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sabato 21 gennaio 2012

Guy de Maupassant La parola abbaglia e inganna perché è mimata dal viso, perché la si vede uscire dalle labbra, e le labbra piacciono e gli occhi seducono. Ma le parole nere sulla carta bianca sono l'anima messa a nudo.

«Non ho mai avuto un dolore che un'ora di lettura non abbia dissipato.»
Nasceva oggi, 5 agosto, nel 1850 il grande scrittore francese Guy de Maupassant


«La parola abbaglia e inganna perché è mimata dal viso,
perché la si vede uscire dalle labbra,
e le labbra piacciono e gli occhi seducono.
Ma le parole nere sulla carta bianca sono l’anima messa a nudo».
Guy de Maupassant, “Il nostro cuore”



...tornava a casa, la sera, quasi sempre era più grosso di quando ne era uscito. Il fatto è che ciascuna della sue tasche, e ne aveva diciotto, era piena zeppa di vecchi libri di filosofia comprati nella stradina dei Vecchi Piccioni; lo spiritoso rettore diceva che se in quel momento un chimico avesse analizzato il dottore, avrebbe trovato che la carta vecchia entrava per due terzi nella sua composizione...
Guy de Maupassant, Il dottor Héraclius Gloss.

GUY DE MAUPASSANT
IL DOTTOR HÉRACLIUS GLOSS

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I
RITRATTO MORALE DEL DOTTOR HÉRACLIUS GLOSS.
Il dottor Héraclius Gloss era un uomo sapientissimo. Benché neppure il più piccolo opuscolo recante la sua firma si fosse mai visto nelle librerie, tutti gli abitanti della dotta città di Balançon consideravano il dottor Héraclius un uomo sapientissimo.
Come e in che cosa era dottore? Nessuno avrebbe potuto dirlo. Si sapeva soltanto che suo padre e suo nonno erano stati chiamati dottori dai loro concittadini. Egli ne aveva ereditato il titolo, insieme col nome e coi beni: nella famiglia si era dottori di padre in figlio, così come, di padre in figlio, tutti si chiamavano Héraclius Gloss.
Del resto, anche se non aveva un diploma firmato e controfirmato da tutti i membri d'una qualche illustre facoltà, il dottor Héraclius era una degnissima e sapientissima persona. Sarebbe bastato vedere i quaranta palchetti carichi di libri che coprivano le quattro pareti del suo ampio studio per essere ben convinti che mai dottore più erudito aveva onorato la città di Balançon. Inoltre, ogni volta che si parlava di lui davanti al signor decano o al signor rettore, costoro sorridevano misteriosamente. Pare anche che un giorno il rettore avesse fatto davanti a monsignor arcivescovo un elogio di lui in latino; il testimone che raccontava questo fatto citava come prova decisiva le parole che aveva udito:

Parturiunt montes, nascitur ridiculus mus.

Infine, tanto il decano che il rettore cenavano a casa sua tutte le domeniche: sicché nessuno avrebbe osato mettere in dubbio che il dottor Héraclius Gloss non fosse un uomo sapientissimo.


II
RITRATTO FISICO DEL DOTTOR HÉRACLIUS GLOSS 

Se è vero, come pretendono certi filosofi, che esista una perfetta armonia fra il morale e il fisico d'un uomo, e che si possano leggere sui lineamenti del volto ...


https://youtu.be/UYDSDx1fvsc




Le parole d'amore, che sono sempre le stesse, prendono il sapore delle labbra da cui escono
Guy de Maupassant

La parola abbaglia e inganna perché è mimata dal viso, perché la si vede uscire dalle labbra, e le labbra piacciono e gli occhi seducono. Ma le parole nere sulla carta bianca sono l’anima messa a nudo.
Guy de Maupassant. Il nostro cuore

«No, NESSUNO COMPRENDE GLI ALTRI, checché si pensi, checché si dica, checché si tenti. La terra sa forse che cosa avviene nelle stelle gettate lassù? Ebbene, non maggiormente l'uomo sa quello che avviene in un altro uomo. NOI SIAMO LONTANI UNO DALL'ALTRO PIÙ DI QUEGLI ASTRI, SIAMO SOPRATTUTTO ISOLATI, PERCHÉ IL PENSIERO È INSONDABILE. Conosci qualcosa di più spaventoso di questo sfiorare essere che non possiamo penetrare? Ci amiamo l'un l'altro come se, incatenati vicinissimi, tendessimo le braccia senza riuscire a congiungerci. Ci travaglia un torturante bisogno d'unione, ma tutti i nostri sforzi rimangono sterili, i nostri abbandoni inutili, le nostre confidenze infruttuose, i nostri amplessi impotenti, le nostre carezze vane. QUANDO VOGLIAMO COMPENETRARCI, GLI SLANCI DELL'UNO VERSO L'ALTRO NON FANNO CHE URTARCI L'UNO CONTRO L'ALTRO. E IO HO UN BEL VOLERE DONARMI INTERAMENTE, APRIRE TUTTE LE PORTE DELLA MIA ANIMA: MA NON RIESCO AD ABBANDONARMI. Conservo in fondo, proprio nell'intimo, quel luogo segreto di ME dove nessuno penetra. Nessuno può scoprirlo, entrarvi, perché nessuno m'assomiglia, perché nessuno comprende nessun altro».
Guy De Maupassant, nato il 5 agosto 1850, “Solitudine”




Forse all'epoca si dava più valore alle lettere, alle dichiarazioni scritte. Oggi si scrive troppo e si parla poco di persona, molti si lasciano o si dicono per la prima volta ti amo tramite chat, di persona ci si imbarazza a dire di tutto...È certamente poco attuale questa frase.















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