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martedì 29 agosto 2017

Lev Tolstoj, Sonata a Kreutzer. La vicenda è ambientata su un treno; un uomo, dopo aver ascoltato una conversazione sull’amore fatta da alcuni sconosciuti, decide di raccontare la propria storia: narra di quando era sposato e di come un giorno ha presentato alla moglie un musicista. Presto, ha iniziato a sospettare che tra i due ci fosse una relazione, sospetto confermato quando ascolta i due eseguire in perfetta armonia la Sonata a Kreutzer di Beethoven; così, spinto dalla gelosia, uccide la moglie.

Era appena iniziata la primavera. Eravamo in viaggio da due giorni. 
Nel vagone c'era un andirivieni di viaggiatori che percorrevano brevi tragitti, ma tre erano saliti, come me, alla stazione di partenza del treno: una donna di una certa età, non bella, fumatrice, con un'espressione di grande stanchezza sul volto, e con un berretto in capo ed un cappotto di taglio quasi maschile indosso; un suo conoscente, un uomo sui quarant'anni, loquace, con tutte le sue valigie nuove e ben curate; e, ancora, un signore, che si teneva un po' in disparte, non molto alto, dai movimenti bruschi, non ancora anziano, ma con i capelli ricci evidentemente incanutiti anzitempo, occhi straordinariamente brillanti che si spostavano velocemente da un oggetto all'altro. Indossava un vecchio cappotto di buon taglio, con il collo di montone e portava in capo un berretto altro, pure di montone. Sotto il cappotto, quando lo sbottonava, s'intravedeva una poddevka ed una camicia russa ricamata. Un'altra particolarità di questo signore era che di tanto in tanto emetteva degli strani suoni, simili ad un raschiamento di gola, o ad un inizio di risata, subito interrotta
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“«Allora vi racconterò che… Ma lo desiderate veramente?». 
Io ripetei che mi interessava molto. Tacque per un po’, si passò le mani sul volto e cominciò: 
«Se devo raccontare, allora devo cominciare dall’inizio: bisogna dire come e perché io mi sposai, chi fossi prima del matrimonio. Fino al matrimonio io vissi come vivono tutti nel nostro ambiente. 
Sono proprietario terriero, laureato all’Università e sono stato anche maresciallo della nobiltà”.
Lev Tolstoj, Sonata a Kreutzer, 1891


Se non fosse sbucato lui, sarebbe stata un altro che avrebbe offerto un pretesto allo scoppio della mia gelosia.

“Battibecchi ed espressioni di odio venivano fuori per il caffè, per la tovaglia, per la carrozza, per una mossa al vint, tutte cose che non potevano avere la minima importanza nè per l’uno nè per l’altra”.
Lev Tolstoj, Sonata a Kreutzer, 1891

“Lei cercava di stordirsi nelle occupazioni sempre intense e incalzanti della casa, dell’arredamento, del vestiario suo e dei bambini, dell’ istruzione e della salute dei figli. Mentre io avevo la mia droga: l’ufficio, la casa, le carte”.
Lev Tolstoj, Sonata a Kreutzer, 1891

« […] io lo definisco un litigio, ma in realtá fu semplicemente la scoperta del profondissimo abisso che ci divideva. L'innamoramento si era esaurito in seguito alla soddisfazione dei sensi, e noi ora eravamo rimasti l'uno di fronte all'altra nel nostro reale reciproco rapporto, e cioè nel rapporto di due egoisti completamente estranei l'uno all'altro e bramosi soltanto di procurarsi quanto più piacere possibile.»
Lev Tolstoj, Sonata a Kreutzer, 1891
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Ora sostengono di rispettare la donna. Le cedono il posto, le raccolgono il fazzolettino, altri riconoscono loro il diritto di esercitare qualsiasi professione, di partecipare al governo, e via di seguito. Fanno tutto questo, ma il loro concetto della donna è rimasto lo stesso. È uno strumento di piacere. Il suo corpo è il mezzo di piacere. Lei lo sa. È come una schiavitù. 
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 ...e alla fine si arrivò ad un punto tale che non era più la discordia ad essere causata dall'ostilità, bensì l'ostilità causa della discordia. Mia moglie riteneva senz'altro di essere sempre nel giusto rispetto a me, ed io ai miei occhi miei occhi apparivo sempre un santo rispetto a lei. 
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"La cosa più importante che persone del genere non capiscono" disse la signora "è che un matrimonio senza amore non è un matrimonio, che solo l'amore rende sacro il matrimonio, e che un matrimonio autentico è solo quello consacrato all'amore." 
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Come un morfinomane, un alcolista o un fumatore, così anche chi ha conosciuto diverse donne per il proprio piacere non è più una persona normale, è rovinato, prigioniero per sempre del vizio. 
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E' sorprendente quanto grande, totale possa essere l'illusione che nella bellezza c'è il bene. 
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“Volete fare di noi soltanto degli oggetti del desiderio fisico: 
bene, in quanto oggetto del desiderio vi renderemo schiavi.”

