALIA E’ UN PAESE DI CONTEMPORANEI, SENZA ANTENATI NE POSTERI, PERCHE’ SENZA MEMORIA”. Io avevo 25/26 anni e la presi per una Boutade, una battuta, un paradosso… mi sono accorto che aveva assolutamente ragione. Questo è un paese che non è… Un paese che non ama la storia? Ha una storia straordinaria, ma non la studia, non la sa, E’ UN PAESE ASSOLUTAMENTE IGNARO DI SE’ STESSO. Se tu mi dici cosa sarà il domani per gli italiani, forse sarà un domani brillantissimo, per gli italiani, non per l’Italia. Perché gli italiani sono i meglio qualificati a entrare in un calderone multinazionale perché NON HANNO RESISTENZE NAZIONALI; intanto hanno dei mestieri in cui sono insuperabili. Noi in Europa saremo senza dubbio i migliori SARTI, i migliori CALZOLAI, i migliori DIRETTORI D’ALBERGO, i migliori CUOCHI, non c’è il minimo dubbio. I mestieri -e voglio dirlo senza intonazioni spregiative- NEI MESTIERI SERVILI, NOI SIAMO IMBATTIBILI. Assolutamente imbattibili. Ma non lo siamo soltanto in quelli; l’INDIVIDUALITÀ ITALIANA si può benissimo affermare in tutti i campi anche SCIENTIFICI; Io sono sicuro che gli SCIENZIATI italiani, i MEDICI italiani, gli SPECIALISTI italiani, i CHIMICI, i FISICI italiani, quando avranno a disposizione dei gabinetti europei veramente attrezzati, brilleranno. Gli italiani. L’Italia no. L’Italia non ci sarà. Non c’è. Perché gli italiani che vanno in Germania diventeranno tedeschi… Perché gli italiani sono molto elastici, camaleonti… e gli italiani non sono gli Ebrei che da duemila anni difendono la loro entità. Da duemila anni vengono sparpagliati in tutto il mondo, perseguitati, e loro rimangono Ebrei. Gli italiani no, alla seconda generazione sono assimilati. Dovunque vadano, sono assimilati. Questo è un difetto? No, è un difetto ed è anche una virtù; è una qualità. Voglio dire: PER L’ITALIA NON VEDO UN FUTURO, PER GLI ITALIANI NE VEDO UNO BRILLANTE.




Una delle eterne regole italiane: nel settore pubblico, tutto è difficile; la buona volontà è sgradita; la correttezza, sospetta. Per questo, le persone capaci continueranno a tenersi a distanza di sicurezza dalla "cosa pubblica", lasciando il posto ai furbastri (magari bravi) e alle mezze cartucce
(magari oneste). Così, purtroppo, vanno le cose in questo bizzarro paese. 
Indro Montanelli


Viviamo in un secolo di urlatori, in cui anche la crociata contro l’urlo non si può fare che urlando.
Indro Montanelli


Il sapere e la ragione parlano, l'ignoranza e il torto urlano. 
Indro Montanelli



In ogni uomo, specie se grande, non c’è mai o quasi mai uno solo; ce ne sono due o tre, talvolta anche di più. Ricordati di Giulio Cesare: il più grande Generale, il più grande statista, e la più grande canaglia di tutti i tempi.
Indro Montanelli


La vita è come il pane:
col trascorrere del tempo diventa più dura,
ma quanto meno ne resta tanto più la si apprezza.
Indro Montanelli


I nostri uomini politici non fanno che chiederci a ogni scadenza di legislatura un atto di fiducia.
Ma qui la fiducia non basta: ci vuole l’atto di fede.
Indro Montanelli

In Italia a fare la dittatura non è tanto il dittatore quanto la paura degli italiani
e una certa smania di avere, perché è più comodo, un padrone da servire.
Lo diceva Mussolini: «Come si fa a non diventare padroni di un paese di servitori?».
Indro Montanelli

