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mercoledì 15 gennaio 2014

Binswanger. LA MALATTIA MENTALE NON È NÉ UNA MALATTIA MENTALE NÉ UNA MALATTIA TOUT COURT MA UNA MODALITÀ, TRA ALTRE POSSIBILI, DELL'ESISTENZA, ribadisce che IO PSICHIATRA, PER POTER ACCEDERE A UN COLLOQUIO EFFETTIVO CON IL MALATO, NON DEVE SOFFERMARSI SULLA RACCOLTA DEI SINTOMI-SEGNI, MA OPERARE UNA SORTA DI EPOCHE RADICALE DEL SAPERE PSICHIATRICO E DELLE SUE STRUMENTAZIONI. Da queste tesi generali derivano almeno tre conseguenze: la prima concerne la SEPARAZIONE TRA SPIEGARE (ERKLÄREN) E COMPRENDERE (VERSTEHEN), la seconda il SUPERAMENTO DELLA DISTINZIONE TRA SOGGETTO E OGGETTO, la terza il RIFIUTO DELL'INCONSCIO FREUDIANO.

[…] Il livello della comprensione del significato esistenziale, umano, della sofferenza psichica viene abolito dall'esigenza medico-scientifica di rintracciare obiettivamente l'eziologia organica della malattia. Secondo Jaspers l'errore fondamentale della psichiatria tradizionale consiste nel sopprimere il carattere esistenziale della follia. L'ESSERE FOLLE NON HA, INFATTI, LO STESSO STATUTO DI UNA MALATTIA ORGANICA, PERCHÉ L'ESSERE FOLLE È, INNANZITUTTO, UN MODO D'ESSERE DELL'UOMO. Così, la tesi fondamentale di Binswanger, secondo la quale LA MALATTIA MENTALE NON È NÉ UNA MALATTIA MENTALE NÉ UNA MALATTIA TOUT COURT MA UNA MODALITÀ, TRA ALTRE POSSIBILI, DELL'ESISTENZA, ribadisce che IO PSICHIATRA, PER POTER ACCEDERE A UN COLLOQUIO EFFETTIVO CON IL MALATO, NON DEVE SOFFERMARSI SULLA RACCOLTA DEI SINTOMI-SEGNI, MA OPERARE UNA SORTA DI EPOCHE RADICALE DEL SAPERE PSICHIATRICO E DELLE SUE STRUMENTAZIONI. Da queste tesi generali derivano almeno tre conseguenze: la prima concerne la SEPARAZIONE TRA SPIEGARE (ERKLÄREN) E COMPRENDERE (VERSTEHEN), la seconda il SUPERAMENTO DELLA DISTINZIONE TRA SOGGETTO E OGGETTO, la terza il RIFIUTO DELL'INCONSCIO FREUDIANO.
La differenziazione tra la vita e la patologia mentale come fatti e oggetti di natura, e come eventi di senso, comporta la DIFFERENZIAZIONE TRA DUE MODALITÀ DI CONOSCENZA: MENTRE LA SPIEGAZIONE È ADATTA ALLO STUDIO DEI FENOMENI NATURALI E SI FONDA SUL PRINCIPIO DETERMINISTICO DI UNA CAUSALITÀ LINEARE per la quale esiste un rapporto proporzionale tra una causa e gli effetti che essa produce, LA COMPRENSIONE È PROPRIA DELLA CONOSCENZA DEI FENOMENI UMANI, DELLA VITA DELLO SPIRITO, E SI FONDA SU UN PRINCIPIO DI IMMEDESIMAZIONE EMPATICA CON L'OGGETTO. Questa differenziazione capitale attraversa sia la Psicopatologìa generale (1982) jaspersiana sia, anche se con accenti diversi, l'opera di Binswanger, e trova la sua origine nella riflessione filosofica di WILHELM DILTHEY. E, infatti, proprio a Dilthey (1985) che si deve la DISTINZIONE CATEGORIALE TRA SPIEGAZIONE E COMPRENSIONE: se LA SPIEGAZIONE DETERMINA IL RAPPORTO CAUSALE TRA FENOMENI SECONDO UNA LOGICA PURAMENTE MECCANICISTICA di cui la fìsica offre il paradigma, LA COMPRENSIONE COGLIE IL SENSO CHE ABITA LE FORMAZIONI CULTURALI, SOCIALI, STORICHE, DUNQUE PROPRIAMENTE UMANE, DELLA VITA DELLO SPIRITO. LA PRIMA È ESPRESSIONE DELLE SCIENZE DELLA NATURA, LA SECONDA DELLE SCIENZE UMANE. Come definire dunque la malattia mentale: come un fatto di natura o come un'espressione della vita dello spirito? La diversità dell'oggetto d'indagine (i fatti di natura e la vita dello spirito) determina, in effetti, una DIVERSA MODALITÀ DI CONOSCENZA: LA SPIEGAZIONE MECCANICISTICO-DETERMINISTICA E LA COMPRENSIONE ERMENEUTICA.




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