lei agisce sui sensi dell'uomo, attraverso i sensi lei lo domina in modo tale che solo formalmente è lui a scegliere, in realta è lei. 
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Mi tormentava l'idea spaventosa di essere l'unico a vivere così male con mia moglie, tanto diversamente da come avevo sperato, mentre negli altri matrimoni queste cose non accadevano di certo. A quell'epoca non sapevo ancora che si trattava di una sorte comune ma che tutti, proprio come me, pensano che sia una disgrazia esclusivamente personale e nascondono questa loro sfortuna esclusiva e vergognosa, non solo agli altri ma addirittura a se stessi, insomma non vogliono confessarsela. 
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Le donne, come regine, tengono in schiavitù e incatenati al lavoro il 90% del genere umano. 
E tutto ciò solo perchè sono state umiliate, private di eguali diritti con gli uomini. 
Così si vendicano facendo leva sui nostri sensi, catturandoci con le loro reti. 
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Per quale motivo si proibisce il gioco d'azzardo, mentre alle donne sono consentiti abiti da meretrice che eccitano i sensi? Il pericolo è mille volte maggiore! 
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"Anch'io, dunque, ero finito in trappola. 
Ero, come si suol dire, innamorato." 
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 Tenete presente questo: se il fine dell'umanità è il bene, l'amore, se preferite; se il fine dell'umanità è quello che è stato annunciato dai profeti, e cioè che tutti gli uomini siano congiunti dall'amore, che le lance siano trasformate in in falci, eccetera, qual è l'ostacolo? L'ostacolo sono le passioni. E tra le passioni, la più forte e brutta e ostinata è quella sessuale, l'amore carnale; perciò se si elimineranno le passioni, compreso l'amore carnale, la profezia si avvererà, gli uomini si congiungeranno e l'umanità che avrà raggiunto il suo fine non avrà motivo di vivere. Ma finché l'umanità vive, si pone un ideale e, s'intende, non l'ideale dei conigli e dei porci, che aspirano a riprodursi quanto più possibile, e neppure quello delle scimmie e dei parigini, di usufruire nella maniera più raffinata possibile della passione sessuale, ma l'ideale del bene, che si raggiunge con l'astinenza e la castità. Un ideale a cui gli uomini hanno sempre aspirato e aspirano. Nascondi 
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E' sorprendente quanto totale possa essere l'illusione che la bellezza sia un elemento positivo. 
Una bella donna dice delle stupidaggini, e tu le ascolti senza notarle: vedi soltanto intelligenza. Lei parla, magari dice delle volgarità, e tu vedi soltanto cose piacevoli. Quando poi non dice stupidaggini, nè volgarità, ma è bella, allora ti convinci che sia un vero miracolo di intelligenza e moralità. 
Pag. 43

Eravamo due galeotti, legati alla stessa catena, che si odiavano e avvelenavano reciprocamente l'esistenza, fingendo di non vederlo. Allora non sapevo ancora che il 99% delle coppie sposate vivono nello stesso inferno in cui vivevo io, e che non può essere altrimenti. 
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C'è poco, del resto, che possa rimordersi, perché nel nostro mondo di oggi la coscienza manca del tutto, a parte, se vogliamo chiamarla coscienza, quella dell'opinione pubblica e del codice penale. 
Pag. 66

