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sabato 1 febbraio 2014

Allen Carr. E' facile smettere di fumare, se sai come farlo.



Il desiderio toglie libertà. L'impegno per soddisfarlo distoglie da ogni altra occupazione. 
Quando, poi, scopriamo che i desideri possono essere indotti, con metodi nemmeno troppo sofisticati (come illustra con efficacia Allen Carr nel suo "E' facile smettere di fumare, se sai come farlo"), si comincia ad intravedere il motivo per cui, in passato, si guardava al desiderio con un certo sospetto. Al desiderio non ci si puó, né si deve, opporre, non serve a niente, siamo perdenti. Quello che possiamo imparare a fare, e nulla e nessuno ci aiuta in questo, é smettere di preoccuparsi quando, salutarmente, qualche passione ci abbandona. La mentalitá corrente, al contrario, indica che un desiderio che si spegne va riattivato artificialmente o soppiantato da un altro. L'alternativa al desiderio non é l'apatia, ma la volontá. E' questo che gli antichi saggi hanno cercato di dirci.



Grazie a questo libro mi sono "decondizionata" e ho smesso per sempre di fumare!



La definizione corretta di "desiderio" è "condizionamento".
Questa è la grande intuizione di Carr. Il fatto che milioni di persone abbiano smesso di fumare sta a testimoniare la bontà della idea, che è quella che sta alla base della filosofia buddista.




Neanche io ho mai fumato. Il motivo per cui non ho nemmeno provato a farlo è che mi è sempre parso come un cedimento ad una pressione sociale, come, successivamente, ho trovato confermato in Carr.



A me piace bere la birra. Non c'é niente di male , come per il fumo, ci mancherebbe. 
E' che, dopo la lettura del secondo libro di Carr, sull'alcol, ho compreso che non posso affermare che "mi piace la birra" bensì che "mi hanno fatto piacere la birra".






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