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sabato 31 maggio 2014

Biko. L’arma più potente nelle mani dell’oppressore è la mente dell’oppresso


L’arma più potente nelle mani dell’oppressore è la mente dell’oppresso
Steven Bantu Biko, attivista sudafricano anti-apartheid assassinato dalla polizia a soli 31 anni il 12 settembre 1977

Studente di medicina all’Università di Natal (Sudafrica), sezione separata per i neri, divenne giovanissimo un attivista politico e nel 1969 fondò il movimento Black Consciousness che aveva come obiettivo l’autoriconoscimento dei neri e la loro valorizzazione in quanto tali. “Coscienza nera” significava rinascita politica e culturale di un popolo oppresso. Biko seppe rispondere immediatamente alle accuse di razzismo, il suo movimento non andava contro i bianchi, bensì muoveva la coscienza autonomamente, senza il bisogno di riconoscimento da parte loro.

La situazione sudafricana esplose il 16 giugno del ’76 con la manifestazione di protesta di Soweto, scaturita in una “bloody sunday” africana che provocò almeno cento vittime tra i manifestanti e che segnò l’inizio di una rivolta nazionale repressa nel sangue.

Il movimento di Biko, radicale e non-violento, viaggiò sempre parallelamente al più noto African National Congress nel quale militava Nelson Mandela, anche se poco prima del suo arresto Biko preparava un’alleanza che certo poco avrebbe giovato al regime dell’apartheid.

Steve Biko venne arrestato nel settembre del ’77, fu torturato, incatenato crocifisso alla sua cella, nudo, colpito fino a fracassargli il cranio. L’11 settembre del 1977 era in condizioni critiche, si decise allora di portarlo in ospedale, da Port Elizabeth dov’era detenuto a Pretoria, a più di mille chilometri di distanza. Venne ammanettato e ficcato nudo nel baule di una Land Rover, dove restò per tutto il viaggio. Fu la sua ultima notte. 

Una giovane vita rivoluzionaria stroncata troppo presto. Con l'unica consolazione che Biko non avrebbe mai scambiato la sua breve ma combattiva vita con il raggiungimento della vecchiaia senza lottare. Un giorno disse:
“O sei vivo e fiero, o sei morto, e se sei morto, allora che t’importa?”





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