Quando rimanevamo soli, parlare, di solito, era tremendamente difficile. Che lavoro di Sisifo era mai! Appena avevi escogitato che cosa dire, e lo dicevi, bisognava di nuovo tacere e immaginare qualcosa. Non c'era di che parlare. 
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 Quando eravamo soli, eravamo quasi costretti al silenzio oppure a discorsi come quelli che, ne sono sicuro, possono fare gli animali tra loro: "Che ora è? è tempo d'andare a dormire. Che cosa c'è a pranzo quest'oggi? Dove dobbiamo andare? Che cosa sta scritto sul giornale? Bisogna mandare a chiamare il medico. Maša ha mal di gola". 
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"Non posso suicidarmi e non far nulla a lei, bisogna che soffra almeno un po' che capisca quanto ho sofferto." 
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Dicono che la musica agisca in modo da elevare l’anima: sono sciocchezze, non è vero. Agisce, agisce terribilmente, parlo di me stesso, ma niente affatto in modo da elevare l’anima; non agisce in modo né da elevare, né da abbassare l’anima, ma in modo da eccitare l’anima. Come dirvi? La musica mi costringe a dimenticarmi di me, della mia vera situazione, mi trasporta in una situazione nuova, e che non è la mia; sotto l’influsso della musica mi pare di sentire quello che in realtà non provo, di capire quello che non capisco, di potere quello che non posso. Io lo spiego dicendo che la musica ha la stessa azione dello sbadiglio, del riso: non ho sonno, ma sbadiglio, guardando della gente che sbadiglia; non c’è ragione di ridere, ma rido, sentendo della gente che ride. Essa, la musica, mi trasporta d’un colpo, immediatamente, nello stato d’animo in cui si trovava colui che ha scritto la musica. Mi fondo spiritualmente con lui e insieme a lui passo da uno stato d’animo all’altro. Ma perché lo faccio, non so.
Lev Tolstoj, Sonata a Kreutzer, 1891

"Su di me l'esecuzione di quel pezzo ebbe un effetto terribile: fu come se mi si scoprissero sentimenti nuovi, che mi pareva di non aver mai conosciuto, come se mi si svelassero nuove possibilità di cui fino ad allora non avevo avuto sentore. Fu come se una voce mi parlasse nell'intimo e dicesse: ecco com'è che si deve vivere e pensare, e non come vivevi e pensavi prima! Non potevo assolutamente rendermi conto in che consistesse quella novità che mi si era rivelata, ma la semplice coscienza di questa nuova condizione spirituale mi dava molta gioia. Tutte le persone che avevo lì intorno, compreso lui e mia moglie, mi apparivano adesso in tutt'altra luce". 
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Il mio primo impulso fu di correre dietro Truchacevskij, ma subito mi resi conto che non sarebbe stato molto dignitoso correre dietro all'amante di mia moglie con i soli calzini, e io volevo essere spietato, non ridicolo. Per quanto fossi in preda ad un'ira terribile, continuavo ad avere sempre l'esatta coscienza dell'impressione che potevo produrre sugli altri.
Pag. 101

E' un fatto sorprendente, come permanga piena l'illusione che bellezza significhi bontà. 
Una bella donna dice un sacco di idiozie, e tu l'ascolti, e non avverti le scemenza: 
odi cose spiritosissime. Dice e fa qualche grossolanità, e tu vedi invece qualcosa di garbato. 
Quando poi non dice né idiozie né grossolanità, e per giunta è carina, tu subito ti convinci che sia una specie di prodigio di intelligenza e di moralità.
Lev Tolstoj, Sonata a Kreutzer, 1891

Voi ritenete che le donne nella nostra società nutrano interessi diversi rispetto alle donne delle case di tolleranza, e io vi dimostrerò che è falso. Se le finalità, il contenuto interiore dell'esistenza sono differenti, tale differenza si rifletterà inevitabilmente anche sull'aspetto esteriore, e tale aspetto sarà differente. Ma osservate quelle derelitte e infelici, e poi le dame della più alta società: agghindate, vestite allo stesso modo, gli stessi profumi, le stesse braccia, spalle e seni denudati e il sedere in bella mostra sotto gli abiti attillati, la stessa passione per le pietruzze e gli altri gingilli costosi e luccicanti, gli stessi divertimenti, balli, musica e canti. Sia quelle che queste usano ogni mezzo per sedurre. Non c'è alcuna differenza. A un esame oggettivo si può solo dire che quelle che si prostituiscono per brevi periodi sono di solito disprezzate, e quelle che si prostituiscono più a lungo sono invece riverite
Lev Tolstoj, Sonata a Kreutzer, 1891
cap. VI

Sono convinto che verrà il giorno, e sarà forse molto presto, in cui ci si chiederà con stupore come abbia potuto esistere una società che consentiva azioni così lesive dell'ordine pubblico come quegli abbellimenti corporali che sono permessi alle donne nella nostra società. È come se si mettessero sulle passeggiate o lungo i sentieri trappole di ogni sorta, o peggio! Per quale motivo si proibisce il gioco d'azzardo, mentre alle donne sono consentiti abiti da meretrice che eccitano i sensi? Il pericolo è mille volte maggiore! 
Lev Tolstoj, Sonata a Kreutzer, 1891
cap. IX

