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giovedì 1 ottobre 2015

Senofonte. Io ritengo che per un uomo, e specialmente per chi detiene il comando, non vi sia bene più glorioso e fulgido della virtù, della giustizia, della generosità. Chi possiede queste doti è sempre circondato da amici, che sono la vera ricchezza; e innumerevoli sono le persone che aspirano alla sua amicizia. Se le cose gli vanno bene, gli amici godono con lui, se gli vanno male sono in mille a porgergli aiuto.

Ma se i buoi, i cavalli e i leoni avessero le mani, o potessero disegnare con le mani, e fare opere come quelle degli uomini, raffigurerebbero gli dei, il cavallo simili ai cavalli, il bue ai buoi, e farebbero loro dei corpi come quelli che ha ciascuno di loro.
Senofonte


sono impareggiabili nel rubare il pubblico denaro, per quanto forte possa essere il rischio che corre il ladro; e da voi quanto più uno è ladro tanto più è autorevole, se è vero che ai più ladri sono assegnate le più alte cariche dello stato.
Senofonte

Se il cavallo non si persuade, converrà toccar prima noi stessi l'oggetto del quale ha paura, e quindi avvicinarvi al cavallo a poco a poco. Coloro che vogliono costringerlo con le percosse lo spaventano sempre di più, perché il cavallo pensa che il castigo inflittogli in quel momento sia causato dall'oggetto del quale ha paura.
Senofonte


Ma perché indugio qui?…
Si direbbe che indugiamo come chi ha modo di godersi un periodo di tranquillità…
O non aspetto solo d'esser un po’ più vecchio?
Senofonte, Anabasi


E’ molto più facile scalare un erto pendio senza combattere che attraversare un terreno pianeggiante tra due file di nemici.
Senofonte, Anabasi


SENOFONTE, ANABASI, V 25 26.
Senofonte si giustifica davanti alle truppe per aver picchiato un soldato che, stanco di trasportare un ferito in stato di incoscienza, viene sorpreso a preparargli la fossa. Ricorda allora ai soldati, giunti quasi in salvo, tutto il bene compiuto durante la marcia.
"ἀλλὰ γάρ, ἔφη, θαυμάζω ὅτι εἰ μέν τινι ὑμῶν ἀπηχθόμην, μέμνησθε καὶ οὐ σιωπᾶτε, εἰ δέ τῳ ἢ χειμῶνα ἐπεκούρησα ἢ πολέμιον ἀπήρυξα ἢ ἀσθενοῦντι ἢ ἀποροῦντι συνεξεπόρισά τι, τούτων δὲ οὐδεὶς μ

SENOFONTE, ANABASI, V 25 26.
Senofonte si giustifica davanti alle truppe per aver picchiato un soldato che, stanco di trasportare un ferito in stato di incoscienza, viene sorpreso a preparargli la fossa. Ricorda allora ai soldati, giunti quasi in salvo, tutto il bene compiuto durante la marcia.
"In ogni caso mi meraviglio che, se mi sono reso antipatico a qualcuno di voi, ve ne ricordate e non lo passate sotto silenzio, mentre di coloro che ho protetto nelle intemperie, ho salvato dal nemico, ho assistito nella malattia o nelle difficoltà, nessuno se ne ricorda, così come non rammentate affatto se ho elogiato qualcuno per il suo retto comportamento o se ho tributato onori, nei limiti del possibile, a qualche valoroso. Eppure è cosa bella e giusta e santa e dolce ricordarsi del bene più che del male ricevuto."
A questo punto tutti si alzarono in piedi e ricordarono, finalmente.
Così tutto finì bene.

"ἀλλὰ γάρ, ἔφη, θαυμάζω ὅτι εἰ μέν τινι ὑμῶν ἀπηχθόμην, μέμνησθε καὶ οὐ σιωπᾶτε, εἰ δέ τῳ ἢ χειμῶνα ἐπεκούρησα ἢ πολέμιον ἀπήρυξα ἢ ἀσθενοῦντι ἢ ἀποροῦντι συνεξεπόρισά τι, τούτων δὲ οὐδεὶς μέμνηται, οὐδ' εἴ τινα καλῶς τι ποιοῦντα ἐπῄνεσα οὐδ' εἴ τινα ἄνδρα ὄντα ἀγαθὸν ἐτίμησα ὡς ἐδυνάμην, οὐδὲν τούτων μέμνησθε.
ἀλλὰ μὴν καλόν τε καὶ δίκαιον καὶ ὅσιον καὶ ἥδιον τῶν ἀγαθῶν μᾶλλον ἢ τῶν κακῶν μεμνῆσθαι."
Ἐκ τούτου μὲν δὴ ἀνίσταντο καὶ ἀνεμίμνῃσκον. καὶ περιεγένετο ὥστε καλῶς ἔχειν.


Io ritengo che per un uomo, e specialmente per chi detiene il comando, non vi sia bene più glorioso e fulgido della virtù, della giustizia, della generosità. Chi possiede queste doti è sempre circondato da amici, che sono la vera ricchezza; e innumerevoli sono le persone che aspirano alla sua amicizia. Se le cose gli vanno bene, gli amici godono con lui, se gli vanno male sono in mille a porgergli aiuto. 
Senofonte


La virtù civica consiste nel desiderio di vedere l'ordine nello Stato, di provare gioia per la pubblica tranquillità, per l'esatta amministrazione della giustizia, per la sicurezza della magistratura, per il rispetto tributato alle leggi, per la stabilità della Repubblica..
Montesquieu


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