«Noi italiani abbiamo la vocazione al servilismo.
Siamo i migliori camerieri, maître d'hotel, cuochi, calzolai...
In fondo siamo stati grandi musicisti e grandi poeti perché erano arti di corte...
La cultura italiana è nata nel Palazzo e alla mensa del Principe, laico o ecclesiastico che fosse.
E non poteva essere altrimenti visto che il principe era, in un paese di analfabeti,
il suo unico committente».
Colpa della Controriforma, che facendo del prete l'unico interprete delle Scritture, «dell'analfabetismo era stata la fabbrica», col risultato che  «così si formò la cultura parassitaria e servile che non è mai uscita dai suoi circuiti accademici per scendere in mezzo al popolo e compiervi quell'opera missionaria di cui le è sempre mancato non solo la vocazione ma anche il linguaggio.
In Italia il professionista della cultura parla e scrive per i professionisti della cultura. 
E istintivamente cerca ancora un principe di cui mettersi al servizio».
Indro Montanelli


http://youtu.be/KBt_mtaU6rs



Quale domani per l’Italia, secondo lei, Montanelli?
Debbo proprio dirglielo? Provi a dirmelo…
Per l’Italia nessuno. Perché UN PAESE CHE IGNORA IL PROPRIO IERI, di cui non sa assolutamente nulla e non si cura di sapere nulla, non può avere un domani. Io mi ricordo una definizione dell’Italia che mi dette in tempi lontanissimi uno dei miei maestri, fu un grande giornalista, Ugo Ietti, il quale mi disse:  “ma tu non hai ancora capito che l’ITALIA E’ UN PAESE DI CONTEMPORANEI, SENZA ANTENATI NE POSTERI, PERCHE’ SENZA MEMORIA”.  Io avevo 25/26 anni e la presi per una Boutade, una battuta, un paradosso… mi sono accorto che aveva assolutamente ragione. Questo è un paese che non è…
Un paese che non ama la storia?
Ha una storia straordinaria, ma non la studia, non la sa, E’ UN PAESE ASSOLUTAMENTE IGNARO DI SE’ STESSO.  Se tu mi dici cosa sarà il domani per gli italiani, forse sarà un domani brillantissimo, per gli italiani, non per l’Italia. Perché gli italiani sono i meglio qualificati a entrare in un calderone multinazionale perché  NON HANNO RESISTENZE NAZIONALI; intanto hanno dei mestieri in cui sono insuperabili. Noi in Europa saremo senza dubbio i migliori SARTI, i migliori CALZOLAI, i migliori DIRETTORI D’ALBERGO, i migliori CUOCHI, non c’è il minimo dubbio. I mestieri -e voglio dirlo senza intonazioni spregiative- NEI MESTIERI SERVILI, NOI SIAMO IMBATTIBILI.  Assolutamente imbattibili. Ma non lo siamo soltanto in quelli; l’INDIVIDUALITÀ ITALIANA si può benissimo affermare in tutti i campi anche SCIENTIFICI; Io sono sicuro che gli SCIENZIATI italiani, i MEDICI italiani, gli SPECIALISTI italiani, i CHIMICI, i FISICI italiani, quando avranno a disposizione dei gabinetti europei veramente attrezzati, brilleranno. Gli italiani. L’Italia no. L’Italia non ci sarà. Non c’è. Perché gli italiani che vanno in Germania diventeranno tedeschi…
Perché gli italiani sono molto elastici, camaleonti… e gli italiani non sono gli Ebrei che da duemila anni difendono la loro entità. Da duemila anni vengono sparpagliati in tutto il mondo, perseguitati, e loro rimangono Ebrei. Gli italiani no, alla seconda generazione sono assimilati. Dovunque vadano, sono assimilati.
Questo è un difetto? No, è un difetto ed è anche una virtù; è una qualità. Voglio dire: PER L’ITALIA NON VEDO UN FUTURO, PER GLI ITALIANI NE VEDO UNO BRILLANTE.




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