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giovedì 8 dicembre 2011

Jerome David Salinger. A chi precipita non è permesso di accorgersi né di sentirsi quando tocca il fondo. Continua soltanto a precipitare giú. Questa bella combinazione è destinata agli uomini che, in un momento o nell’altro della loro vita, hanno cercato qualcosa che il loro ambiente non poteva dargli. O che loro pensavano che il loro ambiente non potesse dargli. Sicché hanno smesso di cercare. Hanno smesso prima ancora di avere veramente cominciato.




Si ricorda di quella mela che Adamo mangiò nel giardino dell’Eden di cui parla la Bibbia?
Lo sa che cosa c’era dentro quella mela? C’era la logica, la logica e la mania intellettuale.
Ecco cosa c’era. Così, e questo è il mio principio: se uno vuole vedere le cose come sono veramente, deve vomitarla, liberarsene. Voglio dire che se uno la vomita, non vedrà continuamente le cose che a un certo punto finiscono. Il guaio è che la maggior parte della gente non vuole vedere le cose come sono veramente. Vogliono solo dei corpi, corpi nuovi, invece di fermarsi e restare con Dio dove si sta così bene.
Jerome David Salinger, Nove racconti, Teddy, 1953




«Non faccio che dire «piacere d’averla conosciuta» a gente che non ho affatto piacere d’aver conosciuta. Ma se volete sopravvivere, bisogna che diciate queste cose».
Jerome David Salinger,  “Il giovane Holden”


Poi disse: -Il capitombolo che secondo me ti stai preparando a fare… è un tipo speciale di capitombolo, orribile.
A chi precipita non è permesso di accorgersi né di sentirsi quando tocca il fondo. 
Continua soltanto a precipitare giú. Questa bella combinazione è destinata agli uomini che, in un momento o nell’altro della loro vita, hanno cercato qualcosa che il loro ambiente non poteva dargli. O che loro pensavano che il loro ambiente non potesse dargli. Sicché hanno smesso di cercare.
Hanno smesso prima ancora di avere veramente cominciato. 
Mi segui? […] Non voglio spaventarti, ma non stento affatto a vederti morire nobilmente, in un modo o nell'altro, per una causa indicibilmente ignobile-. Mi diede una strana occhiata. – […] Per quanto sembri strano, questo non l'ha scritto un poeta di mestiere. L'ha scritto uno psicanalista che si chiamava Wilhelm Stekel. […] Ecco quello che ha detto: "Ciò che distingue l'uomo immaturo è che vuole morire nobilmente per una causa, mentre ciò che distingue l'uomo maturo è che vuole umilmente vivere per essa".
Jerome David Salinger, Il giovane Holden


“- Prendi le macchine, - dissi. Lo dissi a voce bassissima. - Prendi la maggior parte della gente, hanno il pallino delle macchine. Sudano freddo per un graffio alla carrozzeria, e non la finiscono piú di raccontarti quanti chilometri fanno con un litro, e se prendono un nuovo modello già pensano di cambiarlo con un altro ancora piú nuovo. A me non mi piacciono nemmeno le macchine vecchie, figurati. Voglio dire, non mi interessano nemmeno. Preferirei avere un maledetto cavallo. Almeno un cavallo è umano, Dio santo.”
Jerome David Salinger, Il giovane Holden


"Tra l'altro, scoprirai di non essere il primo che il comportamento degli uomini abbia sconcertato, impaurito e perfino nauseato. Non sei affatto solo a questo traguardo, e saperlo ti servirà d'incitamento e di stimolo. Molti, moltissimi uomini si sono sentiti moralmente e spiritualmente turbati come te adesso. Per fortuna, alcuni hanno messo nero su bianco quei loro turbamenti. Imparerai da loro...se vuoi. Proprio come un giorno, se tu avrai qualcosa da dare, altri impareranno da te. E' una bella intesa di reciprocità. E non è istruzione. E' storia. E' poesia"
Jerome David Salinger, Il giovane Holden


Prendete la gente che si consuma gli stramaledetti occhi a forza di piangere per le cretinate balorde dei film e, nove volte su dieci, in fondo in fondo, sono degli schifosi bastardi. Senza scherzi.
Jerome David Salinger, Il giovane Holden


Gli avvocati sono gente in gamba, direi. Voglio dire, sono in gamba se vanno a giro a salvare la vita degli innocenti e roba simile, ma se sei avvocato queste cose non le fai. Tutto quello che fai é accumulare soldi, giocare a golf, giocare a bridge, comprare macchine, bere Martini e avere l'aria dell'alto papavero. E, del resto, anche se vai in giro a salvare la vita della gente e via discorrendo, chi lo dice che lo fai perchè "vuoi" veramente salvare la vita della gente e non perché, "in realtà", quello che vuoi è soltanto di essere un fenomeno di avvocato, con tutti quanti che ti danno manate sulla schiena e ti fanno congratulazioni in tribunale quando il maledetto processo è finito e i giornalisti e tutti quanti, come si vede in quegli sporchi film? Chi ti dice che non sei uno sbruffone? Non lo sapresti "mai", ecco il guaio.
Jerome David Salinger, Il giovane Holden