Anch'io prima ero sempre in imbarazzo, sotto tensione quando vedevo una damigella imbellettata con il suo abito per il ballo, ma adesso ne ho aperto terrore, e vedo chiaramente qualcosa di pericoloso per l'umanità e contrario alla legge, e avrei voglia di chiamare un gendarme, chiedere aiuto contro il pericolo, pretendere che quella minaccia sia allontanata, rimossa. 
Pag. 38

“Soltanto noi uomini non lo sappiamo e non lo sappiamo perché non vogliamo saperlo; le donne sanno benissimo che l’amore più elevato, più poetico, come lo definiamo noi, non dipende dalle qualità morali, ma dalla vicinanza fisica e perfino dalla pettinatura, dal colore, dal taglio dell’abito…l’uomo mente quando parla di sentimenti elevati: a lui interessa solo il corpo, ecco perché perdona qualsiasi bassezza ma non perdona un abito fatto male, di cattivo gusto, di un brutto colore. Una civetta ne è conscia, ma qualsiasi ragazza innocente lo sa inconsciamente, come sanno gli animali.” 
Lev Tolstoj, Sonata a Kreutzer, 1891

“Provate a domandare a un’esperta civetta, intenzionata a conquistare qualcuno, se preferisca rischiare di essere accusata, in presenza di quello che vuole sedurre, di falsità, crudeltà o anche dissolutezza, o di mostrarsi in un brutto abito mal cucito: tutte preferiranno la prima evenienza. Sanno bene che tutti noi mentiamo parlando degli elevati sentimenti, che tutti gli uomini hanno solo bisogno del corpo, e perciò perdoneranno ogni schifezza, ma non un abito malfatto, inadeguato e di cattivo gusto.”. 
Lev Tolstoj, Sonata a Kreutzer, 1891
cap. VI

"Per le persone infelici vivere in città è meglio. 
In città un uomo può vivere anche cent'anni senz'accorgersi di essere ormai morto e putrefatto da un pezzo. In città si è sempre occupati e non c'è mai temo per riflettere un po' su se stessi. Ci sono gli affari, i rapporti sociali, le mostre d'arte, le cure per la propria salute e per quella dei figli, nonché le preoccupazioni per la loro educazione. Ora bisogna ricevere i tali e tal'altri conoscenti; ora invece bisogna recarsi in visita da certi altri; ora bisogna andare a vedere questa, o ad ascoltare questo o quest'altra. (...) E poi bisogna curarsi, o se stesso o qualcuno di famiglia; eppoi ci sono gl'insegnanti, i ripetitori, le governanti, e la vita scorre sempre più vuota". 
Pag. 78


“Guardai i bambini, lei con i lividi sul viso e per la prima volta mi dimenticai di me stesso, delle mie ragioni, del mio orgoglio, per la prima volta vidi in lei un essere umano. E così insignificante mi apparve tutto ciò che mi aveva ferito, la mia gelosia e così significativo mi apparve ciò che avevo fatto, tanto che avrei voluto affondare il mio volto nella sua mano e chiedere: Perdonami!, ma non osavo.
Lev Tolstoj, Sonata a Kreutzer, 1891




“La Sonata a Kreutzer” è una delle opere più cupe di Tolstoj, che appartiene all’ultimo periodo della sua vita. Egli aveva già scritto un racconto, “L’assassino della moglie”. che riprende in occasione di un avvenimento accaduto nel 1888 a casa sua, dove viene eseguita la “Sonata a Kreutzer” di Beethoven. Il turbamento che ne deriva fa sì che Tolstoj lanci una sfida: l’attore Andreev Burlak e il celebre pittore Repin oltre a lui ovviamente, avrebbero dovuto rappresentare con la propria arte le emozioni provocate dall’ascolto. Solo Tolstoj rispettò la promessa, dando vita a questo un racconto drammatico e provocatorio sull’onda del bisogno di autodenuncia di una condizione di tormento e sofferenza personale.
http://www.gliamantideilibri.it/la-sonata-a-kreutzer-lev-tolstoj/


La vicenda è ambientata su un treno; un uomo, dopo aver ascoltato una conversazione sull’amore fatta da alcuni sconosciuti, decide di raccontare la propria storia: narra di quando era sposato e di come un giorno ha presentato alla moglie un musicista. Presto, ha iniziato a sospettare che tra i due ci fosse una relazione, sospetto confermato quando ascolta i due eseguire in perfetta armonia la Sonata a Kreutzer di Beethoven; così, spinto dalla gelosia, uccide la moglie.
http://libri.robadadonne.it/libro/sonata-a-kreutzer/

https://youtu.be/aQAG6cD81xs

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