Ti succede mai di averne fin sopra i capelli? [...] Voglio dire, ti succede mai d'aver paura che tutto vada a finire in modo schifoso se non fai qualcosa? Voglio dire, ti piace la scuola e tutte quelle buffonate?
Jerome David Salinger


Sono stufa di non aver il coraggio di essere nessuno e basta.
Sono stufa di me e di tutti quelli che vogliono fare colpo, in un modo o nell’altro.”
Jerome David Salinger, Franny e Zooey


“— Si tratta di tutti quanti. Tutto quello che la gente fa è così… non so: non sbagliato, no. Neppure stupido, e nemmeno meschino. Solo insignificante, così minuscolo, così… deprimente. E il peggio è che se ti metti a fare il bohémien o qualche altra stranezza del genere, sei conformista lo stesso, come tutti gli altri, solo in modo diverso.”
Jerome David Salinger, Franny e Zooey


Aspirò una boccata di fumo. – Accidenti – disse – ce ne sono di cose belle al mondo. E quando dico belle intendo belle. Siamo degli idioti a svicolare sempre dalle cose. Sempre, sempre, sempre lì ad annotare tutti gli accidenti che capitano al nostro piccolo schifoso io.
Jerome David Salinger, Franny e Zooey



“Una notte, circa vent’anni fa, durante un’epidemia di orecchioni nella nostra enorme famiglia, Franny, la mia sorella più piccola, fu trasportata, lei, il suo lettino e tutto il resto, nella stanza che occupavo con mio fratello Seymour. Io avevo quindici anni, Seymour ne aveva diciassette….
- Cosa vuoi fare? – dissi.
- Pensavo che potrei leggerle qualcosa – rispose Seymour, prendendo un libro.
- Santo cielo, ha dieci mesi – dissi.
- Lo so – rispose Seymour – le orecchie ce le hanno, possono ascoltare.”
da “Alzate l’Architrave, Carpentieri”, di J.D. Salinger.




Il 1 gennaio 1919 nacque a New York Jerome David Salinger, conosciuto soprattutto per "Il giovane Holden", romanzo di formazione pubblicato nel 1951.
L'opera, il cui titolo originale è "The catcher in the Rye", ha come protagonista Holden Caulfield, un giovane americano di sedici anni che deve fare i conti con l'espulsione dalla scuola che frequentava a causa del suo scarso rendimento e con la reazione dei genitori, borghesi benestanti.
Al centro dei suoi scritti Salinger pone i pensieri e le azioni di giovani disadattati e il disprezzo per la società borghese convenzionale.
"Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com'è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne. Primo, quella roba mi secca, e secondo, ai miei genitori gli verrebbero un paio di infarti per uno se dicessi qualcosa di troppo personale sul loro conto."



Il giovane Holden – J. D. Salinger (Gherardo Casini Editore, 1952)
“Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com'è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne. Primo, quella roba mi secca, e secondo, ai miei genitori gli verrebbero un paio di infarti per uno se dicessi qualcosa di troppo personale sul loro conto.”
Sono passati più di cinquant’anni dalla prima apparizione della più celebre opera di J. D. Salinger, ma generazioni di lettori continuano a vedere Holden Caufield che vaga per le strade di New York, mentre rimugina sulla sua "infanzia schifa" e le "cose da matti che gli sono capitate sotto Natale".
“Non faccio che dire "piacere di averla conosciuta" a gente che non ho affatto piacere d'aver conosciuta. Ma se volete sopravvivere bisogna che diciate queste cose”
Come si spiega il successo di un libro come questo, dalla trama piuttosto semplice e con un protagonista perennemente scocciato, disfattista, insofferente verso le ipocrisie e il conformismo?
Proprio questo. Una voce narrante irrequieta , rabbiosa e irresistibile, in cui ogni lettore ha trovato un’eco della propria.
Nei personaggi dei suoi libri, ma anche come persona, Salinger incarna l'ideale dell'America individualista e trasgressiva, che si ribella alla cultura di massa e alle convenzioni sociali. In questo senso, è un erede di Mark Twain. Purtroppo, almeno da vent'anni a questa parte, tale audacia è venuta a mancare nelle nostre lettere, sempre più uniformi e conformiste.”
Jonathan Safran Foer




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